Giuseppe Campori

Deputato del Regno di Sardegna
LegislaturaVII
Sito istituzionale

Sindaco di Modena
Durata mandato1864 –
1867
PredecessoreClaudio Sandonnini
SuccessoreLuigi Tardini

Dati generali
Partito politicoDestra storica
Professioneletterato, storico dell'arte

Il marchese Giuseppe Campori (Modena, 17 gennaio 1821Modena, 19 luglio 1887) è stato un letterato, politico e storico dell'arte italiano.

Biografia

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Giuseppe, figlio del marchese Carlo Campori e della contessa Marianna Bulgarini, apparteneva a una delle più illustri famiglie modenesi, attestata fin dal XV secolo[1]. Nel 1829 iniziò gli studi nel prestigioso Collegio San Carlo, dove già era entrato il fratello maggiore Cesare, avendo come insegnanti il fisico Stefano Marianini e il poeta Giuseppe Riva. Terminati gli studi compì una serie di viaggi (a Roma, Napoli, Venezia e più tardi a Firenze), prima di sostare a Vienna per otto mesi come parte dell'entourage dell’arciduca Massimiliano di Austria-Este, fratello del duca Francesco IV. Il lungo soggiorno viennese portò alla prima di una lunga serie di biografie d’artista: Delle opere di pittori modenesi che si conservano nella Imperiale Galleria del Belvedere in Vienna[2].

Sul modello dell'Archivio storico italiano, con cui collaborava dal 1846, Campori fondò nel 1851 l'Annuario storico modenese che sfortunatamente si fermò al primo numero. Risale a questi anni la gestazione di una delle sue opere più importanti: Gli artisti italiani e stranieri negli Stati Estensi, edito a Modena nel 1855. Il volume offre il catalogo dei principali artisti vissuti o comunque attivi nei territori del ducato estense, con preziose ed inedite notizie documentarie. Sempre in quell’anno, il 1855, Campori compì un lungo viaggio in Francia e in Inghilterra, dove lo colpì una grave malattia polmonare, che lo avrebbe accompagnato fino alla morte nel 1887. Il 4 giugno 1847 divenne socio dell'Accademia delle scienze di Torino.[3]

In seguito all’annessione di Modena allo Stato sabaudo nel 1860, il marchese fu eletto nel primo Parlamento italiano come rappresentante del collegio cittadino e, successivamente, ricoprì la carica di sindaco per due mandati. Alla sua attività politica e scientifica si accompagnò quella collezionistica, una passione che lo portò a raccogliere un vasto numero di carte autografe, quadri, opere d’arte, libri a stampa e manoscritti. L’importanza accordata alle testimonianze documentarie, perno della sua ricerca, è ribadita da due opere pubblicate da Campori alla fine degli anni ’60: le Lettere artistiche inedite del 1866 e la Raccolta di cataloghi ed inventari inediti di quadri, statue, disegni, bronzi ecc. dal sec. XV al sec. XIX (1870). La solerzia archivistica e lo sforzo enciclopedico testimoniati dai suoi scritti ne fanno il degno erede della più alta erudizione cittadina e lo collocano nel solco storiografico di Lodovico Antonio Muratori e Girolamo Tiraboschi.

Negli ultimi anni della sua vita, la ricerca scientifica proseguì parallelamente alla sua attiva partecipazione alle istituzioni culturali cittadine, come l’Accademia Nazionale di Scienze Lettere ed Arti e la Deputazione di Storia Patria, delle quali fu presidente dal 1874 alla sua morte. Il suo sincero spirito civico e l’impegno nella riscoperta e preservazione della memoria patria sono sancite dalle sue ultime volontà, espresse nel 1884, quando era ancora in vita, e poi con atto postumo del 1887, con cui legava il suo cospicuo patrimonio di carte e opere d’arte alla città di Modena[4]. Così alla Biblioteca Poletti giunse una parte della ricca collezione di disegni e delle stampe, insieme ai libri d’arte e ai relativi scaffali; alla Biblioteca Estense fu destinata la raccolta di carte autografe e manoscritti; al Museo Civico e alla Galleria Estense le miniature, i disegni e i quadri tra cui la celebre Madonna Campori del Correggio.[5]

Opere principali

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La bibliografia di Giuseppe Campori conta oltre duecento pubblicazioni, tra opuscoli, monografie e contributi apparsi sulle principali riviste del tempo, tra le quali l’Annuario storico modenese, l’Archivio storico, gli Atti della Deputazione di Storia Patria, l’Indicatore modenese, le Memorie dell’Accademia di Scienze Lettere ed Arti di Modena, il Giornale Storico della Letteratura Italiana, la Gazette des Beaux-Arts di Parigi. Angelo Namias nel 1893 raccoglieva ed enumerava la sua vasta produzione scientifica e letteraria classificandola in «Arti Belle», «Arti Minori», «Letteratura», «Scienze Diverse», «Storia e Politica», «Questione Universitaria», «Racconti» e «Varia» . Tra le opere principali di Giuseppe Campori, si contano:

Note

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  1. ^ NADIA GASPONI, Giuseppe Campori (1821-1887): una vita dedicata alla ricerca e al collezionismo, in Giuseppe Campori collezionista. 100 disegni dalla raccolta della Biblioteca Poletti, Carpi, Nuovagrafica, 2001, pp. 33-70.
  2. ^ LUISA AVELLINI, Collezionismo e identità: il caso Campori. Retaggio medievalista e continuità del patriziato modenese, in Collezioni, musei, identità fra XVIII e XIX secolo, a cura di Roberto Balzani, Bologna, Il Mulino, 2007, p. 113.
  3. ^ Giuseppe CAMPORI, su accademiadellescienze.it. URL consultato il 3 agosto 2020.
  4. ^ LARA MICHELACCI, Tra erudizione e impegni civile: aspetti e forme del collezionismo di Giuseppe Campori, in Collezioni, musei, identità fra XVIII e XIX secolo, a cura di Roberto Balzani, Bologna, Il Mulino, 2007, pp. 119-137.
  5. ^ La Galleria Estense. Doni, lasciti, acquisti 1884-90, a cura di Gaetano Ghilardi, Modena, Panini, 1990, p. 19.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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