Diocesi di Quimper
Dioecesis Corisopitensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Rennes
 
Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoLaurent Dognin
Presbiteri202, di cui 175 secolari e 27 regolari
3.676 battezzati per presbitero
Religiosi68 uomini, 286 donne
Diaconi44 permanenti
 
Abitanti909.028
Battezzati742.630 (81,7% del totale)
StatoFrancia
Superficie6.785 km²
Parrocchie324
 
ErezioneV secolo
Ritoromano
CattedraleSan Corentino
Indirizzo3 rue de Rosmadec, CS 42009, 29018 Quimper CEDEX, France
Sito webdiocese-quimper.fr
Dati dall'Annuario pontificio 2021 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Francia
Le diocesi storiche della Bretagna prima della rivoluzione francese: quella di Quimper è indicata con il nome bretone di Kernev.
Icona moderna raffigurante san Corentino, protovescovo della diocesi.
L'ex cattedrale di San Paolo Aureliano a Saint-Pol-de-Léon.
L'antico palazzo episcopale, oggi sede del museo dipartimentale bretone.
Rovine dell'antica abbazia di Landévennec, fondata da san Vinvaleo nel V secolo.
La chiesa dell'abbazia Sainte-Croix di Quimperlé, fondata nel 1029.
La cattedra episcopale, nella cattedrale di Saint-Corentin a Quimper.

La diocesi di Quimper (in latino: Dioecesis Corisopitensis) è una sede della Chiesa cattolica in Francia suffraganea dell'arcidiocesi di Rennes. Nel 2020 contava 742.630 battezzati su 909.028 abitanti. È retta dal vescovo Laurent Dognin.

Territorio

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La diocesi è situata all'estremo occidentale della Bretagna e comprende il dipartimento francese di Finistère.

Sede vescovile è la città di Quimper, dove si trova la cattedrale di San Corentino. A Saint-Pol-de-Léon sorge l'ex cattedrale di San Paolo Aureliano.

Il territorio si estende su 6.785 km² ed è suddiviso in 324 parrocchie, raggruppate in 14 decanati, a loro volta raggruppati in 3 arcidiaconati.

Istituti religiosi

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Storia

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Le origini della diocesi di Cornovaglia[1], regione storica della Bretagna, sono avvolte nella leggenda. Secondo lo storico Waquet non può essere comunque anteriore al VI secolo[2]; la tradizione riconosce primo vescovo e fondatore san Corentino. Tuttavia la successione episcopale fino al IX secolo non è certa e presenta lacune fino alla fine del secolo successivo. La diocesi è attestata con certezza dai primi decenni del IX secolo, in epoca carolingia, con il vescovo Felice, che fu deposto quando il re bretone Nominoë prese il potere nella regione.

L. Duchesne[3] e H. Waquet[4] ipotizzano che la diocesi di Cornovaglia sia la continuazione della diocesi dei Coriosoliti, la cui civitas nella Gallia Lugdunense terza (oggi Corseul) è attestata dalla Notitia Galliarum degli inizi del V secolo.[5] Secondo questi autori potrebbero appartenere a questa antica diocesi i vescovi che furono presenti, ma senza indicazione della sede di appartenenza, ai concili di Angers del 453[6] e di Vannes del 465 circa[7]. In questi concili erano presenti i vescovi della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Tours, a cui appartenevano sia la civitas Coriosolitum che la diocesi di Cornovaglia.

Dopo che la Bretagna venne riconquistata dai francesi, venne imposto il regime feudale. Poco dopo il Mille il vescovo Benoît II esercitava sia il potere religioso che quello civile. Ancora nel 1789 i vescovi di Quimper portavano il titolo di conti di Cornovaglia. La sua giurisdizione si estendeva sulla città e su una trentina di parrocchie della diocesi.

Nel Medioevo il capitolo di Quimper era costituito da due arcidiaconi, un cantore, un tesoriere, un teologo e dodici canonici. La cattedrale fu costruita a partire dalla fine del XIII secolo, ma i lavori si protrassero nei secoli successivi e furono conclusi all'inizio del XVI secolo.

Il seminario diocesano fu istituito verso la fine del XVII secolo durante l'episcopato di François de Coëtlogon-Méjusseaume. Esisteva anche un altro seminario a Plouguernével, che dopo la rivoluzione farà parte della diocesi di Saint-Brieuc.

Al momento dell'insorgere della rivoluzione, la diocesi comprendeva 180 parrocchie, raggruppate in 2 arcidiaconati (Cornovaglia e Poher) e 8 decanati. Esistevano inoltre 9 abbazie, tra cui quelle di Quimperlé e di Landévennec, e 14 priorati.

In seguito al concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 la diocesi di Quimper si è ampliata, incorporando il territorio della diocesi di Saint-Pol-de-Léon, che fu soppressa, nonché porzioni delle diocesi di Tréguier, di Dol (pure soppresse) e di Vannes. In compenso cedette alcune porzioni del suo territorio alle diocesi di Saint-Brieuc e di Vannes.

