Fu docente di architettura presso l'Accademia di belle arti "Pietro Vannucci" di Perugia dal 1868 al 1882, poi negli atenei di Pisa e di Roma e presso la Scuola di applicazione per ingegneri in Roma[1].
Nel 1884 il suo progetto vinse il concorso per la realizzazione del Palazzo di Giustizia di Roma (il cosiddetto "Palazzaccio" in piazza Cavour), ove impiegò elementi tratti dall'architettura tardorinascimentale e barocca. La lunga e travagliata costruzione dell'imponente edificio (1888-1910), le polemiche sulla saldezza delle sue fondazioni e sul conseguente lievitamento dei costi di costruzione[2][3]
furono all'origine di asperrime critiche e di un'inchiesta parlamentare nel 1912.[4][5]
Tra le altre sue opere sono da ricordare la facciata del duomo di Savona e il Palazzo comunale di Messina. A Città di Castello Calderini progettò l'edificio delle Terme di Fontecchio. Le esacerbanti critiche ricevute dal progettista perugino in riferimento alla realizzazione del Palazzo di Giustizia di Roma contribuirono a diffondere la leggenda metropolitana secondo la quale si sarebbe suicidato, quasi ottuagenario. Le cronache dell'epoca, invece, non hanno mai fatto registrare tale nota biografica.
Il fondo Guglielmo Calderini[8] conservato presso l'Accademia di belle arti Pietro Vannucci di Perugia contiene disegni, corrispondenza, certificati e attestati relativi soprattutto alla sua nomina quale socio di istituti culturali e società culturali e di mutuo soccorso.
^Guglielmo Calderini, La fiaba sulla deficiente stabilità delle fondazioni del nuovo palazzo di giustizia in costruzione a Roma, Roma, Camera dei Deputati, 1893.
^Guglielmo Calderini, Guglielmo Calderini direttore dei lavori del Palazzo di giustizia in Roma agli illustri magistrati che dovranno giudicarlo, Roma, Casa editrice italiana, 1909.
^Commissione parlamentare d'inchiesta sulla spesa per la costruzione del palazzo di giustizia in Roma (Legge 4 aprile 1912. N 317): Relazione e allegati, Roma, Tipografia del Senato, 1913.
^Vittorio Gnocchini, L'Italia dei Liberi Muratori, Erasmo ed., Roma, 2005, p. 52.
^Guglielmo Calderini, su San - Archivi degli architetti. URL consultato il 20 dicembre 2017.
^Guglielmo Calderini, su SIUSA Sistema informativo unificato delle Soprintendenze archivistiche. URL consultato il 29 novembre 2017.
Paolo Belardi, Valeria Menchetelli, Tra impegno didattico e pratica professionale. La figura, le opere e l'insegnamento di Guglielmo Calderini, in Paolo Belardi, Massimo Mariani, a cura di, La Costruzione Pratica e l'Architettura Rurale. Compendio delle lezioni date nella R. Università di Pisa dal Prof. Guglielmo Calderini. Anno Accademico 1885-1886, Foligno, Il Formichiere, 2013, pp. 39–53.
Antonella Greco, Guglielmo Calderini (1837-1916), in Paolo Belardi, Simone Bori, a cura di, 1861-1939 L'architettura della Perugia postunitaria, Perugia, EFFE Fabrizio Fabbri Editore, 2013, pp. 185–195.
Antonella Greco, Guglielmo Calderini e l'architettura del palazzo, in Francesco Federico Mancini, a cura di, Il Palazzo Cesaroni di Perugia, Perugia, Quattroemme, 2011, pp. 53–82.
V. Angeletti e F. Ciacci, L'archivio dell'Accademia di belle arti “Pietro Vannucci” di Perugia. Inventario, Perugia, Soprintendenza archivistica per l'Umbria, 2009, ISBN978-88-95436-12-8.
Atti del Convegno, Roma, Palazzo delle Esposizioni, 23 settembre 1995, Guglielmo Calderini: la costruzione di un'architettura nel progetto di una capitale, Perugia, Accademia di belle arti, 1996. ISBN 88-7715-247-8.
Fedora Boco ed altri (a cura di), Guglielmo Calderini dai disegni dell'Accademia di belle arti di Perugia: un architetto nell'Italia in costruzione, Perugia: Accademia di belle arti, 1995. ISBN 88-7715-168-4.
Giov. Battista Milani (prefazione e cura), Le opere architettoniche di Guglielmo Calderini, Milano, Casa Ed. d'arte, Bestetti e Tumminelli, 1918. Versione digitale
Paolo Marconi, Calderini, Collezione Accademici di San Luca, Roma, Editalia, 1974.