Corleto Perticara
comune
Corleto Perticara – Stemma
Corleto Perticara – Bandiera
Corleto Perticara – Veduta
Corleto Perticara – Veduta
Panorama
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Basilicata
Provincia Potenza
Amministrazione
SindacoMario Montano (lista civica Corleto nel cuore) dal 22-9-2020
Territorio
Coordinate40°23′N 16°03′E / 40.383333°N 16.05°E40.383333; 16.05 (Corleto Perticara)
Altitudine757 m s.l.m.
Superficie89,34 km²
Abitanti2 289[1] (31-10-2023)
Densità25,62 ab./km²
Comuni confinantiArmento, Gorgoglione (MT), Guardia Perticara, Laurenzana, Montemurro, Pietrapertosa, Viggiano
Altre informazioni
Cod. postale85012
Prefisso0971
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT076029
Cod. catastaleD010
TargaPZ
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 242 GG[3]
Nome abitanticorletani
PatronoMaria SS. Assunta e San Rocco
Giorno festivo15 e 16 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Corleto Perticara
Corleto Perticara
Corleto Perticara – Mappa
Corleto Perticara – Mappa
Posizione del comune di Corleto Perticara all'interno della provincia di Potenza
Sito istituzionale

Corleto Perticara (Curlètə in dialetto locale) è un comune italiano di 2 289 abitanti[1] della provincia di Potenza in Basilicata.

Geografia fisica

Territorio

Sorge a 757 m s.l.m. in Val d'Agri, nella parte centro-orientale della provincia al confine con la parte centro-occidentale della provincia di Matera, adagiato sulla dorsale interna dell'Appennino Lucano. Lambito dai torrenti Fiumarella, Cerreto, Favaleto e dal fiume Sauro a carattere torrentizio, rientra nella categoria altimetrica della montagna interna.

Innumerevoli sono le sorgenti d'acqua, come ricco e vario appare il patrimonio boschivo, con la presenza di rigogliose foreste di cerri, faggi e abeti bianchi, fustaie di latifoglie con specie quercine, castagneti, noccioleti, fustaie di conifere e cedri. Di opposta bellezza sono gli aspri calanchi che si fanno largo verso sud-est, lì dove l'alternanza di formazioni calcareo-marnose e arenaceo-marnose cede decisamente il passo a formazioni mioceniche di argilloscisti grigi e rocce pelitiche.

Confina con i comuni di Guardia Perticara (11 km), Armento (15 km), Gorgoglione (MT) (17 km), Laurenzana e Montemurro (18 km), Pietrapertosa (23 km) e Viggiano (30 km).

Clima

L'aria risulta secca e salubre, con una frequenza media annua delle precipitazioni compresa tra i 70 e gli 80 giorni.

Origini del nome

Secondo lo storico Giacomo Racioppi il toponimo deriva dal latino cŏry̆lētum (bosco di nocciuoli); quanto a Perticara, si tratta di una specificazione ufficialmente assunta con il Regio Decreto 1196 del 4 gennaio 1863, che riprende il nome del Castrum dictum Perticarii, che gli eruditi facevano corrispondere a un'antica colonia romana chiamata Perticaria, il cui sito viene individuato nelle rovine sull'apice del rilievo tutto scosceso di Serra Perticara, prospiciente l'attuale centro abitato.

Storia

Sulle origini

Della Terra di Corneto detto Perticara e della Guardia

«Viene in competenza con altri celebri luoghi di questa Provincia di Lucania Corneto picciol Castello, non per altro che per alcuni notabili avvenimenti quivi accaduti. È questa Terra logata su di uno Colle, e ne' passati Secoli era Ella alquanto munita di Mura e Torri fabbricate all'antica: e giace fra le Terre della Guardia, e di Laurenzana.
Il primo avvenimento che quivi accadde fu circa l'anno 1194, in cui l'Imperador Errigo, detto l'Aspro, figlio dell'Imperador Federigo Barbarossa, perseguitando in questo Regno il Regal Sangue de' Normanni, e i di loro amici e fautori, supponendo tutto il Regno a se doversi, come Marito di Costanza Cugina di Guglielmo Re di Cicilia, e unica erede di quel Regno, inviò Rugiero Conte di Andria, ed Errigo Testa suoi Capitani nella Puglia e Basilicata, e quivi spopolarono molti luoghi; ma il furore delle di loro armi, non altrove che in questa Terra di Corneto fece la maggior stragge, imperocché restò affatto desolata, obbligati i Paesani a sloggiare dalla di loro Patria. [...]»

