Elezioni presidenziali in Siria del 2014
StatoBandiera della Siria Siria
Data3 giugno
Bashar al-Assad (cropped).jpg
Hassan al-Nouri.jpg
Candidati Bashar al-Assad Hassan al-Nouri Maher Hajjar
Partiti Partito Ba'th Iniziativa Nazionale Indipendente
Voti 10.319.723
92,20%
500.279
4,47%
372.301
3,33%
Presidente uscente
Bashar al-Assad

Le elezioni presidenziali in Siria del 2014 si tennero il 3 giugno. Si è trattato delle prime elezioni presidenziali pluripartitiche da quando il Partito Ba'th si è impadronito del potere, ossia dal colpo di Stato del 1963. Nell'aprile 2014, il Presidente Bashar al-Assad aveva annunciato la sua candidatura per un terzo mandato presidenziale.

A causa della guerra civile, all'epoca la Siria aveva il più alto tasso di rifugiati al mondo, ed il voto per i rifugiati in certi Paesi esteri cominciò nelle ambasciate siriane molti giorni prima della data prestabilita per la Siria[1]. Gruppi d'opposizione locali, ma soprattutto esteri, boicottarono le elezioni[1][2], ed il voto non si tenne in molte regioni sotto il controllo dei ribelli anti-governativi[3]. Le aree sotto il controllo delle milizie curde impedirono lo svolgimento delle votazioni poiché il governo si era rifiutato di riconoscere l'autonomia regionale curda, ma alcuni si trasferirono nelle aree controllate dal governo per votare[4].

Alcuni gruppi di ribelli giurarono di boicottare le elezioni in qualunque modo possibile, anche attraverso il bombardamento dei seggi e delle aree controllate dal governo[5][6][7][8]. Invece, l'Unione Islamica Ajnad al-Sham, la Legione Sham, l'Esercito dei Mujaheddin ed il Fronte Islamico dichiararono che non avrebbero colpito i votanti, ma invitarono le persone a restare nelle proprie abitazioni qualora il governo lo avesse fatto. In realtà, ben 50 persone morirono per via dei bombardamenti dei ribelli[9].

Le elezioni furono vinte da Bashar al-Assad, che pronunciò il giuramento per il suo terzo mandato presidenziale da sette anni il 16 luglio nel palazzo presidenziale di Damasco[10]. Il Consiglio di cooperazione del Golfo, l'Unione europea e gli Stati Uniti d'America non riconobbero le elezioni, considerandole illegittime[11][12][13][14]. I membri di questa coalizione sono stati accusati dal governo siriano di aver trasformato la guerra civile in un'invasione della Siria, violando la legge internazionale dell'ONU, e di fornire materiale e supporto finanziario ai gruppi terroristici[15][16][17][18][19][20]. Il tentativo di organizzare delle elezioni nel corso di una guerra civile è stato criticato dal segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon[21], e secondo alcuni non ci sarebbero stati abbastanza controlli[22]. Benché i governi di 30 Paesi[23][24][25] abbiano dichiarato che le elezioni sono state "libere, chiare e trasparenti"[26][27], gli studiosi considerano generalmente le elezioni del giugno 2014 come non democratiche e fraudolente[28][29][30], e con risultati fabbricati a tavolino[31][32].

Contesto

[modifica | modifica wikitesto]

Il Paese è in guerra civile dal 2011, e la sua popolazione si è divisa ampiamente, ma non interamente, in gruppi etnici e religiosi settari. Secondo l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, la guerra avrebbe causato oltre 150 000 morti[33], un terzo della popolazione[34] (circa 7 milioni di persone su 23) sarebbe stato dislocato e i rifugiati all'estero sarebbero circa 2,5 milioni[35]. Tuttavia, non si tratta di dati certi, e l'Osservatorio non si è mai recato in Siria, poiché ha sede a Londra e si basa esclusivamente sui mezzi d'informazione britannici. D'altra parte, esso è gestito dall'oppositore Rami Abdulraham, ed è stato accusato da fonti progovernative di distorcere i fatti a scopo di propaganda antigovernativa e di non essere in generale credibile.

