Fusignano
comune
Fusignano – Stemma
Fusignano – Veduta
Fusignano – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Ravenna
Amministrazione
SindacoNicola Pasi (lista civica Insieme per Fusignano) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate44°28′N 11°57′E
Altitudinem s.l.m.
Superficie24,55 km²
Abitanti8 088[1] (31-5-2023)
Densità329,45 ab./km²
FrazioniMaiano Monti, Maiano Nuovo, Rossetta, San Savino, Scambio
Comuni confinantiAlfonsine, Bagnacavallo, Lugo
Altre informazioni
Cod. postale48034
Prefisso0545
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT039011
Cod. catastaleD829
TargaRA
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 464 GG[3]
Nome abitantifusignanesi
Patrononatività della Beata Vergine Maria
Giorno festivo8 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Fusignano
Fusignano
Fusignano – Mappa
Fusignano – Mappa
Posizione del comune di Fusignano nella provincia di Ravenna
Sito istituzionale

Fusignano (Fusgnã in romagnolo) è un comune italiano di 8 088 abitanti della provincia di Ravenna in Emilia-Romagna.

Storia

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Dalla fondazione all'unità d'Italia

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Il più antico documento che menziona la zona dove sorse Fusignano è una donazione del re longobardo Liutprando (anno 743) al vescovo di Faenza concernente circa 200 ettari di bosco: si tratta della magnum forestum che occupava tutta la zona a nord di Bagnacavallo fino alla valle Padusa (Fusignano e Bagnacavallo si trovano tuttora nella diocesi faentina). La zona dove sorse Fusignano era un'area di confine: qui terminavano i cardini della vecchia centuriazione romana ed iniziavano le aree paludose.

Nel territorio donato alla diocesi di Faenza sorse una pieve denominata San Giovanni Battista in Lyba. Il più antico documento che ne attesta l'esistenza risale al 1019. Il territorio attorno alla pieve era per la gran parte incolto. Vi erano dei porti vallivi che permettevano alle merci di continuare il loro percorso via mare. Lo scalo più importante era quello, appunto, di Lyba, terminale del vecchio canale dei mulini (verrà soppiantato dall'attuale Canale di Lugo e Fusignano). Presso il porto vi era il santuario mariano più importante della zona, la chiesa della Madonna di Runzi (oggi Madonna di Fusignano), testimoniata da una pergamena datata 1071[4].

Nel 1213 Azzo V d'Este concedette il fondo Fuscinianus al capitano delle sue milizie, Francesco Mancini. La fondazione dell'attuale centro abitato risale alla metà del XIII secolo. La famiglia dei conti di Donigallia, probabilmente autoctona, possedeva una vasta area tra le odierne Lugo e Fusignano. Avevano la propria residenza nell'abitato altomedievale di Donigallia-Cocorre, situato a poche centinaia di metri dalla pieve di San Giovanni Battista[5]. Nel 1241 i Conti di Cunio si sostituirono ai Donigallia come signori del contado unendo per matrimonio i loro beni patrimoniali (caso pressoché unico per il casato dei Cunio, i cui membri erano tutti uomini d'armi). Alla metà del XIII secolo una serie di villaggi situati a sud di Lugo di proprietà dei Cunio fu sommersa da una rovinosa inondazione del fiume Senio. Gli abitanti persero le loro case. Nel 1257 i conti di Cunio decisero di trasferirli 12 km più a nord, nel nuovo territorio da loro acquistato. Edificarono un castrum nel fondo Fuscinianus[6]. Successivamente la giurisdizione ecclesiastica della pieve di San Giovanni fu trasferita al nuovo centro abitato. Nel 1359 i Cunio cedettero il territorio di Donigallia a Guido da Polenta. Dopo alterne vicende, il contado, con il fondo Fuscinianus, passò alla Santa Sede.