Mappa della Basilicata nel Regno di Napoli. XVII secolo.[5]

In assenza di una ricerca storica e archeologica metodica ed articolata sul territorio e date anche le scarse testimonianze documentarie quantomai rare, frammentarie e occasionali, non abbiamo notizie certe sulla storia antica di Corleto Perticara, le cui origini vengono fatte risalire al XII secolo.

Il primo nucleo abitativo sorse attorno a un massiccio fortino posto in posizione strategica, la cui edificazione è ascritta ai Normanni, all'epoca della loro espansione nell'Italia meridionale. Di quella roccaforte, andata pressoché distrutta con i bombardamenti statunitensi durante la ritirata tedesca del 1943 e in seguito pesantemente rimaneggiata, perdurano soltanto tre arcate, qualche porzione di muro perimetrale e una profonda cisterna sotterranea interna. Sui suoi ruderi intorno al 1990 è stato edificato il Palazzo degli Uffici ove ha sede il nuovo Municipio che campeggia, come un tempo, sul paesaggio circostante. Dietro al castello feudale rimane un irto pendio, mentre tutto davanti ad esso era un profondo fossato con funzione difensiva contro le incursioni esterne: ancora oggi i corletani usano indicare la grande Piazza del Plebiscito, antistante il vecchio castello, come la Piazza del Fosso.

Via degli Insorti

La storia di Corleto Perticara, similmente a quella delle comunità intorno, è caratterizzata da un incessante processo di conquiste e colonizzazioni. Assoggettati nel corso dei secoli a più dominazioni, i corletani sono passati da un feudatario all'altro, senza mai consolidarsi in stabili strutture economiche, sociali e politiche: ai Normanni succedettero i Suebi, poi gli Angioini e gli Aragonesi; nel Cinquecento, sotto l'imperatore Carlo V, il feudo passò ai De Castella per diventare, a cavallo del Seicento, marchesato di Casa Costanzo. Nel 1659 passò quindi ai Riario, i quali conservarono il potere fino alla fine del sistema feudale.

Largo (Carmine e Tommaso) Senise

Negli anni successivi, del dominio borbonico, Corleto Perticara fu un attivo centro liberale e assunse una posizione di primo piano nell'insurrezione lucana contro quella dinastia, che dopo una lunga cospirazione fu dichiarata decaduta il 16 agosto 1860, in una gremita Piazza del Fosso rinominata quel giorno in Piazza del Plebiscito. La toponomastica del paese ci rammenta bene i giorni del Risorgimento: Via del Comitato (dalla sede degli insorti contro la dinastia borbonica), Via 16 agosto, Via Camillo Boldoni (colonnello cavouriano), Sopportico della Bandiera; e poi Via Giacinto Albini, Largo Senise, Corso Pietro Lacava, in riferimento ai patrioti protagonisti dell'insurrezione lucana antiborbonica.

Dopo il 1860, il fenomeno del brigantaggio postunitario attraversò anche Corleto Perticara; gli oppositori del processo di unificazione dell'Italia arruolarono tra le proprie truppe i corletani Leonardo Brigo, Maria Gallicchio, Pasquale Cavalcante, Vito Francolino.

Negli anni della seconda guerra mondiale, tra il 1940 e il 1943, 19 profughi ebrei (tra cui famiglie con bambini) furono confinati in soggiorno coatto a Corleto. Furono tutti liberati con l'arrivo dell'esercito alleato nel settembre 1943. Alcuni di loro poterono già emigrare negli Stati Uniti nel luglio 1944. Gli altri rimasero nell'Italia meridionale in attesa della fine della guerra.[6]

Durante il secondo conflitto mondiale il paese venne gravemente danneggiato dai violenti bombardamenti aerei degli Statunitensi sui Tedeschi in fuga: il 60% delle abitazioni fu abbattuto, interrotti per lungo tempo i servizi elettrici ed idrici. Enorme fu lo sforzo umano ed economico per la ricostruzione del paese, ufficialmente terminata nel 1978.

Monumenti e luoghi d'interesse

Luoghi di culto

Chiesa Madre di Santa Maria Assunta
Cappella di Santa Domenica nel Rione Costa

Monumenti

Luoghi naturali

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[7]

Cultura

Istruzione

Biblioteche

La biblioteca comunale "Michele e Pietro Lacava" è sita in Via Zanardelli, nel centro del paese.

