Claudio Villa
Claudio Villa (1965)
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenereMusica leggera
Canzone italiana
Canzone popolare
Periodo di attività musicale1944 – 1987
EtichettaParlophon, Vis Radio, Cetra, RCA Italiana, Ariston Records, Alpharecord
Album pubblicati82
Studio82
Raccolte55
Premio del Festival di Sanremo Festival di Sanremo 1955 Campioni
Premio del Festival di Sanremo Festival di Sanremo 1957 Campioni
Premio del Festival di Sanremo Festival di Sanremo 1962 Campioni
Premio del Festival di Sanremo Festival di Sanremo 1967 Campioni

Claudio Villa, pseudonimo di Claudio Pica (Roma, 1º gennaio 1926Padova, 7 febbraio 1987), è stato un cantante e attore italiano.

Occasionalmente fu anche autore[1], con 35 canzoni depositate a suo nome[2]. Nell'arco della sua carriera ha venduto 45 milioni di dischi in tutto il mondo.[3] Vanta assieme a Domenico Modugno il primato di vittorie (quattro) al Festival di Sanremo: nel 1955 con Buongiorno tristezza, nel 1957 con Corde della mia chitarra, nel 1962 con Addio... addio e nel 1967 con Non pensare a me. Vinse inoltre la serata degli autori indipendenti, istituita fuori concorso in occasione del Festival del 1957, con Ondamarina.

Per il temperamento fiero fu soprannominato il Reuccio durante una puntata dello spettacolo Rosso e nero, condotta da Corrado.[4]

Biografia

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Nacque il primo giorno dell'anno 1926 a Roma, nel rione Trastevere, dove visse fino agli anni cinquanta per poi trasferirsi da adulto a Monteverde Nuovo. Di famiglia umile, il padre, Pietro Pica, faceva il vetturino mentre la madre, Ulpia Urbani (1898-1982), era casalinga. Raccontò di essere stato il primo ad aver scoperto, ancora ragazzo, l'eccidio delle Fosse Ardeatine, mentre cercava di capire, assieme ad un prete, da cosa venisse il misterioso cattivo odore che infestava il suo quartiere.[5]Vinse il primo concorso canoro al quale partecipò con la canzone Chitarratella, un grande successo di Carlo Buti che Claudio idolatrava e del quale incise poi molti brani. Nel 1946 partecipa, per la prima volta, ad alcune trasmissioni locali di Radio Roma della Rai. Nel 1947, per l'etichetta Parlophon, incide il suo primo disco contenente Serenatella dolce e amara e Canzoncella. Il 78 giri C 8134 è tra i più ricercati dai collezionisti.

Nel 1952 sposa l'attrice e doppiatrice cinematografica Miranda Bonansea, che gli darà l'anno dopo il suo primo figlio, Mauro; il matrimonio finirà dieci anni dopo. Sempre nel 1952 interpreta Serenata amara, il suo primo film da protagonista; realizzerà poi una trentina di film, quasi tutti solamente un pretesto per le sue esibizioni canore, passando dalla commedia all'italiana (La banda del buco, Fontana di Trevi) alle storie d'amore strappalacrime (Canzone proibita, Primo applauso). Il ruolo che ha più amato è stato quello dell'artista Mario Valli, recitato in Granada addio (1966) di Marino Girolami.

Nel 1955 partecipa al suo primo Festival di Sanremo, vincendolo, con Buongiorno tristezza in coppia con Tullio Pane. Prenderà parte al Festival in altre dodici occasioni, vincendo in totale quattro volte: nel 1955 appunto, nel 1957 con Corde della mia chitarra, nel 1962 con Addio… addio e nel 1967 con Non pensare a me. Con le sue quattro vittorie è, insieme a Domenico Modugno, il cantante con più vittorie in assoluto alla kermesse sanremese.