Nel 1445 papa Eugenio IV cedette Fusignano, con altri castelli della Bassa Romagna, agli Este di Ferrara. Nel 1464 Borso d'Este donò il castello e il territorio di Fusignano a Teofilo Calcagnini, uomo fidato membro della sua corte. Nel 1469 l'imperatore Federico III d'Asburgo conferì alla famiglia Calcagnini il titolo di conte palatino. Nel 1598, esauritasi la dinastia estense, Fusignano finì, insieme al Ducato di Ferrara, allo Stato Pontificio, inserito nella Legazione di Ferrara. Ai Calcagnini fu confermato il proprio feudo, trasformato da Contea in Marchesato nel 1605 da papa Paolo V. Opera significativa dei Calcagnini resta la concessione degli Statuti cittadini.[7]

La dinastia Calcagnini dominò Fusignano per tre secoli: dal Cinquecento alla fine del Settecento. I loro principali rivali furono i Corelli, la cui presenza in paese è più antica, risalendo al XIII secolo. Nel 1632 (ovvero 21 anni prima della nascita di Arcangelo Corelli) si scatenò una faida tra le due famiglie: i Corelli, guidati dal capofamiglia Rodolfo, tentarono di uccidere il marchese Mario Calcagnini, cioè colui che possedeva il feudo di Fusignano. L'agguato fu teso la sera del 2 aprile, ma non andò a segno: il Calcagnini si salvò. Ne seguì una spietata repressione, con la condanna a morte di Rodolfo Corelli per decapitazione. Del corpo fu poi fatto scempio: venne squartato. Seguì la distruzione del palazzo di famiglia, poi il suolo fu arato e vi fu sparso il sale. Il luogo in cui era stata abbattuta la casa dei Corelli fu da allora chiamato Guasto Calcagnini o Spianata dei Corelli[8]. Il marchese Mario Calcagnini, due anni dopo il famoso "guasto", lasciò comunque Fusignano e si ritirò nell'altro feudo della famiglia, quello di Formigine, scambiandolo a vantaggio dei cugini Francesco e Borso, figli di Cesare I Calcagnini. Solo un secolo dopo si poté costruire sulla Spianata: nel 1753 i Corelli donarono il terreno alla parrocchia affinché venisse costruita una chiesa, l'attuale Chiesa del Suffragio. All'interno fecero costruire una cappella per la propria famiglia e una per i Calcagnini, a testimonianza dell'avvenuta pacificazione tra i due casati.

Nel 1796 l'invasione dell'esercito francese rivoluzionario determinò la fine della signoria dei Calcagnini. I francesi, infatti, abolirono i diritti feudali. I Calcagnini continuarono a risiedere nel proprio castello a Fusignano fino al 1944, quando l'edificio fu distrutto totalmente dai bombardamenti.[9]

Nel 1788 erano state aperte le prime scuole pubbliche, nel 1796 fu inaugurato il nuovo ospedale civile trasformando il vecchio ospedale voluto dai Corelli nel Cinquecento.[10]. In quegli anni Fusignano contava circa 3.000 abitanti.

Con l'annessione delle Legazioni pontificie al Regno di Sardegna (1859), Fusignano passò alla provincia di Ravenna.

XX secolo

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Piazza Maggiore (oggi Piazza Corelli) alla fine del XIX secolo.
Fusignano nel 1945, subito dopo la Liberazione.

Alle prime elezioni comunali dopo la prima guerra mondiale, nel 1920, i socialisti ottennero il 73,6% dei voti. Fu eletto sindaco Battista Emaldi, che rimase in carica fino al 1922. Le elezioni del 17 dicembre 1922 furono invece vinte dai fascisti che, un mese dopo, il 12 gennaio 1923 assassinarono Emaldi.

Durante la seconda guerra mondiale l'avanzata degli Alleati fu arrestata per quattro mesi sul fiume Senio, corso d'acqua che lambisce il centro abitato. I combattimenti con i nazisti furono asperrimi, riducendo Fusignano ad un cumulo di macerie e quasi azzerandone il patrimonio artistico. Fusignano fu liberata il 10 aprile 1945 dal Gruppo di Combattimento "Cremona".

