L'effetto Ferranti consiste in un innalzamento o sopraelevazione di tensione nell'estremo a vuoto di una linea elettrica quando l'altro estremo è alimentato ad una tensione impressa.

L'effetto prende il nome dell'ingegnere Sebastian Ziani de Ferranti, che nei primi anni del 1900 notò che i nodi della rete di Londra, composta prevalentemente di condutture in cavo, subivano nella notte (ovvero quando le linee erano a basso carico o a vuoto) un innalzamento di tensione.

Dimostrazione

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Ci si riferisca al modello a di una linea a costanti concentrate, analogo al modello a , nel quale l'induttanza di esercizio viene suddivisa metà al lato sinistro e l'altra metà a destra del ramo derivato contenente la capacità d'esercizio , ed inoltre si trascuri la componente resistiva della linea. Si indichi la parte relativa all'alimentazione, per il teorema di Thévenin, con un generatore equivalente di forza elettromotrice di valore , di valore fornito dall'operatore della rete, in serie con un'impedenza subtransitoria di corto circuito: derivabile dalla corrente di corto circuito trifase subtransitoria nel nodo considerato.

Circuito equivalente per la dimostrazione dell'effetto Ferranti

In questa situazione si nota che la corrente fluisce nel ramo derivato, dato che il circuito a valle della linea è aperto, e risulta essere:

In base a questa equazione è possibile calcolare la tensione presente all'estremo libero Va come la caduta di tensione presente sull'impedenza trasversale capacitiva:

Da questa formula è possibile notare come la tensione all'arrivo sia maggiore di quella in partenza erogata dal generatore equivalente. Supponendo quindi che la rete di alimentazione abbia una potenza di corto circuito trifase infinita e di conseguenza , è possibile scrivere la sopraelevazione di tensione in rapporto alla tensione stessa nel modo seguente:

Quest'ultima fa chiaramente notare che l'effetto Ferranti è tanto più marcato quanto:

Bibliografia

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