Gaston Bachelard

Gaston Bachelard (Bar-sur-Aube, 27 giugno 1884Parigi, 16 ottobre 1962) è stato un filosofo della scienza e della poesia francese.

Epistemologo illustre, è autore di numerose riflessioni legate alla conoscenza e alla ricerca.

Biografia

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Gaston Bachelard ha avuto una carriera fuori dal comune. All'inizio impiegato alle poste, si laurea e diventa professore di fisica e chimica a Bar-sur-Aube. Nel 1922 ottiene la laurea in Filosofia, nel 1927 consegue il Dottorato in Filosofia con la tesi Essai sur la connaissance approchée diretta da Léon Brunschvicg e successivamente pubblicata nel 1928. La sua carriera d'insegnamento universitario ha inizio alla Facoltà di lettere di Digione dal 1930 al 1940 dove insegna Lettere e Filosofia. Nel 1940 si trasferisce a Parigi diventando professore di Storia e di Filosofia delle Scienze alla Sorbona e succedendo ad Abel Rey direttore dell'Istituto di Storia e delle Tecniche, fino al 1954.

Nel 1961 il Ministero della Cultura francese gli conferisce il Grand Prix national des lettres.[1]

Pensiero

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Nella sua opera fondamentale: Il nuovo spirito scientifico (1934), Gaston Bachelard intende compiere un superamento del dibattito tra empirismo e razionalismo, così come Karl Popper, autore a cui viene spesso contrapposto. Per Bachelard, il materialismo razionale si trova al centro di uno spettro epistemologico le cui due estremità sono costituite dall'idealismo e dal materialismo.

Bachelard si impegna in una critica severa dell'induttivismo e dell'empirismo. Il fatto scientifico si trova sempre costruito alla luce di una problematica teorica. La scienza si sviluppa in opposizione all'evidenza, contro le illusioni della conoscenza immediata. È in questo senso che Bachelard parla di una « filosofia del non ». L'accesso alla conoscenza, come la storia delle scienze, è dunque segnato da un « taglio epistemologico » che opera una separazione con il pensiero prescientifico. Produrre conoscenze nuove significa dunque superare "ostacoli epistemologici", secondo l'espressione di Bachelard che parla anche di rottura epistemologica.

Per Bachelard, ogni conoscenza è una conoscenza avvicinata: « Scientificamente, si pensa il vero come correzione storica di un lungo errore, si pensa l'esperienza come correzione della comune e prima illusione ».

Bachelard si impegna per un'epistemologia concordataria. Ritiene sia indispensabile superare l'opposizione tra empirismo e razionalismo: « Né razionalità vuota, né materialismo sconnesso ». L'attività scientifica richiede la messa in opera di un razionalismo applicato » o di « un materialismo razionale ».

Avendo le sue idee numerose affinità con quelle di Ferdinand Gonseth, contribuì con lui alla creazione e alla vita della rivista Dialectica.

Nella seconda parte della sua impresa filosofica, Bachelard si consacra a uno studio approfondito dell'immaginario poetico. In un testo divenuto celebre, Le dormeur éveillé, dichiara: "La nostra appartenenza al mondo delle immagini è più forte, più costitutiva del nostro essere che non l'appartenenza al mondo delle idee". Incoraggia allora le dolcezze del fantasticare (della "rêverie") e si lascia andare alle evocazioni ispirate dalla "fiamma di una candela".

Citazioni

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Opere tradotte in italiano

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Note

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  1. ^ Grand prix national des Lettres, su revolvy.com. URL consultato l'11 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2020).

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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