Il 26 novembre 1949 il Senio in piena esondò. Il paese venne interamente allagato. Occorsero otto giorni di lavoro per ripristinare l'argine e tornare alla normalità. Fu l'ultima volta che il fiume causò seri danni al paese.
Gli anni cinquanta videro una veloce ricostruzione che non tenne nel dovuto conto il patrimonio storico della città: furono abbattuti i ruderi sia del palazzo Piancastelli sia della chiesa arcipretale, dall'enorme cupolone. Inoltre, l'area su cui sorgeva il castello con il giardino all'inglese dei Calcagnini fu lottizzata per lasciare il posto a case popolari.

Gli anni sessanta hanno visto un febbrile sviluppo economico, basato soprattutto sul settore calzaturiero. Significativa l'azione dell'arciprete, mons. Mario Vantangoli, amico personale di Papa Giovanni XXIII e capace di dialogare politicamente con l'amministrazione di sinistra.

Gli ultimi decenni del XX secolo e i primi del nuovo secolo vedono un progressivo declino della vita economica ed una progressiva emarginazione del paese, dovuti in parte alla lontananza dalle grandi vie di comunicazione.

Simboli

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Lo stemma è stato riconosciuto con DCG del 4 luglio 1928.

«Di rosso, al fuso d'oro, posto in palo, con filo d'argento.»

Il fuso è un'arma parlante. Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Onorificenze

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Fusignano è tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione, insignita della croce di guerra al valor militare[11] per i sacrifici delle sue popolazioni e per l'attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale ed è membro dell'Istituto Nazionale del Nastro Azzurro che raggruppa tutti i combattenti decorati al valor militare:

Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di guerra al valor militare

Monumenti e luoghi d'interesse

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Opere d'arte religiose

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Architetture e opere d'arte civili

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Monumenti scomparsi

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Arcangelo Corelli

Questi ultimi tre edifici subirono gravi bombardamenti durante la seconda guerra mondiale.

Aree naturali

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Società

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Vita politica

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Da fine Ottocento la propaganda e le organizzazioni socialiste si affermarono in tutta la bassa Romagna. Fusignano fu uno dei centri della Settimana rossa (1914). Altri momenti drammatici della prima metà del XX secolo furono: l'assassinio del sindaco socialista Giovanni Battista Emaldi (1923), che contrassegnò l'inizio della dittatura fascista, e l'«eccidio del Palazzone» (23 aprile 1944), condotto da più di cento tra fascisti e tedeschi dotati di armi automatiche e di un mortaio e costato 11 morti tra partigiani e coloni del Palazzone[16]. Con il ritorno alla democrazia si è sviluppato in paese un acceso dibattito politico che ha coinvolto tutta la popolazione in una vera dialettica di idee e di forze contrapposte. Ogni partito ebbe la sua sede con annesso il bar dove si continuava a discutere (spesso in romagnolo) i temi e gli argomenti sentiti dagli esponenti politici in sezione. Le sedi di maggiore importanza erano quella del PCI, che dominava idealmente la piazza principale; quella della DC, che era stata inaugurata da Giulio Andreotti in persona; quella del PSI, posta nel Corso, unico centro di opposizione mantenutosi anche durante il Ventennio. Realtà di tutto rispetto era il PRI a Fusignano, con il suo cinema e la sua gloriosa biblioteca "G. Mazzini" vero contraltare all'egemonia comunista.

Molto sentite le feste di partito:

Religione

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La Chiesa cattolica comprende tre parrocchie, facenti parte della diocesi di Faenza-Modigliana: S. Giovanni Battista in Fusignano, San Savino e S. Maria del Pilaro in Maiano. Fusignano è sede di vicariato; alla sua giurisdizione appartengono anche le parrocchie, site fuori del territorio comunale, di Masiera, Bizzuno, Villa San Martino e Sant'Agata sul Santerno. Parte del territorio fusignanese appartiene alla parrocchia di Rossetta, la cui chiesa è sita in comune di Bagnacavallo.
Edifici religiosi particolari siti nel territorio del comune sono la settecentesca chiesa del Suffragio, la chiesetta del Crocefisso ed una piccola cappella dedicata a Santa Lucia appartenente alla parrocchia di Santa Maria in Alfonsine. Fusignano non ha conosciuto la presenza di ordini religiosi finché fu feudo dei Calcagnini, perché questi erano gelosi della propria giurisdizione e non volevano all'interno del loro piccolo stato delle entità autonome. A partire dal XIX secolo furono presenti tre ordini di monache: le Dorotee, tra XIX e XX secolo, e le Salesiane nella seconda metà del Novecento, che si occupavano dell'educazione delle fanciulle, e le suore di Carità, che sono rimaste a presidiare l'ospedale fino a metà del XX secolo.
Tra le opere di carità si segnala l'Opera Pia Francesconi. Fondata dai fratelli Francesconi nella prima metà del Novecento, possiede beni propri e si è data la missione di finanziare istituzioni culturali di impronta cattolica.

