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Conte
Corona per il titolo nobiliare di conte in Spagna
Corona di conte italiano e imperiale[1]
Corona di conte britannico

Conte è un titolo nobiliare, diffuso in Europa, superiore al titolo di visconte e inferiore a quello di marchese. In età carolingia il titolo era usato per indicare genericamente un funzionario pubblico nella veste di governatore civile di un territorio, infatti, nelle fonti non è raro trovare indicati come comes anche aristocratici a cui era affidato il controllo di marche o ducati.

Caratteristiche

La corona comitale normale è formata da un cerchio d'oro gemmato, con 16 perle (nella blasonatura visibili soltanto 9 perle); troviamo anche altre corone comitali dette tollerate cioè con le perle disposte in fogge diverse[2].

Come spiegato nell'inserto a lato, il titolo deriva dal latino comes, comitis - pl. comites, letteralmente «compagno». Nell'antica Roma era un nome ufficiale usato dagli accompagnatori di alcuni magistrati. Dal III secolo in poi fu sempre più spesso usato per i funzionari imperiali. Nel IV secolo c'erano, ad esempio, un «conte della costa sassone» (comes litoris saxonici) che era il comandante militare addetto alla difesa contro i pirati sassoni, un «conte dell'Africa» (comes africae) e poi «un conte delle sacre elargizioni» (comes sacrarum largitionum), che era un ministro con varie mansioni finanziarie e di controllo. Nel IV secolo e nel V secolo i comes erano praticamente i comandanti generali di divisione, avendo a disposizione le truppe stanziate nelle diocesi dette appunto comitatensis.

Nel Medioevo erano insigniti del titolo quanti avevano seguito l'imperatore nelle sue battaglie e si erano distinti per qualche merito. Alcune famiglie reali preferirono il titolo di conte come titolo di sovrano che quello di re. Vi erano anche i comites palatini, «conti di palazzo», detti poi paladini (palatīnus → "paladino"), che prestavano servizio alla corte e alle dirette dipendenze del sovrano.

Sacro Romano Impero

Il termine tedesco corrispondente a "conte" (Graf) era usato per indicare una vasta gamma di cariche differenti all'interno del Sacro Romano Impero, delle quali solo alcune equivalevano alle responsabilità e ai privilegi nobiliari del titolo di conte. In particolare, alcune di esse facevano diretto riferimento alla specifica tipologia di territorio amministrata dal feudatario (ad esempio la vicinanza a una foresta, una riserva di caccia, un castello o al fiume Reno).

Tedesco Latino Italiano Commento/etimologia
Markgraf Marchio Marchese o Margravio[3] Mark ("marca", terra di confine) + Graf
Pfalzgraf Comes palatii Conte palatino Pfalz ("palazzo", inteso come Palazzo imperiale) + Graf
Reichsgraf Comes imperii Conte dell'Impero Reich (inteso come Sacro Romano Impero) + Graf
Landgraf Comes Conte o Langravio Land ("paese") + Graf
Freigraf Comes liber Libero Conte[4] Frei ("libero", dotato dell'immediatezza) + Graf
Gefürsteter Graf Comes principali Conte Principesco Gefürsteter ("istituire un principato") + Graf
Burggraf Comes castelli Burgravio Burg ("castello", borgo) + Graf
Altgraf Comes vetus Altgravio[5] Alt ("vecchio", di antica nobiltà) + Graf
Rheingraf Comes Rheni Renegravio Rhein (il fiume Reno) + Graf
Waldgraf Comes sylvanus Valgravio Wald ("foresta") + Graf
Wildgraf Comes ferus Vilgravio Wild ("selvaggina") + Graf
Raugraf Comes hirsutus Raugravio Rau ("disabitato") + Graf
Vizegraf Vicecomes Visconte Vize (vice, sostituto) + Graf

Conte palatino

Lo stesso argomento in dettaglio: Conte palatino.