Un portavoce del Segretario Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite Ban Ki-moon avvertì che nel contesto della guerra civile e del dislocamento dei cittadini siriani "elezioni di questo tipo sono incompatibili con la lettera e lo spirito del comunicato di Ginevra", e "danneggerebbero le prospettive di una soluzione politica con l'opposizione. Comunque, continueremo a cercare di costruire una soluzione alla tragedia in Siria"[36][37]. I ribelli siriani e le opposizioni si rifiutarono di partecipare alla conferenza di pace (l'ultimo obiettivo del comunicato di Ginevra), a meno che Assad non fosse rimosso dal potere e non gli fosse impedita per sempre la presidenza. I colloqui di pace erano falliti prima di incominciare, perché ciò che doveva essere un tentativo di negoziare divenne un semplice ultimatum. Il fallimento delle trattative di pace era in rigido contrasto con gli obiettivi dichiarati dall'ONU per risolvere il conflitto[38][39].

Rifugiati

[modifica | modifica wikitesto]

I 2,5 milioni di rifugiati siriani che avevano diritto di voto ebbero diverse difficoltà, e vi furono parecchie controversie. Centinaia di migliaia di rifugiati che ufficialmente non avevano abbandonato la Siria furono esclusi dalle operazioni di voto[35].

A Beirut, in Libano, che ospita circa 1,1 milioni di rifugiati siriani, le strade erano bloccate a causa dell'alto numero di rifugiati ed espatriati siriani che vivevano già in Libano che volevano votare presso le ambasciate siriane.

Voto dei rifugiati

[modifica | modifica wikitesto]
Rifugiati che votano all'ambasciata siriana a Teheran (28 maggio 2014)

Voto permesso

[modifica | modifica wikitesto]

I rifugiati siriani poterono votare presso le ambasciate siriane dei seguenti Paesi[40][41][42][43]:

Voto proibito

[modifica | modifica wikitesto]

Le seguenti dieci nazioni non permisero che il voto dei rifugiati avvenisse nelle ambasciate siriane. Per permettere agli elettori di partecipare alle elezioni eludendo la proibizione, il governo siriano invito i rifugiati a tornare in Siria per votare[44]. Queste decisioni da parte dei governi esteri furono plaudite dal Consiglio Nazionale Siriano, un'organizzazione dell'opposizione siriana illegale ed il principale nemico del legittimo presidente Bashar al-Assad[1][45].

Sistema elettorale

[modifica | modifica wikitesto]

La nuova Costituzione, adottata in seguito al referendum costituzionale del 2012, ha trasformato le elezioni presidenziali da una forma plebiscitaria in cui solo il Partito Ba'th, considerato "guida dello Stato", poteva esprimere un candidato, ad una elezioni vera e propria con più candidati provenienti da diversi partiti. Pertanto, per la prima volta altri candidati poterono sfidare il Presidente in carica Bashar al-Assad. Una legge approvata dal Consiglio del popolo all'inizio del 2014 restringe la candidatura a coloro che vivono in Siria da dieci anni, per impedire agli espatriati di candidarsi[46].

L'8 aprile, il Ministro dell'Informazione siriano Omran Zoabi annunciò che i candidati avrebbero potuto presentare la loro candidatura negli ultimi dieci giorni di aprile. Zoabi sottolineò che malgrado la guerra civile in corso, le elezioni si sarebbero tenute entro la data prevista, e non sarebbero state posticipate per nessuna ragione. Zoabi affermò anche che una maggioranza incredibile di siriani avrebbe voluto veder rieletto il Presidente in carica Bashar al-Assad[46], e che le operazioni militari governative sarebbero continuate nonostante le elezioni[47].