I Testimoni di Geova hanno una casa del Regno capace di 120 posti.

La comunità musulmana ha un suo ambiente adibito a moschea; sito inizialmente nel Corso, ora si trova nella zona industriale.

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[17]

Etnie e minoranze straniere

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Secondo i dati ISTAT al 1º gennaio 2017[18] la popolazione straniera residente era di 1 020 persone, pari al 12,5% della popolazione residente. Le nazionalità maggiormente rappresentate erano:

Cultura

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Musei

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Istituzioni

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Scuole

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A Fusignano vi sono una scuola materna, una scuola primaria di primo grado ed un istituto secondario di primo grado. Vi è anche una scuola materna paritaria, gestita dalla parrocchia.
La comunità musulmana ha una piccola scuola coranica.

Sale e strutture per eventi culturali

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Lingua romagnola

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Fusignano ha sempre riservato molta attenzione alla poesia e al teatro in lingua romagnola. Uno dei più importanti studiosi delle tradizioni romagnole, Giuseppe Bellosi, è fusignanese. Testi di poesia in romagnolo si trovano già pubblicati da Fusignanesi fin dal XVIII secolo. Ricca è la produzione nel secondo Novecento: oltre al già ricordato Bellosi (che è poeta oltre che etnologo), si possono citare le collane di Adolfo Margotti, Ido Silvagni, Waldo Tabanelli e Francesco Capucci. Piacevole la lettura del poemetto di quest'ultimo pubblicato poco prima della sua scomparsa, vera saga fusignanese. Molto popolari sono le letture pubbliche di poesie romagnole, i Trebb, che rievocano l'abitudine di tali recite nelle stalle contadine durante l'inverno. A Raffaello Baldini Fusignano ha dedicato l'area antistante la biblioteca. Il teatro dialettale romagnolo ha una solida tradizione, con testi creati anche da autori locali e ambientati in loco. Tra gli autori locali va citata la produzione di Bianca Cortesi, che è stata attiva anche oltre i novant'anni di età.

Cinema e teatri

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Musica

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Fusignano presenta una ricca quantità di attività musicali:

A Fusignano sono attivi: la corale "Arcangelo Corelli", fondata da Francesco Capucci, il coro "Jubilate" e, dal 2011, il coro "Non Siamo Angeli".

Eventi e ricorrenze

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Economia

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Fusignano ha avuto una forte tradizione cooperativistica. All'inizio del XX secolo vi erano due grandi realtà cooperative: quella socialista ("la rossa") e quella repubblicana ("la gialla"). Furono soffocate dalle squadre fasciste. Con la Liberazione ci fu una vera febbre cooperativa: addirittura i barbieri, i falegnami si unirono in cooperativa.
Realtà socialmente importanti nella vita sociale ed economica del paese sono state quella agricola ("il collettivo") e quella edile (la Rescoop) ancora vive. Proprio a Fusignano è nata la cooperativa vinicola "Cevico" che successivamente ha spostato la sua sede nella vicina Lugo.
La principale industria del paese è stata per decenni quella delle calzature. Ora sono presenti anche industrie meccaniche e della gomma.

Infrastrutture e trasporti

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Strade

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Strade provinciali

La principale strada provinciale di Fusignano è la n. 14 "Quarantola", che collega il centro abitato a Lugo (7 km).

Collegano il centro abitato con il forese la n. 109 (per San Savino) e la n. 17 (per Maiano Monti).

La mobilità pubblica di Fusignano è garantita da autocorse svolte dalla società START-Romagna.

