Giannangelo Gaudenzio Madruzzo (1562 – Riva del Garda, 11 dicembre 1618) fu barone, signore di Pergine, Castel Toblino e delle Sarche, signore di Nanno, Portolo, Denno e Corona.
Era figlio del barone Fortunato Madruzzo (1534-1606), signore di Pergine[1] e di Margherita d'Altemps Hohenems (1536-1592),[2] figlia di Wolf Dietrich von Ems zu Hohenems e nipote di papa Pio IV.
Dal 1577 al 1579 studiò all'università di Ingolstadt e dal 1579 Università di Padova.
Seguì il cardinale Ludovico Madruzzo alla Dieta di Augusta ed alla Dieta di Ratisbona nel 1594; nel 1613, con il cardinale Carlo Gaudenzio Madruzzo, fu nuovamente alla Dieta di Ratisbona.
Fu impegnato a reclutare soldati italiani per signori austriaci e spagnoli. Fu capitano di Riva, Tenno e Stenico.
Tra il 1603 e il 1609 fece edificare a Riva la chiesa dell'Inviolata.[3][4]
Morì nel 1618 e fu sepolto il 13/12/1618 davanti all'altare maggiore dell'Inviolata con il saio dei gerolomini
Sposò in prime nozze nel 1587 Caterina Orsini, figlia di Virginio Orsini duca di San Gemini e conte di Nerola, e di Giovanna Caetani, figlia di Bonifacio Caetani duca di Sermoneta, dalla quale ebbe tre figlie:[5]
Rimasto vedovo nel 1599, si risposò nel 1602 con Alfonsina Gonzaga (1580-1647), figlia di Alfonso I Gonzaga, conte di Novellara.