Criteri di eleggibilità

[modifica | modifica wikitesto]

Secondo la Costituzione siriana, i criteri di eleggibilità sono i seguenti[48]:

  1. Il candidato deve avere il supporto di almeno 35 deputati del Consiglio del popolo
  2. Il candidato deve avere compiuto 40 anni
  3. Il candidato deve essere siriano di nascita, con genitori siriani di nascita
  4. Il candidato deve rispettare i diritti civili e politici, e non dev'essere stato condannato per un crimine disonorevole, anche se reintegrato
  5. Il candidato non dev'essere sposato con una donna non siriana
  6. Il candidato deve aver vissuto in Siria per almeno dieci anni prima delle elezioni

Candidati

[modifica | modifica wikitesto]

24 candidati presentarono la loro candidatura alla presidenza alla Corte Costituzionale Suprema, e tra di essi c'erano due donne ed un cristiano[49][50][51]. Di questi, solo tre ottennero il supporto di 35 deputati del Consiglio del popolo[52]:

Hassan al-Nouri e Maher Hajjar erano considerati figure di secondo piano[1].

Gli altri 21 candidati non ammessi alle elezioni erano[54]:

Esito

[modifica | modifica wikitesto]

La Corte Costituzionale Suprema annunciò mercoledì 4 giugno che l'affluenza alle elezioni era stata del 73,42%, e che avevano votato 11 634 412 dei 15 845 575 aventi diritto. Questo secondo numero è dato dall'insieme dei siriani che avevano compiuto diciotto anni viventi in Siria e all'estero, ed include tutti i siriani nel territorio controllato dai ribelli, ma anche quello controllato dai ribelli, i rifugiati, i curdi appena naturalizzati ed i siriani espatriati.

Le schede nulle furono 442 108, ossia il 3,8%. Majed Khadra, portavoce della Corte Costituzionale Suprema, annunciò che i candidati che avevano perso e gli indipendenti che avevano dei dubbi riguardo alla regolarità del voto avevano tre giorni per fare i loro appelli. Affermò che la corte avrebbe stabilito il risultato nei sette giorni successivi, e che il vincitore sarebbe stato annunciato dal Portavoce del Consiglio del popolo, Mohammad Jihad al-Laham[55][56].

Risultati

[modifica | modifica wikitesto]
Candidati Partiti Voti %
10 319 723 92,20
Hassan al-Nouri
Iniziativa Nazionale per l'Amministrazione e il Cambiamento
500 279 4,47
Maher Hajjar
Indipendente
372 301 3,33
Totale
11 192 303
100
Voti non validi
442 108
3,80
Votanti
11 634 411
73,42
Elettori
15 845 575

Reazioni

[modifica | modifica wikitesto]

Reazione interna

[modifica | modifica wikitesto]
Gli abitanti di Damasco festeggiano la rielezione di Bashar al-Assad (4 giugno 2014)

Reazioni internazionali

[modifica | modifica wikitesto]

Preoccupazione

[modifica | modifica wikitesto]

Congratulazioni

[modifica | modifica wikitesto]

