Coppa Intercontinentale 1969 | |||
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Competizione | Coppa Intercontinentale | ||
Sport | ![]() | ||
Edizione | 10ª | ||
Organizzatore | UEFA e CONMEBOL | ||
Date | dall'8 ottobre 1969 al 22 ottobre 1969 | ||
Partecipanti | 2 | ||
Risultati | |||
Vincitore | Milan (1º titolo) | ||
Secondo | Estudiantes | ||
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Cronologia della competizione | |||
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La Coppa Intercontinentale 1969 fu la 10ª edizione della competizione in palio tra le squadre campioni d'Europa e del Sudamerica in carica. Fu vinto per la prima volta dal Milan, terza volta assoluta per un club italiano.
Questa specifica edizione della Coppa è ricordata per i gravi avvenimenti avvenuti durante la gara di ritorno che coinvolsero la squadra rossonera e in particolar modo il giocatore franco-argentino Nestor Combin[1], che, insieme a Angelo Sormani, fu l'autore delle marcature che diedero al Milan la vittoria nella gara d'andata contro gli argentini dell'Estudiantes per 3-0. In Argentina era considerato un traditore per aver scelto la nazionalità francese e tra le altre cose era anche considerato un disertore per non aver prestato servizio militare.[2] Pur essendo la squadra argentina di La Plata (un centro piccolo, che faceva dell'Estudiantes un fenomeno dell'epoca), si decise di giocare il ritorno a Buenos Aires nello stadio del Boca Juniors.
L'ex giocatore rossonero Giovanni Lodetti ha raccontato in un'intervista diversi avvenimenti che contraddistinsero quella serata e la successiva sorte che toccò a Combin. Secondo Lodetti, infatti, i giocatori del Milan al loro ingresso in campo ricevettero addosso del caffè bollente; successivamente, durante le foto di rito vennero presi a pallonate dai giocatori avversari, e ancora la partita e il dopo partita si trasformarono in un'autentica caccia all'uomo. Combin a fine dell'incontro uscì dal campo con naso[3] e zigomo fratturati,[1][4] altri giocatori del Milan si lamentarono poi di aver ricevuto altri colpi proibiti dagli avversari. Il ritorno, dopo il gol di Gianni Rivera nel primo tempo, si concluse 2-1 per gli argentini ma la coppa la conquistarono i rossoneri.[5]
Combin venne prelevato negli spogliatoi e condotto in questura per diserzione;[6] fu rilasciato 12 ore più tardi (grazie anche all'energico intervento dell'allora presidente rossonero Carraro[7]) e solo dopo aver dimostrato di aver regolarmente svolto il servizio militare in Francia.[8] Rocco e i compagni si rifiutarono di partire sino all'arrivo dell'attaccante.[1][2][6] Diversi giocatori della squadra argentina vennero denunciati all'autorità sportiva e subirono pesanti squalifiche: il portiere Poletti, considerato uno dei più violenti, fu radiato dalla federcalcio argentina[1][9] (successivamente la radiazione fu revocata[10]) mentre Aguirre Suárez e Manera furono squalificati il primo per 30 partite di campionato e 5 anni di attività internazionale[2] e il secondo per 20 giornate e 3 anni.[10][11] I tre furono anche arrestati[8] e scontarono 30 giorni[9] di reclusione.[10]
Nel 2017, la FIFA ha equiparato i titoli della Coppa del mondo per club e della Coppa Intercontinentale, riconoscendo a posteriori anche i vincitori dell'Intercontinentale come detentori del titolo ufficiale di "campione del mondo FIFA", inizialmente attribuito soltanto ai vincitori della Coppa del mondo per club.[12][13][14]
Milano 8 ottobre 1969 | Milan ![]() | 3 – 0 referto | ![]() | Stadio San Siro (60.675 spett.)
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Buenos Aires 22 ottobre 1969 | Estudiantes ![]() | 2 – 1 referto | ![]() | Estadio La Bombonera (45.000 spett.)
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