Il titolo di conte palatino deriva da quello di "Conte del Sacro Palazzo", ovvero del palazzo dei sovrani franchi, nel regno dei quali fu in uso sin dal VI secolo. La mansione del conte palatino era di giudicare tutte le cause giunte in appello al tribunale del sovrano, e portare poi a conoscenza del re soltanto quei giudizi che riteneva importanti.[6] A seguito della conquista del regno longobardo effettuata da Carlo Magno nel 773-774, cominciò a essere nominato un conte palatino a Pavia anche per il Regno d'Italia.[7] In principio vi era un solo conte palatino, ma la moltiplicazione dei regni costrinse alla creazione di più personalità con detta carica, inoltre, a partire da Ludovico il Pio se ne ricordano due contemporanei, Gebuino e Ruodberto, per il solo regno franco.[8] Il primo conte di palatino noto in Italia è un tale Echergo, riportato nell'812 a Pistoia, mentre nell'814 è invece attestato a Spoleto un certo Hebroardo.[9] Nel Regno dei Franchi Orientali c'era un conte palatino per ogni ducato, che fungeva da vicario dell'Imperatore, mentre nel Regno di Borgogna il conte palatino di Borgogna governava l'odierna Franca Contea. Infine, l'unico conte palatino a rimanere importante fu il Conte Palatino del Reno, che con la Bolla d'oro del 1356 divenne uno dei principi elettori. Il titolo era associato ad una delle più illustri cariche dell'alto medioevo, ma nel corso del basso medioevo assunse significati molto diversi da una nazione all'altra, infine, esso perse gradatamente d'importanza nei secoli fino a divenire, soprattutto nel XV secolo, una merce di scambio utilizzata dagli imperatori nei confronti dei propri vassalli per far cassa.[10] Secondo la leggenda, alla corte di Carlo Magno era il titolo attribuito ai suoi cavalieri più fidati, detti familiarmente, "paladini", con lieve corruzione linguistica.

Conte imperiale e conte principesco

Lo stesso argomento in dettaglio: Conte del Sacro Romano Impero.

Un conte del Sacro Romano Impero godeva della immediatezza imperiale, ovvero era vassallo diretto dell'Imperatore e titolare di un feudo sovrano (contea o signoria); egli poteva essere ammesso nel sub-collegio elettorale dei "Conti e Signori" (nel quale non tutti i conti dell'Impero erano ammessi), appartenente al Consiglio dei Principi, e come tale aveva il diritto di votare alla Dieta imperiale.

Il conte imperiale veniva allora iscritto in uno dei quattro consigli del collegio (Wetterau, Westfalia, Franconia, Svevia) ed esprimeva il proprio voto in modo collettivo con gli altri membri. Tale diritto diveniva, salvo revoca imperiale, ereditario. Tuttavia, poteva essere ammesso nel collegio anche un conte imperiale a titolo personale, cioè senza avere diritto all'ereditarietà della carica, anche in assenza di feudi sovrani, ma solo per meriti personali verso l'Impero. Per motivi ereditari potevano essere ammesse nel collegio anche famiglie titolari di feudi aventi essi stessi il diritto di voto. Un conte che non fosse un conte imperiale aveva solo un feudo secondario o mediato (Afterlehen) ed era soggetto a un Principe o a un Duca, quindi privo di sovranità effettiva.

A differenza del conte del Sacro Romano Impero, il conte principesco riceveva la propria nomina attraverso un preciso atto dell'Imperatore, a dimostrare che i propri antenati avevano ottenuto questo privilegio nell'Alto Medioevo. In particolare, è un conte elevato a Principe dell'impero, ma che esercita di fatto solo la sovranità su una contea o una signoria sovrana.

Langravio

Lo stesso argomento in dettaglio: Langravio.