Note

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ a b c d Syrian expats in Lebanon flock to vote for Assad, CBS News, 29 maggio 2014. URL consultato il 29 maggio 2014.
  2. ^ Assad's Win Is Assured, but Limits Are Exposed, in The New York Times. URL consultato il 19 febbraio 2015.
  3. ^ Iran Guards commander killed in Syria: reports. URL consultato il 19 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2014).
  4. ^ Wladimir van Wilgenburg, Syria's Kurdish region to boycott presidential elections, in Al-Monitor. URL consultato l'8 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2014).
  5. ^ Syrian govt to do utmost to 'create environment of safety and security' during elections, RT, 3 giugno 2014. URL consultato l'8 giugno 2014.
  6. ^ Syrians flee as rebels vow to wreck poll, su thetimes.co.uk, The Times, 3 giugno 2014. URL consultato l'8 giugno 2014.
  7. ^ Syria election: A ballot amid a battle, 3 giugno 2014. URL consultato l'8 giugno 2014.
  8. ^ 5 things to know about Tuesday's presidential election in Syria, Macleans, 2 giugno 2014. URL consultato l'8 giugno 2014.
  9. ^ Edward Dark, Rebels shell Aleppo as Syria votes, in Al-Monitor. URL consultato l'8 giugno 2014.
  10. ^ Al Assad sworn in in ‘farcical’ inauguration, 16 luglio 2014. URL consultato il 13 marzo 2015.
  11. ^ Arab League criticizes Syrian election plan, in Reuters. URL consultato il 19 febbraio 2015.
  12. ^ GCC slams Syrian elections as ‘farce’ (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2014).
  13. ^ Syria election: Bashar al-Assad re-elected president in poll with 'no legitimacy', ABC, 4 giugno 2014. URL consultato l'8 giugno 2014.
  14. ^ Sam Tarling, Inside Aleppo: the people refusing to leave Syria's shattered city, in Telegraph, 5 giugno 2014. URL consultato l'8 giugno 2014.
  15. ^ A Bitter Pill To Swallow: Connections Between Captagon, Syria, And The Gulf, in Columbia Journal of International Affairs. URL consultato il 15 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2019).
  16. ^ Arming Syrian rebels: Where the US went wrong, in BBC News. URL consultato il 15 dicembre 2016.
  17. ^ U.S. Support for Al Qaeda-Linked Rebels Undermines Syrian Ceasefire, su huffingtonpost.com. URL consultato il 15 dicembre 2016.
  18. ^ The U.S. Has Delivered Ammunition to Syrian Rebels Fighting ISIS, http://time.com/4070996/us-syria-rebels-russia-airdrop-isis/. URL consultato il 15 dicembre 2016.
    «"Military officials have not yet confirmed what type of ordnance was sent or who exactly received it, according to Reuters."»
  19. ^ The Provision of Arms and ‘Non-lethal’ Assistance To Governmental And Opposition Forces (PDF), in University of New South Wales Law Journal. URL consultato il 15 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2017).
    «"the ICJ has continuously held, there is no ‘right for States to intervene, directly or indirectly, with or without armed force, in support of an internal opposition in another State"»
  20. ^ British aircraft took part in air strike that killed dozens of Syrian soldiers, Ministry of Defence confirms, in The Independent. URL consultato il 15 dicembre 2016.
  21. ^ (EN) Syrian election will undermine political solution: U.N.'s Ban, su mobile.reuters.com. URL consultato il 4 giugno 2014.
  22. ^ Liz Sly e Ahmed Ramadan, Syrian election sends powerful signal of Assad's control, su The Washington Post, 3 giugno 2014. URL consultato il 3 settembre 2016.
  23. ^ https://timesofindia.indiatimes.com/world/middle-east/Foreign-delegation-in-Syria-slams-West-endorses-elections/articleshow/36069541.cms
  24. ^ Copia archiviata, su kohraam.com. URL consultato il 19 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2015).
  25. ^ Foreign delegation in Syria slams West, endorses elections, in The Times of India. URL consultato l'8 giugno 2014.
  26. ^ International observers say Syrian elections were transparent, 4 giugno 2014. URL consultato l'8 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2014).
  27. ^ Kerry calls Syrian presidential vote 'meaningless', Al Jazeera America, 4 giugno 2014. URL consultato il 3 settembre 2016.
  28. ^ Nicholas Cheeseman, How to Rig an Election, Yale University Press, 2019, pp. 140–141, ISBN 978-0-300-24665-0, OCLC 1089560229.
