Gustav Janouch (Maribor, 1º marzo 1903Praga, 7 marzo 1968) è stato uno scrittore e musicista ceco.

Biografia

Si trasferì a Praga quando aveva 5 anni, studiò poi anche a Loket (allora chiamata Elbogen) e a Vienna e divenne noto come compositore di musica leggera e autore di libri su temi musicali, in particolare biografie di musicisti.

Durante la seconda guerra mondiale fu coinvolto nella resistenza antinazista, poi nel 1946 venne accusato da funzionari del passato regime di corruzione e furto e passò un anno in prigione, durante il quale soffrì di depressione e si convinse a spolverare le sue memorie degli incontri giovanili con Franz Kafka. Nel 1951 pubblicò infatti i Colloqui con Kafka (nella prima stesura intitolati Kafka sagte mir ovvero Kafka mi disse), considerati quasi da subito come poco attendibili e "agiografici", e tuttavia chiarenti in molti tratti la personalità dello scrittore. È questo il suo libro più noto e tradotto in diverse lingue.

Janouch aveva conosciuto Kafka a 17 anni, perché era figlio di un collega assicuratore dello scrittore che, vedendo la sua voglia di diventare poeta, lo aveva fatto incontrare con Kafka, il quale benché poco noto, era comunque considerato un letterato. Il giovane lo andò a trovare più volte in ufficio o lo aspettò di sotto per accompagnarlo a casa e conversare con lui. Una volta scritte le memorie di questi incontri, Janouch le mandò a Max Brod, che allora viveva a Tel Aviv, il quale, preso da molte cose, ne riuscì a suggerire la stampa solo quattro anni dopo[1]. Una volta visto il libro a stampa, Janouch si lamentò che era stato scorciato (non si sa se da Brod o dall'editore) e insistette per una seconda edizione più ampia (uscita nel 1968). Lo stesso Brod e l'ultima fidanzata di Kafka, Dora Diamant, riconobbero una certa somiglianza tra descrizioni e parole riportate dal libro e lo scrittore, ma non vanno considerate "autentiche". Gli incontri tra i due, che solo pochi dubitano non siano realmente avvenuti, non furono così lunghi né numerosi[2].

Opere

Note

  1. ^ cfr. l'introduzione all'ed. Guanda, p. 7.
  2. ^ ivi, p. 8.

Voci correlate

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