Nel Regno Unito, la Crown Estate è un portafoglio finanziario di proprietà della Corona britannica. La Crown Estate non è mai stata una proprietà privata del monarca regnante e quindi gli immobili non possono essere venduti da lui / lei, né le entrate da essi appartengono al monarca personalmente. È gestito da un'organizzazione indipendente diretta dalla Crown Estate Commissioners. L'eccedenza delle entrate è versata ogni anno alla HM Treasury. La Crown Estate deve rispondere al Parlamento, al quale fa rapporto ogni anno.[1]

La Crown Estate è uno dei più grandi possidenti nel Regno Unito con un portafoglio di 6,2 miliardi di sterline, con immobili urbani valutati 4 miliardi e immobili di campagna valutati 972 milioni; un profitto annuale di 210,7 milioni, al 15 luglio 2010.[2] La maggior parte delle proprietà si trova nelle città, incluso un gran numero nel centro di Londra, ma la società possiede anche 107.000 ettari di terra coltivata e foreste,[3] più del 55% delle spiagge del Regno Unito e conserva vari altri averi e diritti, per esempio l'Ippodromo di Ascot e il Windsor Great Park.

Storia

Terre della Corona in Inghilterra

La storia delle terre della Corona Inglese comincia con la conquista normanna.[1] Il periodo tra i regni di Guglielmo I e la Regina Anna fu una continua alienazione di terre.[4] Quando morì Guglielmo I, le terre che aveva acquisito grazie al diritto di conquista erano ancora intatte.[5] I suoi successori, tuttavia, concedettero latifondi ai nobili e baroni che avevano fornito loro uomini e armi.[6] Le terre della Corona erano aumentate così come impoverite nel corso dei secoli: Edoardo I possedeva le terre del Galles, e Giacomo I aveva le sue terre in Scozia che furono unite alle terre di Inghilterra e Galles.[7] Tuttavia le cessioni prevalgono sulle acquisizioni: nel periodo della restaurazione nel 1660, il totale dei possedimenti delle terre della Corona era stimato a 263.598 sterline (oggi circa 29.423.895)[8] Alla fine del regno di Guglielmo III (1689-1702), tuttavia, la cifra si era ridotta a 6.000 sterline (circa 906.403 di oggi).[9]

Prima del Regno di Guglielmo III tutte le entrate del Regno erano conferite al monarca per le spese generali del governo. Queste entrate erano di due tipi:[10]

Dopo la Gloriosa rivoluzione, il Parlamento portò sotto il suo controllo la maggior parte delle entrate temporanee ed esentò il sovrano dal costo dei servizi navali e militari e dall'onere del debito nazionale. Durante i Regni di Guglielmo III, Anna, Giorgio I e Giorgio II il sovrano rimase responsabile per il mantenimento del governo civile e per il sostegno della casa e della dignità reali, per questo i ricavi ereditari e talune imposte erano adibiti a questi scopi.[10]

All’ascesa di Giorgio III il ricavato dalle terre della Corona fu consegnato al Parlamento in cambio di un pagamento fisso della lista civile e del reddito trattenuto dal Ducato di Lancaster.[11] Il re consegnò al controllo parlamentare le accise ereditarie, i ricavi degli uffici postali, e "i rami piccoli" delle entrate ereditarie tra cui gli affitti delle terre della Corona d'Inghilterra (che ammontavano a 11.000 sterline, oggi 1.602.331) e fu garantita una lista civile annuale di 800.000 sterline (circa 116.533.174 oggi) per il sostegno della sua famiglia e le spese del governo civile, soggetto al pagamento delle rendite ad alcuni membri della famiglia reale.[11] Anche se il re avesse conservato i suoi ricavi ereditari, il suo reddito si sarebbe rivelato insufficiente per le spese perché era in uso il privilegio di premiare i sostenitori con tangenti e regali.[12] I debiti ammontavano a più di 3 milioni di sterline (circa 200.886.522 oggi); durante il regno di Giorgio furono pagati dal parlamento, e la lista civile annuale fu aumentata di volta in volta.[13]

Ogni sovrano successivo ha rivisto gli accordi tra Giorgio III e il parlamento e la pratica fu riconosciuta, fin dal XIX secolo, come "parte integrante della Costituzione [che] sarebbe difficile abbandonare".[10][14]