Claudio Villa e Jula de Palma nel 1955

Nel 1957 viene sottoposto a un curioso processo da parte della rivista Sorrisi e Canzoni, dopo una sua dichiarazione ritenuta presuntuosa e immodesta (la famosa frase del "piedistallo"), in cui si chiede al pubblico di votare l'innocenza o assoluzione. Verrà assolto. La stessa procedura verrà replicata nel 1960, e dalle pagine della rivista riceverà un'arringa difensiva da parte di Pier Paolo Pasolini, che si schiererà per l'assoluzione del cantante. Verrà assolto con il voto di 138.225 lettori.[6]

Claudio Villa con l'allora moglie Miranda Bonansea e il figlio Mauro (1953)

Nel 1959 con Binario (che è il suo debutto come cantautore) vince la prima edizione del Festival di Barcellona[7]. Nel 1962 partecipa al Gran Festival di Piedigrotta. Sempre nel 1962 partecipa all'Eurovision Song Contest con Addio addio classificandosi nono mentre nel 1967 con Non andare più lontano arriva undicesimo nella stessa competizione.

Nel 1963 vince il Festival di Napoli con Jammo ja' con Maria Paris, mentre nel 1965 è semifinalista alla seconda edizione di Un disco per l'estate con Sifolina, una delle sue canzoni meno conosciute ma che porterà anche alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia qualche mese dopo. Vince anche due edizioni di Canzonissima: quella del 1964 (chiamata Napoli contro tutti) con 'O sole mio e quella del 1966 (chiamata Scala reale) con Granada. Nelle edizioni di Canzonissima del 1965 e del 1967 (chiamate, rispettivamente, La prova del nove e Partitissima) si classifica terzo.

In quegli anni Villa ha una relazione durata circa 7 anni con la soubrette siciliana Noemi Garofalo, da cui avrà altri due figli: nel 1962, Claudio e successivamente, nel 1966, Manuela (in arte Manuela Villa). Entrambi vengono riconosciuti suoi figli dal Tribunale di Roma dopo la sua morte, malgrado avessero iniziato la causa di riconoscimento quando ancora era in vita.

Tra il 1968 e il 1971 partecipa ogni anno a Canzonissima, arrivando sempre in finale. Claudio Villa, dotato di voce di stampo tenorile, non saprà dopo quegli anni rinnovarsi nel repertorio al cambiare dei tempi e delle mode. In particolare resterà per sempre legato alla canzone di stampo più melodico e popolare tipico degli anni cinquanta. Sono quasi proverbiali gli acerrimi scontri con chi criticava il suo repertorio. Ogni anno al Festival di Sanremo inscenava qualche polemica plateale con l'organizzazione e la stampa, sia che fosse fra i partecipanti, sia che ne venisse escluso. Però Claudio Villa ha potuto sempre contare sull'affetto del suo vasto pubblico, che seguiva ogni mossa della sua carriera. I suoi concerti registravano sempre il tutto esaurito.

Claudio Villa partecipa a Canzonissima 1972 e Canzonissima 1973, ma non riesce ad arrivare in finale. Nel 1973 è ospite a Dove sta Zazà?, celebre programma presentato da Enrico Montesano e Gabriella Ferri. Con la cantante romana, sua grande ammiratrice e amica, interpreta degli stornelli a dispetto, rimasti nella storia della canzone e della televisione italiana. Nello stesso anno partecipa alla Piedigrotta: Le nuove Canzoni di Napoli.

Nel 1973 si innamora di Patrizia Baldi, che sposerà in Campidoglio il 18 luglio 1975. Il loro matrimonio fece scalpore in quanto Patrizia era più giovane di 31 anni; ma, nonostante le critiche, il loro matrimonio durerà sino alla morte del cantante. Dal loro matrimonio sono nate altre due figlie: Andrea Celeste e Aurora.

Nel 1976 fonda a Roma, insieme al figlio Mauro, una radio privata, Radio Lazio, e conduce personalmente per alcuni anni una trasmissione chiamata Socialmente con Claudio Villa.

Mario Trevi e Claudio Villa nel 1962 al Gran Festival di Piedigrotta

Nel 1977 incide per la Ariston Records eWiva Villa, un raro LP che ripropone successi come Rosso di sera e Manuela con organico sinfonico e arrangiamenti disco di Victor Bacchetta.

