De re coquinaria | |
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Titolo originale | De re coquinaria |
Altri titoli | L'arte culinaria |
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Autore | Marco Gavio Apicio |
Periodo | I secolo |
Genere | raccolta |
Lingua originale | latino |
Il De re coquinaria è una raccolta di ricette di cucina romana, compilata nel I secolo da Marco Gavio Apicio.
In un manoscritto completamente diverso, vi è anche una epitome intitolata Apici excerpta a Vinidario, un riassunto del De re coquinaria scritto dauppVinidario e risalente all'età carolingia.[1] Il Vinidario di questo libro potrebbe essere stato un goto, nel qual caso il suo nome gotico potrebbe essere stato Vinithaharji.[1]
L'opera è suddivisa in dieci libri con titoli greci[2][3]:
I. Epimeles (L'esperto in cucina),
II. Sarcoptes (Le carni tritate)
III. Cepuros (Gli ortaggi)
IV. Pandecter (Pandette)
V. Ospreon (Dei legumi)
VI. Aeropetes (I volatili)
VII. Polyteles (Vivande prelibate)
VIII. Tetrapus (I quadrupedi)
IX. Thalassa (Il mare)
X. Halieus (Il pescatore)
Nel libro, Apicio descrive numerose ricette, rivolte soprattutto alle classi più ricche e alcune contengono ingredienti esotici in quel momento (ad esempio il fenicottero), come:[4]
«ALITER HAEDINAM SIVE AGNINAM EXCALDATAM: mittes in caccabum copadia. cepam, coriandrum minutatim succides, teres piper, ligusticum, cuminum, liquamen, oleum, vinum. coques, exinanies in patina, amulo obligas. [Aliter haedinam sive agninam excaldatam] <agnina> a crudo trituram mortario accipere debet, caprina autem cum coquitur accipit trituram.»
«CAPRETTO O AGNELLO. Metti i pezzi di carne in una padella. Tritare finemente cipolla, coriandolo, pepe tritato, levistico, cumino, garum, olio e vino. Cuocere in una padella poco profonda, addensare con amido. Altro modo per carne di capretto e di agnello riscaldata: se prendi l'agnello dovresti aggiungere il contenuto del mortaio mentre la carne è ancora cruda, se è una caprina, aggiungila mentre sta cucinando.»