L'Halftime Show è un'esibizione musicale che ha luogo nel corso della quasi totalità delle partite di football americano negli Stati Uniti ed in Canada, a cavallo tra il secondo ed il terzo tempo di gioco, come fonte di intrattenimento per il pubblico spettatore. Nel corso del Super Bowl, ovvero la finale del torneo NFL, viene organizzato un halftime show in grande stile, che coinvolge artisti di fama nazionale ed internazionale, oltre ad intere orchestre statunitensi.
Inizialmente, l'halftime show del Super Bowl prevedeva che ad esibirsi fosse una banda musicale collegiale, accompagnata talora da orchestre, e che la stessa esibizione fosse basata su un tema principale.[1] A partire dagli anni '90, allo show hanno cominciato ad esibirsi artisti rock e pop, fino ad accogliere gruppi musicali e solisti di taratura internazionale, caratteristica che ha favorito l'ingresso dello stesso halftime show nella cultura pop mondiale.
Normalmente, la NFL non paga alcun ingaggio dell'artista, bensì lo seleziona, e provvede alla copertura dei costi tecnici e dei musicisti accompagnatori.[2] L'unica eccezione è stata fatta per Michael Jackson, in occasione della cui esibizione la NFL decise di pagare un ingaggio in qualità di donazione per la campagna filantropica organizzata da Jackson stesso, indirizzata alla Heal the World Foundation.[3] È stato inoltre dimostrato che l'esibizione di un determinato artista all'halftime show contribuisce all'aumento delle vendite dei suoi prodotti musicali: nel 2017 le vendite di Lady Gaga aumentarono dell'oltre 1.000%, l'anno successivo quelle di Justin Timberlake del 534%.[2][4]
Fino al 1999, gli artisti sono stati esclusivamente statunitensi. Al Super Bowl XXXIV si sono esibiti per la prima volta due artisti non americani, ovvero Phil Collins ed Enrique Iglesias, mentre in seguito si sono esibiti anche Paul McCartney, al Super Bowl XXXIX[5], e i Rolling Stones al Super Bowl XL, la cui esibizione venne in parte censurata dalla NFL.[6]
L'esibizione di Janet Jackson assieme a Justin Timberlake al Super Bowl XXXVIII nel 2004, entrò nella storia e creò molte polemiche tra i media dell'epoca a causa dell'incidente del "Nipplegate" quando, a causa di quello che la cantante definì un "guasto tecnico del vestiario", la Jackson rimase con un seno nudo in diretta e in mondovisione per circa due secondi, abbastanza da portare la NFL (così come altri grandi show americani) a trasmettere le successive edizioni in differita di qualche minuto, in modo da poter censurare eventuali immagini o testi ritenuti inappropriati.[7][8]
Secondo molte testate statunitensi, tra cui Billboard, l'esibizione di Prince al Super Bowl XLI è considerata la migliore performance musicale ad un Halftime Show del Super Bowl.[9] Tuttavia, l'esibizione che registrò il più alto livello di audience fu quella di Michael Jackson al Super Bowl XXVII: con la sua esibizione di soli 13 minuti, Jackson portò l'audience del Super Bowl a quota 133,4 milioni negli Stati Uniti d'America, mentre in 85 nazioni del mondo si sintonizzarono in totale più di 1,4 miliardi di spettatori.[10][11] Una delle esibizioni più significative degli ultimi anni è stata quella di Jennifer Lopez e Shakira nella primavera 2020, in un clima di instabilità politica data dagli scontri fra il presidente Donald Trump e le associazioni che difendono le migrazioni degli stranieri, due artiste latino-americane si sono esibite in una delle più importanti manifestazioni americane con uno spettacolo, e un messaggio a sfondo politico, per milioni di spettatori di tutto il pianeta.[12][13]
Il concerto ha la durata di 15 minuti, ovvero il lasso di tempo equivalente all'intervallo tra il secondo ed il terzo tempo del match. Viene trasmesso regolarmente dall'emittente televisiva CBS.
Ogni anno l'Halftime Show (così come lo stesso Super Bowl) monopolizza la rete televisiva statunitense. Nel 1991, l'Halftime Show del Super Bowl XXV registrò i minimi storici di audience, con la CBS che si vide battuta dalla Fox, con la trasmissione In Living Color, che attirò oltre 22 milioni di spettatori dal Super Bowl.[14] Fu proprio l'anno seguente che iniziò la rivoluzione dell'Halftime Show, assegnato per la prima volta ad un singolo artista: Michael Jackson si esibì da solo e, sul finale, accompagnato da un coro di bambini; secondo i dati di trasmissione, fu il responsabile dell'incremento degli spettatori del match, portandoli a quota 133,4 milioni nei soli USA.[15][16]