Eusapia Palladino, o Paladino (Minervino Murge, 21 gennaio 1854 – Napoli, 16 maggio 1918[1][2]), è stata una spiritista e medium italiana, molto celebre durante i suoi anni di attività.
Nel corso della sua carriera la Palladino fu attiva in Italia, Francia, Germania, Polonia e Russia. Sosteneva di essere in possesso di capacità paranormali tra cui la levitazione, "apporti" di fiori, materializzazioni di spiriti di defunti e comunicazioni dirette col proprio spirito guida, John King. Assistere a una delle sue sedute spiritiche aveva un costo elevato.
In Europa la Palladino riuscì a convincere molti di essere effettivamente in possesso di poteri paranormali e nel 1926 il famoso scrittore Arthur Conan Doyle lodò, nella sua History of Spiritualism, i fenomeni psichici e le materializzazioni spiritiche prodotte dalla donna. Negli Stati Uniti invece la Palladino venne accusata di non avere alcun potere e in più di una occasione i suoi trucchi vennero scoperti.
Eusapia Palladino nacque da una famiglia di contadini a Minervino Murge, nell'alta Murgia. All'epoca della sua nascita, tale comune faceva parte del dipartimento della Terra di Bari del Regno delle Due Sicilie, poi divenuto provincia di Bari dopo l'annessione al Regno d'Italia. Oggi, fa parte della provincia di Barletta-Andria-Trani.
Ricevette una scarsa (o nessuna) educazione scolastica e, rimasta presto orfana, fu accolta come bambinaia presso una famiglia di Napoli. Si sposò in giovane età con un prestigiatore ambulante.
Nel 1892 Eusapia tenne a Milano 17 sedute nel corso delle quali diede prova di fenomeni paranormali. Nel suo libro del 1909 Ricerche sui fenomeni ipnotici e spiritici, lo scienziato Cesare Lombroso racconta gli esperimenti che lo portarono da una visione del mondo strettamente materialista alla fede nel mondo degli spiriti e nella vita dopo la morte: tra questi cita una seduta in cui Eusapia levitò, nell'oscurità della stanza, fino a portarsi al di sopra del tavolo.
La Palladino visitò Varsavia, in Polonia, in due occasioni. La prima fu tra il novembre 1893 e il gennaio 1894, ospite dello psicologo Julian Ochorowicz. Quest'ultimo, in seguito alle sedute tenute dalla Palladino durante la visita, concluse che i fenomeni prodotti non erano frutto degli spiriti bensì dovuti a un'"azione dei fluidi" che avveniva a spese dell'energia della medium e degli altri partecipanti alla seduta.
Ochorowicz presentò la Palladino al giornalista e romanziere Bolesław Prus, il quale assistette a un certo numero di sedute, ne scrisse sulla stampa polacca e inserì varie scene ispirate al mondo dello spiritismo nel suo romanzo storico Il faraone. Il 1º gennaio 1894 Eusapia fece visita personalmente a Prus nel di lui appartamento. Come ricordò Ochorowicz:
«Nella serata fece visita a Prus, che aveva sempre adorato. Sebbene la loro conversazione fosse bizzarra dato che l'una non parlava polacco e l'altro non conosceva l'italiano, quando il Prusso faceva il suo ingresso lei impazziva di gioia e in un qualche modo riuscivano a comunicare. Per cui considerava doveroso fargli visita in occasione del capodanno»
La seconda visita della Palladino a Varsavia ebbe luogo nel 1898, durante il suo viaggio da San Pietroburgo verso Vienna e poi Monaco. In questa occasione Prus assistette ad almeno due delle tre sedute che la Palladino tenne in città, nell'appartamento di Ludwik Krzywicki.
Eusapia arrivò a Parigi nel 1905 dove tra coloro che si interessarono ai suoi poteri vi furono i premi Nobel Pierre e Marie Curie e il futuro premio Nobel Charles Richet.