  29. ^ (EN) Pippa Norris; Ferran Martinez i Coma; Max Grömping, The Year in Elections, 2014, in Election Integrity Project, 2015. URL consultato il 19 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2021).
    «The Syrian election ranked as worst among all the contests held during 2014.»
  30. ^ (EN) Mark P. Jones, Presidential and Legislative Elections, su oxfordhandbooks.com, 2018, DOI:10.1093/oxfordhb/9780190258658.001.0001, ISBN 9780190258658. URL consultato il 19 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2018).
    «unanimous agreement among serious scholars that... al-Assad's 2014 election... occurred within an authoritarian context»
  31. ^ (EN) Andrew Gelman, Why it's pretty obvious the Syria vote totals are fabricated, in Washington Post, 10 giugno 2014. URL consultato il 19 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2015).
  32. ^ (EN) Syria's Phony Election: False Numbers and Real Victory, su carnegie-mec.org. URL consultato il 19 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2021).
  33. ^ Death toll in Syria's civil war above 150,000: monitor, su reuters.com, 1º aprile 2014. URL consultato il 4 giugno 2014.
  34. ^ Obama: Syrian opposition needs more support, su washingtonpost.com. URL consultato il 4 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 12 dicembre 2018).
  35. ^ a b Anne Barnard, Syrians in Lebanon Flood Polling Place, Choosing Assad Out of Fervor or Fear, New York Times, 28 maggio 2014. URL consultato il 29 maggio 2014.
  36. ^ Syrian election will undermine political solution: U.N.'s Ban, su mobile.reuters.com. URL consultato il 4 giugno 2014.
  37. ^ Daily Press Briefing by the Office of the Spokesperson for the Secretary-General, su un.org, United Nations, 21 aprile 2014. URL consultato il 23 dicembre 2016.
  38. ^ What is the Geneva II conference on Syria?, su bbc.com, BBC World News, 22 gennaio 2014. URL consultato il 23 dicembre 2016.
  39. ^ Main Syrian rebel groups declare opposition to Geneva peace talks, su nbcnews.com, NBC News, 27 ottobre 2013. URL consultato il 23 dicembre 2016.
  40. ^ Assad’s supporters abroad vote in Syrian election, in The Washington Post, Associated Press, 28 maggio 2014. URL consultato l'8 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2018).
  41. ^ FAQs: Presidential elections during civil war, 3 giugno 2014. URL consultato l'8 giugno 2014.
  42. ^ Syria news, SANA, 26 maggio 2014. URL consultato l'8 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2014).
  43. ^ Syrians abroad elect their president amid high voter turnout, voting extended until midnight, and one more day in Lebanon, su SyriaOnline.sy. URL consultato l'8 giugno 2014.
  44. ^ Ex-pat Syrians flock to vote in Lebanon -- while the West forbids them - rabble.ca, su rabble.ca.
  45. ^ Syrian refugees stranded and unable to vote, 3 giugno 2014. URL consultato l'8 giugno 2014.
  46. ^ a b Presidential candidacy to open this month: minister | News , Middle East, su dailystar.com.lb, The Daily Star. URL consultato il 4 giugno 2014 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2014).
  47. ^ - 08:42, Syrian presidential election will not be delayed - minister, su swissinfo.ch, 8 aprile 2014. URL consultato il 4 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2014).
  48. ^ Syrian constitution, articles 84 and 85, su constituteproject.org, 26 febbraio 2012. URL consultato il 19 giugno 2017.
  49. ^ Syrian Arab News Agency: SANA, Damascus Syria - syria news, Syrian Arab news agency - SANA - Syria : Syria news, su sana.sy, 30 aprile 2014. URL consultato il 4 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2014).
  50. ^ Syrian Arab News Agency: SANA, Damascus Syria - syria news, Syrian Arab news agency - SANA - Syria : Syria news, su sana.sy, 1º maggio 2014. URL consultato il 4 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2014).
  51. ^ Syrian Arab News Agency: SANA, Damascus Syria - syria news, Syrian Arab news agency - SANA - Syria : Syria news ::, su sana.sy, 1º maggio 2014. URL consultato il 4 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2014).
  52. ^ Assad to face 2 others in Syrian presidential poll, 4 maggio 2014.