Terre della Corona in Irlanda

Nel 1793 Giorgio III consegnò il fatturato dell'eredità dell'Irlanda e fu garantita una lista civile annuale per certe spese di governo civile dell'Irlanda.[11]

Come in Scozia, le terre della Corona in Irlanda comprendono un insieme di quote feudali, terre acquistate per i forti e le fortificazioni, specialmente dopo il 1688. All'inizio del 1830 la Corona riprese possesso della terra di Ballykilcline a seguito della follia del proprietario precedente. I locatari non pagarono l'affitto per sette anni e il risultato fu il "trasloco" di Ballykilcline - libera emigrazione nel nuovo mondo del 1846. Ci sono le prove di uno schema di lavori della Crown Estate per migliorare il drenaggio.[15] Nel 1854 un comitato di selezione della Camera dei Lord concluse che doveva essere venduta.[16] Furono venduti all'asta 2.800 ettari per $25.000 sterline (circa £1.719.359 oggi) e £10.000 sterline (circa £687.744 oggi) da un trattato privato: un maggior disinvestimento, con un reinvestimento in Gran Bretagna.[9]

Dal 1º aprile 1923, per quanto riguarda lo Stato Libero d'Irlanda, i ricavi della terra irlandese furono riuniti ed amministrati dal governo irlandese. Al momento della consegna dello Stato libero d'Irlanda, il reddito da affitti totalizzava £23.418 (circa £990.143 oggi) e il reddito delle proprietà era di £50.357.[9] Le tenute possedute per la maggior parte sono sui litorali.[17]

Terre della Corona in Scozia

L'eredità delle terre della Corona in Scozia, formalmente gestite dai Baroni dello Scacchiere, furono trasferite alla Commissioners of Woods, Forests and Land Revenues e i loro successori dopo il Crown Lands Acts of 1832, 1833 e 1835.[18] Queste proprietà comprendono le ex terre ecclesiastiche (a seguito dell'abolizione dell'episcopato nel 1689) a Caithness e alle isole Orcadi, un antico possedimento reale a Stirling e ad Edimburgo, e diritti feudali.[17] Non ci sono proprietà urbane. La maggior parte delle tenute scozzesi eccetto i litorali e la pesca del salmone sono dovute ad investimenti interni, tra cui Glenlivet Estate, la più grande area gestita dalla Crown Estate in Scozia, acquistata nel 1937,[19] Applegirth, Fochabers and Whitehill estates, acquistate rispettivamente nel 1963, 1937 e nel 1969, rispettivamente.[20]

Governo

Funzionari responsabili della gestione di quello che ora è la Crown Estate sono stati:[21]

Presidenti e dirigenti della Crown Estate

Presidente (Primo Commissario)

Dirigenti

Il presidente (chiamato formalmente "first commissioner") è part-time. Il dirigente ("second commissioner") è l'unico membro full-time di tutto il consiglio della Crown Estate.[22]

Presente

Crown Estate Act 1961

La Crown Estate oggi è un ente pubblico che viene gestito su base commerciale dai suoi commissari secondo le previsioni del Crown Estate Act 1961. Secondo quest'atto i commissari hanno il dovere "pur mantenendo il Crown Estate come un proprietà terriera[...] di mantenere e accrescere il suo valore e il rendimento ottenuto da esso, ma nel rispetto delle esigenze di buona gestione".[23] La legge prevede tra le altre cose che (Sezione 1(5)) "La validità delle operazioni poste in essere dai commissari non possono essere chiamati in causa su qualsiasi suggerimento per non aver agito in conformità delle disposizioni della presente legge che disciplina l'esercizio dei loro poteri, o per aver agito in altro modo al di sopra della loro autorità, né una persona può informarsi e interessarsi con i Commissari in merito alla portata della loro autorità o il rispetto di eventuali restrizioni all'esercizio dei loro poteri."

Sommario della legge[24]

Nel 2010 il Dipartimento del Tesoro riferì alla Crown Estate, per la prima volta in venti anni, denunciando che

Il presidente della Crown Estate Roger Bright disse: "Accogliamo i suggerimenti del Comitato per mettere in atto operazioni economiche di successo.”[25]

Proprietà

Windsor Estate

La Windsor Estate consiste in:

Commerciale e residenziale Uffici, affitti ed hotel 250 ettari
Tempo libero Golf club/Ippodromo di Ascot 250 ettari
Agricoltura Fattorie 1.200 ettari
Parchi Parchi delle case/Windsor Great Park 1.600 ettari
Foreste Aree boschive 3.100 ettari