Tra gli amici dei Curie vi erano altri scienziati che stavano interessandosi allo spiritismo, tra cui William Crookes, il futuro premio Nobel Jean Perrin e sua moglie Henriette, Louis Georges Gouy e Paul Langevin, nonché il fratello di Pierre, Jacques, fervente spiritista.
I Curie consideravano le sedute spiritiche come veri e propri esperimenti scientifici e nel corso di esse registravano accuratamente per iscritto quanto accadeva.
Il 24 luglio del 1905 Pierre scrisse all'amico Gouy:
Pierre era desideroso di coinvolgere Gouy e lo informò che Eusapia sarebbe tornata a Parigi in novembre, occasione nella quale aveva intenzione di intraprendere esperimenti sullo spiritismo in modo metodico. Anche Marie Curie aveva assistito ad alcune delle sedute tenute dalla Palladino, ma non ne fu affascinata nella stessa misura del marito. Il 14 aprile 1906, esattamente cinque giorni prima della sua morte avvenuta accidentalmente, Pierre scrisse a Gouy:
Charles Richet, che avrebbe in seguito vinto il premio Nobel nel 1913 per i suoi studi di fisiologia e che condusse decenni di ricerche nel campo dei fenomeni psichici, prese parte agli studi di Curie sui fenomeni prodotti dalla Palladino e lasciò il seguente resoconto di una delle sue sedute:
Nel 1908 la Society for Psychical Research nominò un comitato di tre studiosi affinché conducessero ricerche sulla Palladino a Napoli. Il comitato era composto da Mr. Hereward Carrington, ricercatore per la American Society for Psychical Research e prestigiatore dilettante, Mr. W.W. Baggally, anch'egli ricercatore e prestigiatore di grande esperienza, e l'onorevole Everard Fielding. In seguito agli accertamenti essi si convinsero che la Palladino possedesse effettivamente poteri non comuni.
Nel 1910 Everard Fielding ritornò a Napoli, stavolta accompagnato dall'amico Wiliam S. Marriott, un prestigiatore di un certo livello che si era già occupato di frodi messe in scena da sedicenti medium, con l'intenzione di ripetere gli esperimenti di due anni prima. Se nell'occasione precedente la medium aveva lasciato sconcertati i tre ricercatori, stavolta la Palladino fu scoperta a imbrogliare in modo evidente, proprio come aveva già fatto negli Stati Uniti.
Carrington, che nel frattempo era diventato il manager di Eusapia, sostenne che, ben lungi dall'essere stata smascherata di fronte all'America, Eusapia produceva una serie di fenomeni incredibili che non avevano mai trovato spiegazione scientifica e che solo alcuni dei suoi trucchi classici e abitudinari erano stati identificati, trucchi che tutti i ricercatori che avevano studiato questa medium conoscevano e che avevano già reso noti ai loro colleghi da almeno vent'anni. Questo fu il motivo per cui lo smascheramento della Palladino negli Stati Uniti non toccò minimamente i ricercatori sullo spirtismo europei.
Inoltre Eusapia non se ne andò dall'America prima di ottenere una conversione di tutto rispetto, quella di Howard Thurston, illusionista di fama mondiale. Egli dichiarò:
Sempre a Napoli il noto medico e professore dell'Università di Napoli Filippo Bottazzi effettuò, con il suo team, degli esperimenti di fisiologia su Eusapia Palladino nel 1907, incuriosito dalle descrizioni delle sue capacità effettuate all'Università di Torino. Bottazzi nel 1909 pubblicò il libro "Fenomeni medianici" (Perrella Editore, Napoli), basato proprio sugli esperimenti del 1907. In Italia il libro è oggi introvabile ma nell'agosto 2011 ne è stata pubblicata una traduzione in inglese: "Mediumistic Phenomena observed in a series of sessions with Eusapia Palladino" (traduzione a cura di I. Routti e A. Giuditta).
Di seguito vengono riportati alcuni dei trucchi che la Palladino fu scoperta a mettere in atto da parte degli studiosi che compirono ricerche sul suo conto.
