Giuseppe Puccianti, conosciuto anche con lo pseudonimo Beppe di Banchi (Pisa, 13 giugno 1830Marina di Pisa, 1º ottobre 1913), è stato uno scrittore e poeta italiano.

Biografia

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Nato a Pisa nel 1830, dopo la laurea in lettere all'Università di Pisa, divenne insegnante e poi preside nelle scuole secondarie.[1] Poeta di accenti classicisti, pur non facendo parte degli amici pedanti, Giuseppe Puccianti fu inizialmente vicino al gruppo di letterati fiorentini che, critico verso il romanticismo, si raccolse intorno a Carducci.[1] Si avvicinò poi al Manzoni, alle esperienze letterarie di oltralpe e alla poetica di Giovanni Prati.[1]

La sua produzione letteraria comprende raccolte di versi (Liriche, 1871; Versi, 1873), antologie e critiche letterarie (Antologia della prosa italiana moderna, 1871; Antologia della poesia italiana moderna, 1872). Scrisse sulla questione della lingua aderendo alle posizioni manzoniane (Della unità di lingua in Italia, 1868) e sull'opera di Dante (Studi danteschi, 1911).

Accademico della Crusca,[1][2] fu anche poeta in dialetto pisano e in tale veste collaborò con il giornale cittadino «Il ponte di Pisa»[3], firmandosi con lo pseudonimo Beppe di Banchi.[1]

Opere

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Opere digitalizzate, disponibili in rete

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Nella biblioteca digitale non profit "Internet Archive", sono disponibili alcune opere di Puccianti in vari formati digitali (ePub, pdf, ecc.). Tra cui:

Note

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  1. ^ a b c d e Fonte: Enciclopedia Italiana, riferimenti e link in Bibliografia.
  2. ^ Rapporto dell'anno accademico 1912-1913 letto dal segretario Guido Mazzoni con le commemorazioni di Francesco Merlo, di Angelo De Gubernatis e Giuseppe Puccianti, Firenze, Tipografia Galileiana, 1914.
  3. ^ Internet culturale. Cataloghi e collezioni digitali delle biblioteche italiane. Fondo giornali pisani.

Bibliografia

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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