Il 23 novembre 1853 ai vescovi di Quimper fu concesso di aggiungere al proprio titolo quello della sede soppressa di Saint-Pol de Léon.

Il 3 gennaio 1859 la diocesi è entrata a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Rennes.

Cronotassi dei vescovi

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Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati. Il catalogo dei vescovi di Quimper è giunto fino a noi in una duplice antica redazione, una contenuta nel cartulario della Chiesa di Quimper e la seconda in quello dell'abbazia Sainte-Croix di Quimperlé (Finistère).[8] Quest'ultimo termina, di prima mano, con il vescovo Raoul († 1158), e con le aggiunte successive arriva al vescovo Rainaud († 1245). Il primo catalogo, identico al secondo nella parte in comune, giunge fino a Gatien de Monceaux († 1416). A partire dal vescovo Bundic (Benedetto), il 13º delle liste, il catalogo è verificabile con i documenti storici; per i precedenti vescovi invece, «i nomi sembrano disposti a caso» (Waquet), cosa che rende «il controllo del catalogo molto difficile» (Duchesne).[9]

Statistiche

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La diocesi nel 2020 su una popolazione di 909.028 persone contava 742.630 battezzati, corrispondenti all'81,7% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1948 737.000 738.826 99,8 1.094 1.042 52 673 52 319 325
1970 763.500 768.900 99,3 996 916 80 766 420 2.600 338
1980 812.000 818.000 99,3 804 749 55 1.009 346 1.996 338
1990 812.000 840.000 96,7 655 600 55 1.239 7 340 1.595 337
1999 764.000 867.000 88,1 502 454 48 1.521 12 188 970 337
2000 768.000 872.000 88,1 474 434 40 1.620 12 190 886 337
2001 750.000 852.418 88,0 460 420 40 1.630 13 170 835 337
2002 750.000 852.418 88,0 433 401 32 1.732 16 144 818 337
2003 750.000 852.418 88,0 420 390 30 1.785 17 155 791 337
2004 750.000 852.685 88,0 415 375 40 1.807 18 160 765 337
2010 722.000 885.900 81,5 304 277 27 2.375 27 130 577 323
2014 733.000 899.870 81,5 271 239 32 2.704 33 100 482 323
2017 740.600 905.855 81,8 237 212 25 3.124 39 81 342 324
2020 742.630 909.028 81,7 202 175 27 3.676 44 68 286 324

Note

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  1. ^ Con questo nome la diocesi è conosciuta fino al XIII secolo, con i nomi latini di Cornugallensis, o Kemper Courentinus o Kemper sancti Courentini; solo dal XIV secolo si impone il nome ecclesiastico Corisopitensis; cfr. Waquet, col. 903.
  2. ^ op. cit., col. 902.
  3. ^ Fastes episcopaux, pp. 246-249 e 374; Les anciens catalogues, p. 84, nota 1.
  4. ^ op. cit., col. 906.
  5. ^ Monumenta Germaniae Historica, Chronica minora Archiviato il 16 ottobre 2013 in Internet Archive., I, p. 556.
  6. ^ Uno tra i vescovi Sarmazio, Cariato, Rumorido e Vivenzio.
  7. ^ Albino o Liberale.
  8. ^ Léon Maître e Paul de Berthou, Cartulaire de l'abbaye de Sainte-Croix de Quimperlé, 2º edizione, Rennes-Paris 1904, pp. 88-89.
  9. ^ I due cataloghi sono riportati per intero da Duchesne nelle due opere citate tra le fonti.
  10. ^ Secondo la tradizione, san Corentino sarebbe vissuto nella prima metà del V secolo; ma storici moderni (Duchesne e Waquet), ritengono che una diocesi nella Cornovaglia francese non possa essere anteriore al VI secolo.
  11. ^ I nomi da Guennoco a Guloeto corrispondono a quelli presenti nei cataloghi di Quimper ai numeri 2, 3, 5, 7, 8, 9, 11 e 12. Su questi vescovi non ci sono documenti storici che ne confermino l'esistenza.
  12. ^ Assente nei cataloghi episcopali antichi.
  13. ^ Corrisponde a Harnguethen, il nº 6 dei cataloghi.
  14. ^ Assente nei cataloghi, ignorato da Duchesne e Waquet, è inserito nella sua cronotassi da Gallia christiana.
  15. ^ Corrisponde a Bendic inserito come 4º nei cataloghi episcopali.
  16. ^ Corrisponde all'omonimo vescovo inserito al nº 10 nei cataloghi di Quimper.
  17. ^ Assente nei cataloghi.
  18. ^ Nominato vescovo dal capitolo, la sua elezione venne contestata. Si fece ricorso a Roma, ma nel frattempo l'eletto morì.
  19. ^ Nominato vescovo titolare di Abthugni.
  20. ^ Nominato il 9 marzo 2018 vescovo titolare di Briançonnet e ausiliare di Bordeaux.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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