Nel 1885 fu attivata la stazione della tranvia Lugo-Fusignano-Alfonsine, impianto esercito con trazione a vapore che rimase in esercizio per soli 22 mesi.

Amministrazione

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I Comuni di Alfonsine, Bagnacavallo, Bagnara di Romagna, Conselice, Cotignola, Lugo, Massa Lombarda e Sant'Agata sul Santerno formano insieme l'Unione dei comuni della Bassa Romagna.

Sindaci dal 1889

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Elezione del sindaco da parte del consiglio comunale (legge 30/12/1888, n. 5865)

Podestà nominati dal re

Responsabile Comitato di Liberazione Nazionale (CLN)

Sindaci

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2 agosto 1950 16 giugno 1969 Federico Mazzotti Partito comunista Sindaco
16 giugno 1969 agosto 1978 Angelo Argelli Partito comunista Sindaco
agosto 1978 11 giugno 1990 Oriano Pirazzini Partito comunista Sindaco Confermato il 5 luglio 1985.
12 giugno 1990 14 giugno 2004 Paolo Pirazzini Partito comunista
poi PDS,
poi L'Ulivo (a guida DS)
Sindaco Confermato il 24 aprile 1995
e il 14 giugno 1999.
15 giugno 2004 25 maggio 2014 Mirco Bagnari Partito Democratico Sindaco Confermato il 26 giugno 2009.
26 maggio 2014 in carica Nicola Pasi Partito Democratico Sindaco Confermato il 27 maggio 2019.

Gemellaggi

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La Scuola Media "Renato Emaldi" mantiene dal 1986 scambi di classe regolari con il «Collège St. François» della Côte-Saint-André.

Sport

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Associazioni sportive

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Impianti sportivi

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Poco lontano è stato realizzato un moderno Centro sportivo. Il Centro dispone di due impianti: un campo da calcio e un campo da rugby. Nel campo da rugby giocano le proprie partite casalinghe le squadre di Alfonsine, Lugo e Faenza. Il comune è inoltre noto per essere il luogo natale dell'allenatore di calcio Arrigo Sacchi.

Galleria d'immagini

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Note

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  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Norino Cani, Santi, guerrieri e contadini, Il Ponte Vecchio, Cesena 2017, pag. 102.
  5. ^ Norino Cani, Santi, guerrieri e contadini, Il Ponte Vecchio, Cesena 2017, pag. 95.
  6. ^ Mario Tabanelli, Romagna medievale. I conti di Cunio e di Barbiano, Longo, Faenza 1972, p. 51.
  7. ^ Gli Statuti di Fusignano sono stati ripubblicati in copia anastatica dalla Biblioteca civica.
  8. ^ Eraldo Baldini e Giuseppe Bellosi, Misteri e curiosità della Bassa Romagna, Il Ponte Vecchio, Cesena 2017, pp. 74-76.
  9. ^ Oggi i discendenti della famiglia risiedono a Bologna ma mantengono un rapporto stretto con la cittadinanza fusignanese.
  10. ^ AA. VV., La Romagna nella Legazione ferrarese, Lugo, Centro Studi Romandiola, 1988.
  11. ^ Istituzioni decorate di croce di guerra (al valor militare), su istitutonastroazzurro.it.
  12. ^ Diocesi di Faenza - Modigliana, su beweb.chiesacattolica.it. URL consultato il 24 dicembre 2019.
  13. ^ Eraldo Baldini e Giuseppe Bellosi, op.cit., pp. 9-11.
  14. ^ Il Canale dei molini, su claudiomelandri.it. URL consultato il 7 aprile 2016.
  15. ^ Area di riequilibrio ecologico Canale dei Mulini di Lugo e Fusignano, su ambiente.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 7 aprile 2016.
  16. ^ Per l'episodio si veda in La storia di Fusignano cit., pagg. 180-182, e Fusignano (RA), gli scontri del Palazzone Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive..
  17. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  18. ^ Cittadini stranieri Fusignano 2017, su tuttitalia.it.
  19. ^ Il museo ebbe la sua prima sede in un caratteristico tempietto neoclassico nel parco S. Rocco.
  20. ^ Fu costretto a rassegnare le dimissioni dai fascisti, che poi presero il potere.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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