Conglomerati
AutoreAndrea Zanzotto
1ª ed. originale2009
Generepoesia
Lingua originaleitaliano, dialetto di Pieve di Soligo

Conglomerati è l'ultima raccolta poetica pubblicata in vita di Andrea Zanzotto, uscita nel 2009 per Mondadori nella collana Lo Specchio.

Molti dei temi toccati nei testi di Conglomerati trovano conferma e approfondimento in alcune interviste coeve a Zanzotto, particolarmente in Eterna riabilitazione da un trauma di cui s'ignora la natura (a cura di L. Barile e G. Bompiani, Roma, Nottetempo, 2007) e In questo progresso scorsoio. Conversazione con Marzio Breda (Milano, Garzanti, 2009).

Titolo

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Il titolo del libro ha numerose implicazioni: per il termine «conglomerati» Guglielma Giuliodori, nel suo Su Zanzotto, parlava di «ambiti diversi», esemplificandoli principalmente in «geologia», «edilizia» e urbanistica, «linguistica», tutti ambiti che si raggruppano nell'immagine dell'«aggregazione eterogenea»[1].

Da un punto di vista più strettamente testuale, l'origine della scelta di questo titolo va ricercata nella prima sezione del libro, Addio a Ligonàs, dove i tre testi intitolati Crode del Pedrè (due versioni) e Giardino di crode disperse si possono considerare eponimi[2]. Quelli della prima sezione sono anche ambiti di inquietudini paesaggistiche e climatiche, per cui Paolo Steffan nel suo Un «giardino di crode disperse» annota che – in Conglomerati – «sarà sempre uno sfondo buio e puntuto a permeare le sensazioni, a colmare gli orizzonti, che poi sono "sfondamenti di orizzonti" (in (1) Addio a Ligonàs)»: infatti, «dopo essersi fatto procedimento poetico, tema, forma stessa della poesia zanzottiana, il "conglomerato" si fa influsso dominante di tutta una stagione letteraria e destino di un mondo in pericolo di morte per desertificazione»[3].

Di particolare interesse sono i disegni (un piccolo camion, montagne, colline e graffiti in Greco antico) apposti sia come titolo che come integrazione del testo: nello specifico si fa riferimento alle liriche Silenzio dei mercatini 2 e Geometrico avvenimento, in cui il poeta appone un disegno che ritroveremo anche sul retro del libro edito da Mondadori[4]. Risulta inoltre interessante la reinterpretazione di poesie di grandi autori del passato come Leopardi e Palazzeschi (A Silvia e Rio fu).

Struttura

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La raccolta si suddivide in sette sezioni principali:

  1. Addio a Ligonàs (con una sottosezione: ***)
  2. Tempo di roghi (con due sottosezioni: Fu Margherà (?) e ***)
  3. Il cortile di Farrò e la paleocanonica (con due sottosezioni: Lacustri e Euganei)
  4. Fiammelle qua e là per i prati
  5. Isola dei morti - sublimerie (con tre sottosezioni: ***, *** e Succo di melograno)
  6. Versi casalinghi (con una sottosezione: ***)
  7. Disperse

Note

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  1. ^ G. Giuliodori, Su Zanzotto, Roma, Aracne, 2010, p. 42.
  2. ^ P. Steffan, «Conglomerati»: un titolo in Un «giardino di crode disperse», Roma, Aracne, 2012, pp. 46-8.
  3. ^ Ivi, p. 47.
  4. ^ Zanzotto, Conglomerati, Mondadori, 2009, p. 16.

Bibliografia

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