L'Eliea (in greco antico: ἡλιαία?, heliaia) era il massimo tribunale popolare dell'antica Atene, costituito da cittadini con più di trenta anni, sorteggiati annualmente, secondo la tradizione fu istituito nel VI secolo a.C. da Solone[1], ma tale attribuzione è piuttosto dubbia[2].
Tale tribunale si occupava della gran parte dei processi celebrati ad Atene, ma facevano eccezione i delitti di sangue, giudicati dal tribunale dell'Areopago, ovvero omicidio premeditato, ferimento premeditato, incendio di abitazione e avvelenamento.
L'Eliea subì un'importante riforma nel 462/461 a.C. per iniziativa di Pericle e dell'altro leader radicale, Efialte. La riforma, ideata al fine di indebolire la fazione aristocratica, ridimensionò ulteriormente i poteri dell'Areopago affidando al tribunale popolare il controllo delle leggi, dell'operato dei magistrati e la giurisdizione sui reati contro lo stato.
Questa assemblea era accessibile a tutti i cittadini in quanto non richiedeva alcuna competenza specifica; ciò, assieme all'espansione della flotta e alla politica democratica radicale di Pericle, comportò un incremento della partecipazione politica dei ceti più bassi della popolazione e fu probabilmente una delle cause dell'introduzione del misthos: una retribuzione fissa assegnata a chi ricopriva una carica pubblica (tra cui l'Eliea) che permetteva di assentarsi dal lavoro per lunghi periodi di tempo[3].
I giudici dell'eliea erano detti eliasti. Unici requisiti per l'elezione degli eliasti erano il compimento dei 30 anni e il pieno possesso dei diritti civici. Gli eliasti erano 6.000, il numero che, nel diritto pubblico, rappresentava l'unanimità[4].
I giudici venivano eletti per sorteggio in numero di 600 per tribù e, dopo aver prestato giuramento, erano divisi fra i differenti tribunali civili. L'elezione avveniva annualmente[5]. La maggior parte di questi giudici era fornita dalle classi medie e inferiori della città, del porto e dei dintorni attratte da una retribuzione di due oboli al giorno e, dopo il 425 a.C., di tre oboli, che potevano compensare i loro scarsi guadagni.