Esther Hillesum, detta Etty (Middelburg, 15 gennaio 1914 – Auschwitz, 30 novembre 1943), è stata una scrittrice olandese ebrea vittima dell'Olocausto.
Il padre Levie (Levis), nato il 25 maggio 1880 ad Amsterdam, insegnava lingue classiche; la madre Riva Bernstein, nata il 23 giugno 1881 a Počep (in Russia), arrivò ad Amsterdam il 18 febbraio 1907 in seguito a un pogrom. La coppia si sposò nel 1912 ed ebbe, oltre a Etty, due figli maschi: Mischa (Michael, nato il 22 settembre 1920 a Winschoten) e Jaap (Jacob, nato il 27 gennaio 1916 a Hilversum). Con la sua famiglia seguì gli spostamenti lavorativi del padre. Abitò a Tiel (1916-1918), a Winschoten (1918-1924) e dal luglio del 1924 a Deventer, dove passò l'adolescenza.
Si laureò in giurisprudenza all'Università di Amsterdam, l'ultima città dove abitò, al numero 6 della Gabriel Metsustraat, con le finestre che davano su una delle piazze principali, il Museumplein, prospiciente al Rijksmuseum. Si iscrisse anche alla facoltà di lingue slave, ma - a causa della guerra - dovette interrompere i suoi studi. Concluse invece il percorso di lingua e letteratura russa, e negli anni successivi impartì sia lezioni private sia lezioni di russo presso l'Università popolare di Amsterdam. All'inizio della guerra si interessò della psicologia analitica junghiana, grazie al lavoro dello psico-chirologo Julius Spier, che conobbe il 3 febbraio 1941 come paziente, divenendo in seguito la sua segretaria e una delle amiche più intime.
Fra il 1941 e il 1943 tenne un diario che, nel 1981, sarà pubblicato dapprima in Olanda e poi ebbe varie edizioni in altre lingue. Nel 1942, lavorando come dattilografa presso una sezione del Consiglio Ebraico, ebbe anche la possibilità di salvarsi, ma decise, forte delle sue convinzioni umane e religiose, di condividere la sorte del suo popolo. Lavorò in seguito nel campo di transito di Westerbork come assistente sociale.
I genitori e i fratelli Mischa e Jaap furono internati tutti nel campo olandese di transito di Westerbork. Il 7 settembre 1943 tutta la famiglia, tranne Jaap, fu deportata nel campo di sterminio di Auschwitz. Mentre Etty, i genitori e il fratello Mischa morirono poco tempo dopo il loro arrivo ad Auschwitz, l'altro fratello, Jaap, perse invece la vita a Lubben, in Germania, dopo la liberazione, il 17 aprile 1945, durante il viaggio di ritorno nei Paesi Bassi. La data della morte di Etty è il 30 novembre 1943.
Prima di partire per Westerbork, Etty Hillesum ha dato i suoi diari a Maria Tuinzing, con l'istruzione di passarli a Klaas Smelik per la pubblicazione, se non fosse sopravvissuta. I tentativi di pubblicarli si rivelarono infruttuosi fino al 1979, quando il figlio di Smelik, direttore dell'Etty Hillesum Research Center, si rivolse all'editore JG Gaarlandt. Un'edizione ridotta dei suoi diari è apparsa nel 1981 con il titolo Het verstoorde leven (" Una vita interrotta "), seguita da una raccolta delle sue lettere da Westerbork. Un'edizione completa delle sue lettere e dei suoi diari è stata pubblicata in olandese nel 1986 e tradotta in inglese nel 2002. I suoi diari sono stati tradotti in 18 lingue. Le sue lettere furono inviate ad amici e l'ultima cartolina di Hillesum fu lanciata dal treno a Westerbork, dove fu scoperta dai contadini olandesi dopo la sua morte.