La Palladino dava precise disposizioni circa l'illuminazione e i "controlli" che dovevano essere usati nelle sue sedute medianiche. I polpastrelli della sua mano destra poggiavano sul dorso della mano sinistra di uno dei controllori. La sua mano sinistra era tenuta all'altezza del polso dal controllore posto all'altro lato. I piedi poggiavano sopra quelli dei controllori, altre volte al di sotto di essi. I piedi del controllore erano in contatto solo con l'alluce della sua scarpa. Occasionalmente le sue caviglie venivano legate alle gambe della sedia, ma lasciando una libertà di movimento di circa sei centimetri, in modo tale che, una volta che la stanza fosse stata immersa nella semi-oscurità, potesse agevolmente liberarle. La Palladino generalmente si rifiutava di permettere che qualcuno si mettesse sotto il tavolo per tenerle le caviglie con le mani, così come si rifiutava di far levitare un tavolo stando in piedi. Se il tavolo era rettangolare il suo posto doveva essere lungo il lato corto. Rifiutava la presenza di qualunque tipo di ostacolo tra di lei e il tavolo.
Durante la sua carriera fu scoperta a usare trucchi in Francia, nel Regno Unito e negli Stati Uniti. La Palladino era abile nel liberare una delle mani o un piede in modo da produrre il fenomeno[3]. Le sue scarpe erano truccate e sbottonate in modo tale che le fosse possibile tirarne fuori i piedi senza che i controllori se ne accorgessero. La levitazione del tavolo era prodotta liberando un piede, facendo scivolare l'alluce sotto una delle gambe e quindi sollevando il piede sul tallone. La levitazione totale era prodotta liberando entrambi i piedi e puntellando le ginocchia sotto la parte inferiore del tavolino. Produceva i battiti leggeri con le punte delle dita mentre i battiti più forti erano creati liberando un piede e colpendo con esso una delle gambe del tavolo. Riusciva a mettere in pratica questi trucchetti anche in piena luce senza farsi scoprire. Tutti coloro che sedevano al tavolino la vedevano da un'angolazione diversa per cui se un trucco era visibile a uno, l'altro non riusciva a vederlo: questa confusione la aiutava molto.
Una foto, fatta al buio, di uno sgabello che levitava sopra la sua testa rivelò come lo sgabello fosse appoggiato sopra la testa della Palladino. Dopo che ebbe visto tale foto lo sgabello rimase sempre per terra immobile. Un'impronta della mano di uno spirito impressa nel gesso si rivelò per l'impronta della sua stessa mano. Nella luce fioca la sua mano, coperta da un fazzoletto, diventava la materializzazione di uno spirito.
Hugo Musterberg dell'Università Harvard assistette ad alcune sedute e successivamente spiegò che lo svolazzare delle tende che avveniva con tutte le finestre e le porte chiuse era ottenuto tramite un bulbo di gomma che la Palladino teneva in mano.
Con il passare del tempo gli incredibili poteri di Eusapia iniziarono ad affievolirsi. I suoi sostenitori affermavano che ciò fosse da attribuirsi all'invecchiamento, negando vigorosamente che ciò potesse essere dovuto ai maggiori controlli posti dagli illusionisti professionisti e dagli scienziati e dal timore causato dall'essere già stata scoperta a imbrogliare in varie occasioni. È da notare che i vari trucchi scoperti, come affermò a suo tempo il suo manager Carrington, non spiegano comunque tutti i fenomeni che si produssero nelle sue sedute durante la sua carriera.
Al personaggio controverso della Palladino è stato dedicato uno spettacolo teatrale scritto da Alessandro Riccio dal titolo "Sotto spirito" nel quale si affronta il dubbio sulla verità dell'operato della Palladino: pur ammettendo che essa utilizzasse dei trucchi per le sue sedute, si accorda alla medium il potere di aiutare coloro che cercavano una risposta a domande sull'aldilà e sul perché dell'esistenza.