Funny Games | |
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Da sinistra: Michael Pitt, Brady Corbet e Naomi Watts in una scena del film | |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America, Francia, Regno Unito, Germania, Italia |
Anno | 2007 |
Durata | 108 min |
Genere | drammatico, grottesco, thriller |
Regia | Michael Haneke |
Soggetto | Michael Haneke |
Sceneggiatura | Michael Haneke |
Produttore | Hamish McAlpine, Chris Coen, Christian Baute, Pascal Metge, Valerie Romer, Andro Steinborn, Hengameh Panahi, Adam Brightman (co-produttore), Jonathan Schwarz (co-produttore), René Bastian (co-produttore), Linda Moran (co-produttrice), Andrea Occhipinti (co-produttore), Charlotte Mickie (produttrice associata), Skady Lis (produttrice associata), Stefano Massenzi (produttore associato) |
Produttore esecutivo | Naomi Watts, Douglas Steiner, Carole Siller, Philippe Aigle |
Distribuzione in italiano | Lucky Red |
Fotografia | Darius Khondji |
Montaggio | Monika Willi |
Scenografia | Kevin Thompson |
Costumi | David C. Robinson |
Trucco | Michal Bigger, Thom Gonzales, Rita Ogden, Francesca Paris, Gail McGuire, Waldemar Pokromski, Louie Zakarian |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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«Possiamo iniziare?»
Funny Games è un film del 2007 diretto da Michael Haneke, remake shot-for-shot dell'omonimo film austriaco dello stesso Haneke. Rispetto all'originale è stato girato in lingua inglese e con un cast differente, che comprende Naomi Watts, Tim Roth e Michael Pitt.
Trattandosi di un remake shot-for-shot, la trama è identica a quella del film originario[1][2][3].
Quanto affermato per la trama si può affermare anche per il significato dell'opera. Ciononostante, secondo quanto affermato dal docente universitario e critico cinematografico Fabrizio Fogliato, l'ambientazione americana permette di mettere in scena una metafora in più rispetto all'originale.[4] Secondo il critico, infatti, il contrasto fra esterni tipicamente "americani" e gli arredamenti interni tipicamente "europei" sta a rappresentare le ingerenze degli USA in altre nazioni, il concetto di "esportazione della democrazia" che l'amministrazione Bush ha reso uno dei suoi cavalli di battaglia, ma che di fatto non sempre coincide con lo stesso concetto di democrazia delle persone cui tale trattamento è stato imposto.[4]
Riguardo alla produzione Haneke dichiara[5]:
«All'inizio è stata soprattutto l'idea di un produttore. Ci ho pensato e mi sono detto che una versione in inglese era forse il modo migliore di raggiungere l'obiettivo che mi ero dato dieci anni prima. Il primo film non aveva raggiunto il pubblico cui era destinato, ovvero il pubblico anglofono, che è quello che consuma di più la violenza al cinema. Purtroppo, la lingua tedesca è stata un ostacolo per il successo del film in America, dove era stato distribuito solo nel circuito di sale d'essai.»
E sul cast[5]:
«Per quanto mi riguarda ho posto una sola condizione: che la protagonista fosse Naomi Watts, per me la pura incarnazione del personaggio. Dovevo essere, in ogni caso, molto meticoloso nella scelta degli attori. Nessuno dei cinque personaggi principali doveva deludere rispetto al primo film...»
Tim Roth all'inizio non voleva accettare la parte, essendo rimasto scosso dalla visione dell'originale e non avendolo particolarmente amato. Le riprese sono state particolarmente dure e in un'intervista ha dichiarato[6]:
«È stato il film più disturbante tra tutti quelli che ho fatto. Sono state cinque settimane di lacrime. È stato brutale: si è trattata di una delle volte peggiori sul set per me. Non avrei mai voluto guardarlo!»
Il film è uscito il 20 ottobre 2007 in Gran Bretagna[7][8], negli Stati Uniti il 14 marzo 2008 per la Warner Independent Pictures[9], in Italia è stato distribuito dalla Lucky Red l'11 luglio 2008, con il divieto ai minori di 14 anni[10].
A fronte di un budget stimato di 15.000.000 di dollari, ne ha incassati meno di 8.000.000 in tutto il mondo[11].