Corona per il titolo nobiliare di langravio

Un Landgraf (in olandese Landgraaf e in francese Landgrave) o Landgravio era un nobile tedesco di grado comitale che godeva della giurisdizione su di un considerevole territorio. Il titolo si riscontra nel Sacro Romano Impero per la prima volta nella Bassa Lorena dal 1086 ed era sopravvissuto nel tempo. Lo status di Langravio associava spesso diritti particolari di giurisdizioni a quelli del semplice "Graf", ma non aveva prerogative legali. I principali langraviati noti sono:

Venne occasionalmente sfruttato come titolo sussidiario anche dal granduca di Sassonia-Weimar, che aveva il titolo di langravio di Turingia nel primo decennio del XX secolo, ma il titolo cadde in disuso dopo la prima guerra mondiale.

Gefürsteter Landgraf

La combinazione dei tedeschi Landgraf e Gefürsteter Graf stava a indicare nel Sacro Romano Impero i principi che erano sovrani come conti di feudi imperiali. Tra i Gefürsteter Landgraf si ricordano:

Burgravio e Visconte

Lo stesso argomento in dettaglio: Burgravio.

Un Burggraf, deriva attraverso il francese dal tedesco Burggraf e dall'olandese (inclusi i dialetti fiamminghi) burg- o burch-graeve (in latino medievale burcgravius o burgicomes), o Burgravio, cioè conte di un castello o di una città fortificata, fu tra il XII e il XIII secolo un governatore, militare o civile, di un castello dominante una città o un territorio a esso annesso. Pertanto, il titolo è equivalente a quello di Castellano, (Lat. castellanus), cioè custode di un castello e/o di una città fortificata. Successivamente, divenne una sinecura e venne equiparato a un titolo nobiliare. La sua giurisdizione prendeva il nome di Burggrafschaft o Burgraviato.

Tra i burgraviati si ricordano:

Altgravio, renegravio, valgravio, vilgravio e raugravio

Nonostante a livello di rango fossero equiparati a quello del titolo di conte, a differenza degli altri titoli comitali, i titoli di altgravio, renegravio, valgravio, vilgravio e raugravio non erano titoli generici. Infatti, essi erano associati a una specifica competenza. In particolare, vennero utilizzati dai vari rami del casato di Salm per distinguersi tra loro.

Collegio dei conti dell'impero

La nobiltà elevata al titolo comitale dall'imperatore, poteva essere ammessa, valutati determinati requisiti nella sezione del "Collegio dei Conti e Signori", facente parte del Consiglio dei Principi, secondo corpo elettorale del Reichstag. Il collegio era composto da un certo numero di famiglie e di feudi, variabile nel tempo, con diritto a un solo voto collegiale (Kuriatstimm) alla Dieta imperiale. Era suddiviso in quattro sezioni, ognuna con proprio voto, collegialmente espresso dai suoi membri. A titolo esemplificativo si indicano di seguito le varie famiglie e feudi che sono stati ammessi come membri delle quattro sezioni del collegio.

Conti di Wetterau

Conti di Westfalia

Conti di Franconia

Conti di Svevia

Note

  1. ^ [1]
  2. ^ Roccioso. Araldica gentilizia, Corone di Conte, su roccioso.it. URL consultato il 16 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2014).
  3. ^ prevalentemente in ambito tedesco.
  4. ^ titolo eguagliabile a quello comitale oppure con funzioni più che altro legate a cariche specifiche.
  5. ^ titolo molto raro.
  6. ^ Muratori, p. 99.
  7. ^ Muratori, p. 98.
  8. ^ Muratori, p. 100.
  9. ^ Muratori, p. 101.
  10. ^ Ludovico Antonio Muratori, "Dissertazione VII - De' Conti del Sacro Palazzo" in "Dissertazioni sopra le antichità italiane", Volume 1, p. 98., su books.google.com. URL consultato il 1º ottobre 2009.

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Predecessore Titoli nobiliari Successore visconte conte marchese
Controllo di autoritàThesaurus BNCF 57026 · BNF (FRcb166491249 (data)
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