Gualtiero Corradi, o Corradi da Gonzaga (Gonzaga, 1170 circa – 1250 circa), è stato un politico italiano. Fu il primo esponente della famiglia Corradi-Gonzaga per il quale è possibile, tramite documenti di archivio, tracciare una breve biografia.
Fu il figlio di Corrado Corradi, a sua volta figlio di Filippo e capostipite della famiglia Corradi-Gonzaga (al potere in Mantova dal 1328 al 1707).
Acquisì al tempo numerose proprietà terriere e immobiliari, contribuendo così all'ascesa economica dei Gonzaga: Mantova, Revere, Marmirolo (confiscata nel 1263 dai Casalodi, avversari dei Gonzaga e i seguito restituita),[1] San Benedetto Po, Palidano, Bondeno di Roncore e Bondeno d'Arduino.[2]
Gualtiero, di parte guelfa, ricevette importanti donazioni dai monaci dell'abbazia di San Benedetto Po e per questo si inimicò l'imperatore Federico II di Svevia, che nel 1220 annullò le donazioni.[3] Nel 1221 il Corradi, dopo avere testato, partì per le Crociate,[4] ritornando quattro anni dopo per partecipare alla vita politica di Mantova.
Gualtiero morì nel 1250 circa e i tre figli maschi ricoprirono importanti incarichi nel libero comune di Mantova.[5]
Gualtiero sposò Todeschina, dalla quale ebbe sette figli:[6]