Egisto Marcucci (Firenze, 25 dicembre 1932 – Milano, 18 gennaio 2016) è stato un attore e regista italiano.
Dopo essersi diplomato nel 1961 alla Civica scuola del Piccolo Teatro di Milano,[1] le prime esperienze come attore sono state con lo stesso Piccolo. Dal 1963 al 1967 è stato scritturato a Trieste dal locale Teatro Stabile.[2]
Tra le sue prime interpretazioni si ricorda l'Egmont di Goethe con la regia di Luchino Visconti per il Maggio Musicale Fiorentino del 1967.[3]
Nel 1969, con Roberto Guicciardini e altri ha fondato il Gruppo della Rocca,[4] con il quale nel 1972 è passato alla regia con Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare.[5]
Dal 1978 al 1981 ha insegnato alla scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova, con l'intenzione di coinvolgere gli allievi negli spettacoli dello Stabile,[6][7] come è stato con la messa in scena de La donna serpente di Carlo Gozzi, scene e costumi di Emanuele Luzzati (1979),[8] e che in quattro anni di rappresentazioni in Italia e all'estero ha totalizzato almeno 192 repliche.[9]
Nel periodo 1983-1985 è stato direttore artistico dell'Ater-Ert (Associazione dei teatri dell'Emilia-Romagna).[10]
A partire dal 1985 ha collaborato con "Teatro Gioco Vita", compagnia piacentina attiva nel teatro d'ombre,[11] e a partire dal 1989 ha collaborato con la cooperativa del Teatro della Tosse di Genova.[12]
Nel 1995, con Marcello Bartoli e Dario Cantarelli ha costituito la compagnia "I Fratellini".[13][14]
Rimasto fermo alcuni anni a causa di una malattia, nel 2007 è tornato alla regia con Mein Kampf di George Tabori per la compagnia I Fratellini,[15] e nel 2008 con Il giuoco delle parti di Luigi Pirandello per il Teatro Stabile di Calabria.[16]
Fra le sue regie più significative si ricordano: Il mandato (1976) e Il suicida (1978) di Nikolaj Ėrdman; La donna serpente di Carlo Gozzi (1979 e 1995); Il vampiro di San Pietroburgo di Suchovo-Kobylin (1984); La lezione di Ionesco (1986 e 1996); La coscienza di Zeno di Tullio Kezich da Italo Svevo e Il silenzio delle sirene di Giorgio Albertazzi e Del Corno (1987); La marchesa di O... dalla novella di Heinrich von Kleist (1990); La famiglia Mastinu di Alberto Savinio (1990); Stadelmann di Claudio Magris e Il suo nome di Alberto Savinio (1991); Dyskolos di Menandro (1995); Le sedie (1997) di Ionesco; Una burla riuscita da Italo Svevo (1998).
Ha curato anche la regia di opere liriche, tra cui: L'italiana in Algeri (1981) e Il turco in Italia (1982) di Gioachino Rossini.