La "biblioteca del libro lucano" ha la sede in Via Nazionale, 159

Scuole

Il comune è dotato di una scuola materna pubblica, una scuola primaria (mentre erano due fino all'anno scolastico 2007/2008), una scuola secondaria di primo e una di secondo grado, l'istituto tecnico industriale statale A. Einstein, con sede centrale in Potenza.

Musei

Nel 2004 è stato istituito il museo comunale "Michele Lacava", sito nella piazzetta del Risorgimento Lucano presso lo storico ed ormai ex Castello Ducale, oggi Palazzo degli uffici già sede del municipio. Nel museo si può ammirare lo storico tricolore dei patrioti lucani, ovvero la prima bandiera d'Italia in terra lucana, come ricorda la lapide in Sottoportico della bandiera. La medesima bandiera, con sopra lo stemma di Corleto Perticara, fu protagonista dell'insurrezione lucana del 16 agosto 1860 e lo è stata anche nelle recenti rievocazioni storiche in occasione del 150° dell'unità d'Italia. Nel museo è inoltre conservato il "Fondo Lacava" composto dai libri dei fratelli Lacava, in particolare di Pietro, più volte ministro e parlamentare. Vi sono anche importanti testimonianze della storia post-unitaria della regione, come copie autentiche ed anastatiche dei principali giornali dell'epoca, tra cui "Il Lucano" del 1860. Il museo ospita fra l'altro la mostra "Quadri di civiltà" pannelli e fotografie sulla storia della regione, miniature di alcune importanti scoperte archeologiche in Lucania e varie mostre fotografiche.

Economia

L'economia locale si basa principalmente su agricoltura e allevamento, mentre è molto basso il tasso di industrializzazione, con attività concentrate prevalentemente nel campo dell'edilizia, con la carpenteria metallica e in legno e con la produzione di calce e calcestruzzo, e nel campo dell'artigianato tradizionale, con la lavorazione della pietra, del legno e del ferro.[8]

La Statistica Murattiana (1811) del Regno di Napoli segnala che all'inizio del secolo romantico a Corleto Perticara si producevano vini, latticini, tele in lino per uso di camicie e lenzuola e legname da costruzione.

Nel 1989 si verificò la scoperta di un giacimento petrolifero che si estende in superficie per circa 30.000 ettari di terreno boschivo a nord-est dell'abitato, ampiamente sfruttato già dal 2001 nella produzione di energia eolica.

Il 28 gennaio 2008 il comune e l'azienda Total Italia S.p.A. hanno siglato un accordo per la concessione dei diritti di superficie necessari alla realizzazione di un centro olio in località Tempa Rossa per 99 anni.[9]

L'oro nero in cifre

Infrastrutture e trasporti

Lo stesso argomento in dettaglio: Strade provinciali della provincia di Potenza.

Amministrazione

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2005 2010 Pietro Paolo Montano Lista civica Sindaco
2010 2015 Rosaria Vicino Sindaco
2015 2020 Antonio Massari Lista civica Sindaco
2020 in carica Mario Montano Lista civica Sindaco

Gemellaggi

Note

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Costantino Gatta, Della Terra di Corneto detto Perticara e della Guardia, in Memorie topografico-storiche della provincia di Lucania, Napoli, Gennaro Muzio, 1732, pp. 347-351. Ristampa anastatica, Bologna, Forni, 1966, ISBN 978-88-271-0101-8.
  5. ^ Manoscritto cartaceo ad acquerello e tempera, conservato a Matera presso il Museo di Arte Medievale e Moderna della Basilicata Archiviato il 30 agosto 2007 in Internet Archive.; si tratta di un'elaborazione del rilevamento del Regno di Napoli di Nicola Antonio Stigliola (1546-1623) e Mario Cartaro (1540-1620) iniziato nel 1589 e terminato nel 1595. Corleto Perticara qui appare col nome di Cornito.
  6. ^ Ebrei stranieri internati in Basilicata.
  7. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  8. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 3, Roma, A.C.I., 1985, p. 8.
  9. ^ Petrolio, si allarga lo scandalo: indagato anche il capo della Marina, su Repubblica.it. URL consultato il 2 aprile 2016.

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