  53. ^ تصريح ناطق رسمي باسم حزب الإرادة الشعبية - جريدة قاسيون, su kassiounpaper.com. URL consultato il 4 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2017).
  54. ^ Syria news, SANA, 27 aprile 2014. URL consultato l'8 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2014).
  55. ^ Supreme Constitutional Court: Number of participants in Presidential elections reached at 11.634.412 with 73.42%, in SANA, Damascus, 4 giugno 2014. URL consultato il 4 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2014).
  56. ^ Dr. Bashar Hafez al-Assad wins post of President of Syria with sweeping majority of votes at 88.7%, in SANA, Damascus, 4 giugno 2014. URL consultato il 4 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2014).
  57. ^ Presidential Candidate al-Nouri congratulates Dr. Bashar al-Assad for "winning confidence from Syrian people", in SANA, Damascus, 5 giugno 2014. URL consultato il 5 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2014).
  58. ^ الوكالة العربية السورية للأنباء - Syrian Arab News Agency, su sana.sy. URL consultato il 20 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2014).
  59. ^ Anti-Assad allies rebuff Syrian presidential election plan | Reuters, su uk.reuters.com, 3 aprile 2014. URL consultato il 4 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2014).
  60. ^ Foreign Secretary responds to Syrian election result, su gov.uk, Foreign and Commonwealth Office, 5 aprile 2014. URL consultato il 5 giugno 2014.
  61. ^ U.S. condemns Syrian presidential election as 'a disgrace', su reuters.com, 3 giugno 2014. URL consultato il 5 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  62. ^ Daily Press Briefing of Department of State, su state.gov, United States Department of State, 3 giugno 2014. URL consultato il 5 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2014).
  63. ^ a b President al-Assad receives congratulatory cables from Presidents of Cuba and Afghanistan – Syrian Arab News Agency, su sana.sy.
  64. ^ President Assad Receives Congratulations from President Bouteflika on Winning Elections, su syriatimes.sy.
  65. ^ President Sargsyan congratulates Syria's Assad on re-election, su armradio.am, 13 giugno 2014.
  66. ^ President Assad receives Congratulations from the President of Belarus: Confidence in Syria Elimination of Current Crisis, su syriatimes.sy. URL consultato il 24 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2019).
  67. ^ Bolivia reiterates support to Syria in its war against terrorism – Syrian Arab News Agency, su sana.sy.
  68. ^ President al-Assad receives congratulation cable from Sultan of Brunei Darussalam on winning presidential elections – Syrian Arab News Agency, su sana.sy.
  69. ^ الوكالة العربية السورية للأنباء - Syrian Arab News Agency, su sana.sy. URL consultato il 20 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2014).
  70. ^ Praising Syria’s Assad, in Iran Daily, EA WorldView, 7 giugno 2014. URL consultato l'8 giugno 2014.
  71. ^ Sara Hussein, Syria vote proves no solution without Assad, in Hezbollah, Yahoo News. URL consultato l'8 giugno 2014.
  72. ^ Government of Nicaragua Al-Assad congratulated on his election victory, 13 novembre 2010. URL consultato l'8 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
  73. ^ Hayes Brown, North Korea Congratulates Syria’s Brutal Dictator On His Recent ‘Election’, su Think Progress. URL consultato il 6 maggio 2014.
  74. ^ President al-Assad receives congratulatory letter from President Abbas – Syrian Arab News Agency, su sana.sy.
  75. ^ Russia praises Syrian election, criticises Western reaction, in Business Insider. URL consultato l'8 giugno 2014.
  76. ^ General Organization of Radio and TV - Syria, su syriaonline.sy. URL consultato il 24 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
  77. ^ Federal Republic of Somalia congratulates President al-Assad – Syrian Arab News Agency, su sana.sy.
  78. ^ President al-Assad receives congratulatory cable from South African President Zuma – Syrian Arab News Agency, su sana.sy.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Socialismo: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di socialismo