Marine Estate

La Marine estate consiste in:

Piano mesolitorale Circa il 55% del litorale del Regno Unito è posseduto dalla Crown Estate; altri proprietari sono il Ducato di Cornovaglia e il Ducato di Lancaster.
Territori marini La Crown Estate possiede tutti i territori marini del Regno Unito dalla battigia fino ai 22 km dalla costa.
Piattaforma continentale e diritti extraterritoriali Diritti dei Sovrani del Regno Unito sul passaggio del territorio marino e sulle sue risorse in base al Continental Shelf Act 1964 (il sottosuolo e substrati sotto la superficie del fondale marino ma escluso il petrolio, gas e carbone).

Altri diritti o Interessi

Altri diritti o interessi includono:

Centri commerciali Blue Water e Solihull La Crown Estate ha il 4,97% dei profitti del Lend Lease Retail Partnership che fornisce una partecipazione azionaria al centro commerciale Bluewater e al Touchwood Court Shopping Centre.
Parchi di vendita al dettaglio Fort Kinnaird, Gallagher, The Shires Retail Park: Proprietà 50/50 attraverso "The Gibraltar Limited Partnership" con "The Hercules Unit Trust". La Gibraltar Limited Partnerships è usata spesso per evitare o ridurre le tasse.[26][27]
Parchi di vendita al dettaglio Crown Point shopping park.
Vendita al dettaglio/Uffici, Princes Street, Londra 66,67% degli interessi
Savoy Estate Appointment diritto di ricevere il 23% del reddito della Savoy Estate a Londra, proprietà del Duca di Lancaster.
Miniere Oro e argento delle miniere del Regno Unito
Pescherecci di salmone in Scozia Pescherecci di salmone nelle acque della Scozia, eccetto dove queste sono state concesse a terzi.
Ostriche e cozze in Scozia Crostacei selvatici (non include l'allevamento dei crostacei)

Note

  1. ^ a b FAQs, su thecrownestate.co.uk, The Crown Estate. URL consultato il 20 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2011).
  2. ^ "The Crown Estate report and accounts, 2009/10" Archiviato il 15 giugno 2011 in Internet Archive.
  3. ^ The Crown Estate || About us Archiviato il 1º settembre 2011 in Internet Archive.
  4. ^ Commissioners of Enquiry, s. 38
  5. ^ Pugh, p 3
  6. ^ Pugh. pp. 3-4
  7. ^ Pugh, p. 5
  8. ^ Commissioners of Enquiry, s. 26
  9. ^ a b c H M Treasury "Blue Note", Class X, 2, 1912
  10. ^ a b c Best, p. 1
  11. ^ a b c Best, p. 2
  12. ^ The Guardian, "The royal family and the public purse", March 6, 2000
  13. ^ A Student's Manual of English Constitutional History by Dudley Julius Medley, pg. 501, 1902
  14. ^ Ilbert, C. P., The Times, 14 August 1871, p. 4
  15. ^ Commissioners' Report for 1853, p. 601, and 1855, pp. 42-43
  16. ^ Commissioners' Report for 1855, p.47
  17. ^ a b Pugh, p. 17
  18. ^ Pugh, p. 18
  19. ^ Paterson, Wilma "Out of the shadows", The Herald, 13 November 1999, p. 12
  20. ^ thecrownestate.co.uk Archiviato il 3 maggio 2009 in Internet Archive.
  21. ^ Crown Estate Publication scheme Archiviato il 10 settembre 2006 in Internet Archive., accessed 8 July 2009
  22. ^ The Crown Estate's Copia archiviata, su thecrownestate.co.uk. URL consultato il 20 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2007). annual report, 2008, accessed 8 May 2009
  23. ^ Crown Estate Act 1961, S. 1(3)
  24. ^ "The Crown Estate Act, Brief Summary" Archiviato il 15 giugno 2011 in Internet Archive., The Crown Estate website, accessed 12 July 2010
  25. ^ Property | Cash Advance | Debt Consolidation | Insurance at Publicpropertyuk.com Archiviato il 5 agosto 2010 in Internet Archive.
  26. ^ Access denied
  27. ^ Copia archiviata, su thecrownestate.co.uk. URL consultato il 7 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 4 aprile 2011).

Bibliografia

Controllo di autoritàVIAF (EN140394424 · ISNI (EN0000 0004 7744 3248 · GND (DE5187220-1