Ermanno Amicucci

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaXXVI, XXVII, XXVIII, XXIX
Sito istituzionale

Consigliere nazionale del Regno d'Italia
LegislaturaXXX
Gruppo
parlamentare
Corporazione della carta e della stampa

Sottosegretario al Ministero delle corporazioni
Durata mandato4 novembre 1939 –
25 luglio 1943
Vice diFerruccio Lantini
Renato Ricci
Carlo Tiengo
Tullio Cianetti
Capo di StatoVittorio Emanuele III
Capo del governoBenito Mussolini
LegislaturaXXX

Dati generali
Partito politicoPNF
Titolo di studiolaurea
Professionegiornalista

Ermanno Amicucci (Tagliacozzo, 5 gennaio 1890Roma, 20 settembre 1955) è stato un politico e giornalista italiano.

Biografia

Laureato in scienze politiche e sociali, fu dapprima redattore dell'Avanti! dal 1908 al 1910, dove conobbe Mussolini, per poi divenire corrispondente da Roma dei quotidiani italiani Il Piccolo di Trieste e La Nazione di Firenze, e in seguito del newyorkese Corriere d'America di Luigi Barzini.

Dopo aver aderito al fascismo, fu eletto nel 1924 deputato alla Camera nel Listone fascista. Dal 1927 al 1939 fu direttore della Gazzetta del popolo. Fu anche segretario del Sindacato fascista dei giornalisti (dal febbraio 1927). Nel 1929 fu tra i promotori, con Paolo Orano, della prima scuola di giornalismo in Italia, con sede a Roma.

Nel 1938 fu tra i firmatari del Manifesto della razza in appoggio all'introduzione delle leggi razziali fasciste. Fu nel 1939 Consigliere nazionale della Camera dei fasci e delle corporazioni e sottosegretario di Stato al Ministero delle corporazioni, dal 4 novembre 1939 al 25 luglio 1943[1].

Nel periodo della Repubblica Sociale Italiana, dall'ottobre 1943 all'aprile 1945, fu direttore del Corriere della Sera. Condannato a morte per collaborazionismo, la pena gli venne commutata in trenta anni di reclusione, ma subito venne liberato per la sopravvenuta amnistia Togliatti[2]. Successivamente si trasferì in Argentina, dove riprese l'attività giornalistica e come inviato speciale del quotidiano Il Tempo e del settimanale Tempo illustrato.

Fu autore di scritti a carattere economico, politico e sociale. Fra i suoi libri, possono essere ricordati: Piccolo mondo dannunziano, Nizza e l'Italia, Partita aperta, I 600 giorni di Mussolini[3].

Opere

Note

  1. ^ Ermanno Amicucci, su storia.camera.it, Camera dei deputati - Portale storico. URL consultato il 5 novembre 2016.
  2. ^ Jader Jacobelli, Amicucci Ermanno, su treccani.it, Treccani. URL consultato il 5 novembre 2016.
  3. ^ AA.VV., Tagliacozzo e la Marsica: dall'Unità alla nascita della Repubblica. Aspetti di vita artistica, civile e religiosa, pp. 26-27, MiBACT, Roma, 2005

Altri progetti

Predecessore Direttore della Gazzetta del Popolo Successore Maffio Maffii 17 dicembre 1927 al 7 novembre 1939 Eugenio Bertuetti
Predecessore Direttore del Corriere della Sera Successore Ettore Janni 6 ottobre 1943 al 25 aprile 1945 Mario Borsa
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