Il fiore delle Angiosperme è formato da pezzi fiorali con diversa struttura e funzione, derivanti dalla modificazione di foglie. L'elevata posizione filogenetica delle Angiosperme si manifesta con la grande variabilità delle strutture fiorali, che da Linneo in poi costituiscono il più importante carattere sistematico per la loro classificazione

Descrizione

1 – Fiore maturo
2 – Stimma
3 – Stilo
4 – Filamento
5 – Asse fiorale
6 – Articolazione
7 – Peduncolo
8 – Nettario
9 – Stame
10 – Ovario
11 – Ovuli
12 – Connettivo
13 – Microsporangio
14 – Antera
15 – Perianzio
16 – Corolla
17 – Calice.

L'asse fiorale, corrispondente alla porzione terminale del fusto, è detto ricettacolo o talamo e si presenta più o meno espanso in larghezza e generalmente poco allungato, con nodi molto ravvicinati. Nei gruppi più primitivi (come le Magnoliaceae) i pezzi fiorali s'inseriscono a spirale sul ricettacolo, nelle altre Angiosperme in verticilli formati da elementi inseriti alla medesima altezza.

Uno o più verticilli di pezzi fiorali dello stesso tipo formano una parte del fiore. Il fiore completo è composto da quattro verticilli:

  1. Primo verticillo, detto calice quando si differenzia dal secondo.
  2. Secondo verticillo, detto corolla quando si differenzia dal primo.
  3. Terzo verticillo, detto androceo.
  4. Quarto verticillo, detto gineceo o pistillo.

Ricettacolo

Lo stesso argomento in dettaglio: Ricettacolo.

Detto anche talamo, il ricettacolo è un'espansione più o meno sviluppata della porzione terminale dell'asse caulinare, sul quale s'inseriscono i verticilli fiorali nelle piante più evolute. Nelle piante a ovario è percettibile come una piccola espansione dello stelo sotto il calice oppure del tutto assente. Nelle piante a ovario infero o semiinfero può raggiungere un considerevole sviluppo.

In alcuni gruppi sistematici contribuisce a formare il frutto (ad esempio nelle specie con frutto a pomo).

Perianzio

Lo stesso argomento in dettaglio: Perianzio.

La porzione esterna del fiore, composta dai primi due verticilli, è detta perianzio quando i due verticilli sono ben differenziati in calice e corolla. Il perianzio può svolgere una semplice funzione di protezione oppure una duplice funzione, comprendendo anche quella vessillifera. In altri casi ha una semplice funzione vessillifera, lasciando quella di protezione a organi estranei al fiore (brattee e guaine).

Perigonio

Lo stesso argomento in dettaglio: Perigonio.

È l'involucro fiorale composto dai primi due verticilli fiorali quando questi sono indifferenziati. In questo caso i pezzi fiorali sono chiamati tepali. Il perigonio è tipico delle Monocotiledoni, ma è presente anche nelle Dicotiledoni a impollinazione anemofila. Nella maggior parte dei casi ha una funzione di protezione rendendo il fiore poco appariscente, ma in alcuni gruppi sistematici, come ad esempio le Liliaceae assume una funzione vessillifera.

Calice

Lo stesso argomento in dettaglio: Calice (botanica).

È il primo verticillo del perianzio quando si differenzia morfologicamente dal secondo verticillo. I pezzi fiorali che compongono il calice sono detti sepali e sono in genere di colore verde in quanto assumono una funzione di protezione. Ai fini della sistematica si distinguono due tipi di calice:

Corolla

Lo stesso argomento in dettaglio: Corolla.

È il secondo verticillo del perianzio quando si differenzia morfologicamente dal primo. I pezzi fiorali che compongono la corolla sono detti petali e quasi sempre hanno colori dovuti alla presenza di antociani che mascherano la clorofilla. La corolla ha una funzione vessillifera pertanto è appariscente nei fiori a impollinazione entomofila. Ai fini della sistematica, si distinguono due tipi di corolla:

In molte specie l'uomo ha selezionato varietà che hanno la corolla composta da un numero indefinito di verticilli rendendo molto più appariscente il fiore. Queste varietà sono coltivate a scopo ornamentale o per la produzione di fiori recisi e tecnicamente sono dette varietà a fiore doppio.

I fiori a impollinazione entomofila possono avere alla base dei petali delle ghiandole, dette nettari, che emettono un liquido zuccherino detto nettare. Lo scopo biologico del nettario è quello di integrare la funzione vessillifera della corolla attirando gli insetti pronubi, utilizzati come trasportatori del polline.

