Giovanni Bressani (Bergamo, 2 gennaio 1489 – Olmo al Brembo, 23 marzo 1560) è stato un poeta e umanista italiano.
Nacque da una famiglia nobile originaria di Adrara, da Vincenzo e Maria Tizzoni.[1] È considerato il primo poeta di area settentrionale ad utilizzare una vera e propria lingua lombarda, nella sua variante bergamasca, e non più la koinè lombardo-veneta d'epoca medievale.
Ammiratore di Erasmo da Rotterdam, la sua composizione poetica era caratterizzata da componimenti poetici satirici per ridicolizzare ed esaltare i vizi di politici e commercianti del suo tempo. L'artista si vantava di aver scritto migliaia di versi senza che venissero da lui pubblicati, le sue opere infatti uscirono postume, nel 1574. I suoi scritti sono conservati presso la Biblioteca civica Angelo Mai di Bergamo.
Giovan Battista Moroni ne realizzerà un ritratto postumo conservato presso la National Galleries of Scotland di Edimburgo[2].
La cittadina orobica gli dedicò una moneta fusa nel 1560-1561 riportante la scritta: D/ IO BRESS BER POE ILL AET AN LXX. ΑΡΣΕΝ ΕΠΟΙΗ. Il personaggio è raffigurato a mezzo busto volto verso sinistra e indossante un turbante. La faccia opposta della moneta, raffigura un ramo d'alloro e un flagello che si incrociano con la scritta: R/ CVIQVE IVXTA MERITVM.[3]
Opere pubblicate postume:
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