Per economia dei media si intende l'attività svolta da imprese private, pubbliche o enti non profit, il cui valore è fondato sull'informazione e/o comunicazione.

Caratteristiche dei beni informativi

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Già dalla distinzione tra informazione e comunicazione nascono industrie distinte, ma il carattere comune può essere rinvenuto nel fatto che ognuna delle due attività usa come base principale il dato immateriale informativo: l'informazione è la base della comunicazione. Il valore dei beni venduti corrisponde all'informazione trasmessa, non al supporto da essa utilizzato.

Tuttavia, può essere effettuata una classificazione anche a seconda del tipo di supporto, che può essere materiale, come un libro, o immateriale, come la televisione che viaggia attraverso onde a radiofrequenza.
Dal punto di vista storico queste divisioni sono state favorite dal fatto che ogni mezzo di comunicazione (e, in quanto tale, atto al trasporto di contenuto informativo) ha distinte tecnologie di produzione, e ciò accentua le differenze nel prodotto.

Ciò non esclude che uno stesso prodotto possa essere comunque distribuito su diversi mezzi: ad esempio, un film può essere riprodotto al cinema o anche in DVD.
Talvolta è una stessa impresa che produce stessi beni con diversi supporti. Ad esempio, la Disney realizza un film d'animazione per il cinema, in DVD e VHS, ne produce la colonna sonora e il merchandising, allungando così il ciclo di vita del prodotto. In questi casi si dice che l'impresa ha un vantaggio rappresentato dall'economia di varietà (o economia di scopo, economy of scope).
Si realizzano economie di varietà anche distribuendo diversi prodotti in canali di distribuzione comuni.

Per quanto concerne la struttura dei costi, questa è concentrata nelle fasi creative di ideazione e progettazione del contenuto immateriale, sia che il prodotto appartenga al genere informativo che intrattenimento. Tale costo, definito irrecuperabile e soggetto ad incertezza di mercato, ha il vantaggio, una volta coperte le spese di produzione, di avere costi marginali quasi nulli di riproduzione, ma allo stesso tempo, la predisposizione allo sfruttamento di sinergie da adattamento tra imprese diverse. Un'inchiesta giornalistica di successo rappresenta uno dei tanti possibili casi. Dopo la pubblicazione su un quotidiano, può esser interpretata da attori per un docudrama tv, per una miscellanea editoriale o per svolgere una lezione di giornalismo investigativo.

I beni offerti dalle imprese dell'informazione sono riconosciuti come experience goods, la cui qualità è cioè conoscibile solo dopo l'acquisto e il consumo. Ciò si traduce in un notevole sforzo di marketing (soprattutto promozione) per le aziende produttrici. Alcuni di essi hanno fruibilità singola e immediata (si pensi alle notizie di un telegiornale), altri hanno fruibilità ripetuta nel tempo (come un CD audio).

Economia della televisione

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Domanda

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La curva di domanda televisiva si distingue in:

Offerta

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L'offerta del settore televisivo si distingue a seconda del regime del paese in cui operano le imprese:

Intervento dello Stato

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Nonostante anche altri settori siano caratterizzati da oligopoli, e quindi siano soggetti a comportamenti di collusione tra le imprese che vi operano, il settore televisivo necessita di una forte regolamentazione, a causa di alcune sue caratteristiche particolari. In primis la natura di mass medium della televisione, che più di ogni altro mezzo è capace di veicolare cultura e opinioni politiche, contemporaneamente, a milioni di ascoltatori.
In secondo luogo ci sono motivazioni di natura politica:

Lo Stato interviene anche per motivi economici:

Lo Stato ha invece completamente lasciato ai privati uno strumento importantissimo quale è quello della rilevazione dei dati di ascolto. A tal fine si è costituita l'Auditel, società in cui sono presenti i maggiori editori televisivi e gli operatori del mercato pubblicitario. Le associazioni di categoria delle TV locali contestano tuttavia l'attendibilità dei dati rilevati e i criteri della loro formazione.

Finanziamento della TV pubblica

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Il canone TV in Europa (dati 2012-2013)

La televisione pubblica, almeno nella maggior parte dei paesi europei, si è sempre finanziata attraverso il pagamento di un canone da parte degli utenti. In alcuni paesi, al canone è affiancato il finanziamento tramite la vendita di spazi pubblicitari, come avviene in Italia: i ricavi della RAI sono rappresentati per oltre un terzo da entrate pubblicitarie. Tuttavia, le imprese pubbliche finanziate con canone non sono propense all'efficienza dei costi. Inoltre, più di recente, per competere con le reti private, la concorrenza sull'audience ha causato l'abbassamento del numero di trasmissioni di "servizio pubblico".
Sebbene in futuro questi svantaggi potrebbero costituire dei problemi, a causa degli aumenti generali dei costi, non sembra che ci siano per ora valide alternative al finanziamento "ibrido" canone-pubblicità. Probabilmente verranno prese misure come un maggior controllo sui costi, abbinato ad un aumento del canone.

Economia delle telecomunicazioni

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Il settore delle telecomunicazioni è oggi uno dei mercati predominanti nelle economie moderne. È stato dimostrato più volte come lo sviluppo di questo settore sia strettamente correlato con l'aumento del PIL: basti pensare alla necessità, dei singoli agenti economici, di comunicare più efficacemente tra di loro, per aumentare la velocità (e quindi l'efficienza) delle transazioni. In Italia, ad esempio, quasi tre quarti delle telecomunicazioni vengono realizzate nel settore terziario.

Dal punto di vista degli utenti che usufruiscono dei servizi di telecomunicazione, si può notare come in una rete (ad es. quella telefonica), all'aumentare del numero di abbonati, aumentano i benefici degli altri utenti che già usano il servizio: ciò perché, per ogni utente, si vedono aumentare le possibilità di networking con altre persone; inoltre, più è grande la rete, più basso è il costo sostenuto da ogni abbonato.

Note

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  1. ^ Per quanto marginale, in alcuni paesi come l'Italia vi era anche la presenza di Tv comunitarie dove lo scopo prevalente è di trasmettere un messaggio ai membri di una comunità oppure far proselitisno, e la componente economica passa in secondi piano
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