Androceo

Lo stesso argomento in dettaglio: Androceo.

L'androceo è il terzo verticillo fiorale, formato dagli organi di riproduzione maschile, detti stami. Lo stame è composto da un filamento più o meno lungo che sorregge l'antera. Ai fini sistematici è di grande importanza il numero e lo sviluppo degli stami, la loro disposizione, la forma delle antere e il modo in cui le antere si aprono liberando il polline.

Il numero degli stami può essere uguale o doppio a quello dei petali oppure superiore. Raramente si hanno specie con fiori che hanno un numero di stami inferiore a quello dei petali. In base al numero di stami si usa la seguente terminologia riferita ai fiori:

In base al rapporto anatomico esistente fra gli stami si distinguono i seguenti casi:

In caso di polimorfismo nell'androceo si distinguono due casi particolari da quelli ordinari:

Alla sommità del filamento è inserita l'antera, di forma allungata, ovoidale o globosa, spesso bi- o tetralobata. L'antera è composta da due teche, ciascuna contenente una o due sacche polliniche al cui interno si differenziano i granuli pollinici.

In base alla forma dell'inserzione dell'antera sul filamento si distinguono i seguenti casi:

In base al modo con cui le antere si aprono rilasciando il polline si usa la seguente terminologia:

Gineceo

Lo stesso argomento in dettaglio: Gineceo (botanica) e Ovario (botanica).

Detto anche pistillo, è la parte femminile del fiore, suddivisa in tre elementi morfologici le cui caratteristiche sono fondamentali per la classificazione botanica. Nella struttura più semplice il gineceo ricorda la forma di un fiasco, con una parte basale espansa detta ovario, composto da uno o più carpelli, una intermedia più o meno allungata (a volte assente) detta stilo, una terminale, di varia forma, detta stimma. Prendendo in considerazione il numero di pistilli si distinguono tre casi con la relativa terminologia:

I fiori con gineceo sincarpico o monocarpico hanno in genere un solo stilo sormontato da un solo stimma o da più stimmi, tanti quanti sono i carpelli.

L'ovario è un organo cavo, suddiviso in una o più logge o loculi, al cui interno si formano i gametofiti femminili, detti ovuli. Gli elementi di distinzione ai fini sistematici sono il numero di logge ovariche, il numero di ovuli, il rapporto anatomico che l'ovulo ha con l'ovario, detto placenta e, infine, la posizione reciproca dell'ovario rispetto al ricettacolo e agli altri verticilli fiorali.

In base al numero di logge l'ovario è detto uniloculare, biloculare, pluriloculare. La suddivisione in più loculi ha luogo in modo che le cavità si distribuiscono con simmetria radiale intorno all'asse dell'ovario. Le placente, infine, si dispongono sulla parete dell'ovario oppure nel lume centrale.

La posizione dell'ovario rispetto al ricettacolo è uno degli elementi di classificazione più importanti. In base a questo criterio si usa la seguente terminologia:

Lo stimma è la parte superiore del pistillo ed è l'organo sul quale si depositano i granuli pollinici all'atto dell'impollinazione. La forma e lo sviluppo dello stimma è un ulteriore elemento di classificazione. Può essere formato da un corpo unico, più o meno espanso, oppure suddiviso in lobi più o meno allungati fino a diventare filiformi.

Fiori ermafroditi e fiori unisessuati

Lo schema sopra descritto ha delle varianti in base alla presenza o meno dell'androceo o del gineceo. Il fiore tipo è ermafrodito pertanto è provvisto di entrambi gli organi di riproduzione. Un fiore ermafrodito può essere fisiologicamente unisessuale perché gli organi riproduttivi di uno dei sessi sono sterili.

I fiori unisessuali sono distinti in staminiferi o maschili, se provvisti del solo androceo, e in pistilliferi o femminili se provvisti del solo gineceo. In base alla disposizione dei fiori unisessuali, le piante sono dette monoiche, se provviste di fiori su cui si trovano organi sessuali maschili o femminili separati ma concomitanti su uno stesso individuo vegetale, o dioiche se i due sessi si trovano su individui vegetali distinti. In quest'ultimo caso si parla di piante maschili e piante femminili.

Simmetria fiorale

Un macroscopico elemento di classificazione, spesso utile a individuare determinate famiglie, è il grado di simmetria fiorale, riferito alla corolla o, più in generale, al perianzio. In base al grado di simmetria si distinguono le seguenti categorie di fiori:

Per i fiori zigomorfi si usa talvolta un termine specifico per indicare una particolare forma, specifica di determinate categorie sistematiche:

Voci correlate

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