Nel febbraio 1980 nasce Andrea Celeste e a maggio 1981 nasce Aurora. Claudio Villa torna quindi padre a 54 anni.

Nel 1981, in seguito ad una perquisizione voluta dai giudici istruttori Gherardo Colombo e Giuliano Turone nella Villa Wanda di Licio Gelli, venne ritrovata la lista della P2. Tra i 932 iscritti, vi era anche il nome di Claudio Villa.

È interessante sottolineare che anche Claudio Villa, oltre al rivale Luciano Tajoli, interpretò negli anni cinquanta centinaia di canzoni ormai dimenticate, ma di un certo interesse. Tra queste vanno ricordate: Il ponte, La luna nel rio e Fontane romane, incise per l'etichetta Vis Radio.

Claudio Villa inizialmente, sotto la guida del Maestro Vigilio Piubeni della casa discografica Carisch, incise diversi dischi per l'etichetta Parlophon/Carisch e poi, dopo alcuni anni, incise altri successi come Luna Rossa o Torna per l'etichetta Vis Radio; successivamente incise i suoi dischi alla Cetra (che poi divenne Fonit Cetra).

Tra il 1980 e il 1985 fu ospite fisso del programma televisivo Il Bingoo, in onda sull'emittente regionale Antenna 3 Lombardia.

Piazza di Spagna 20 aprile 1986, Manifestazione anti fast food nel centro di Roma organizzata da Claudio Villa con la professoressa Giulia Radino e Giorgio Bracardi.

Il 1982 fu per Villa un anno particolarmente negativo, funestato dalla morte della madre. Nello stesso anno fu eliminato alla prima serata del Festival di Sanremo, dove aveva presentato la canzone Facciamo la pace. Nel 1984 fu ospite a Sanremo col brano fuori gara Un amore così grande. L'ultima apparizione sanremese risale all'edizione del 1985 con la canzone di taglio melodico Il mio primo angelo, che viene presa in considerazione da parte di pubblico e critica con quasi totale indifferenza. Nel 1985 fu ospite fisso del programma Il buon paese condotto da Claudio Lippi su Canale 5.

Nel 1986 si fa promotore del movimento anti fast food per contrastare la presenza di paninoteche nel centro di Roma, in special modo McDonald's a piazza di Spagna; la prima manifestazione si tenne il 20 aprile 1986 con la partecipazione di attori, registi, scrittori e musicisti tra cui Giorgio Bracardi, Renato Nicolini, Giulia Radino, Valerio Merola, Philippe Leroy, Luciano De Crescenzo, Bombolo, Marisa Laurito e altri.

Morì per un infarto il 7 febbraio 1987 all'età di 61 anni mentre era ricoverato da diversi giorni all'ospedale di Padova per un intervento chirurgico al cuore. Dal gennaio di quell'anno, infatti, lamentava problemi cardiaci e aveva già avuto un infarto, probabilmente causato dallo sforzo nell'avviare la sua motocicletta con la pedivella[8]. La sua morte fu annunciata in diretta televisiva da Pippo Baudo durante la serata finale del Festival di Sanremo, a cui seguì poi un lungo applauso da parte di tutto il pubblico presente all'Ariston.

Nello stesso anno della morte, viene data alle stampe la sua biografia Una vita stupenda.[9]

Da ateo convinto espresse in vita la volontà di vietare qualsiasi cerimonia religiosa per il suo funerale. Dopo la cremazione, le sue ceneri sono state sepolte a Rocca di Papa, nel cimitero di San Sebastiano; sulla sua tomba vi è l'epitaffio "Vita sei bella, morte fai schifo".[10]

Discografia parziale

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Claudio Villa e il Duo Fasano nel 1954
La piastrella del muretto di Alassio autografata da Villa
Album in studio

Partecipazioni al Festival di Sanremo

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Alcune delle sue interpretazioni più note

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Una lista di alcune interpretazioni incise negli anni su varie etichette discografiche.

Della produzione di Claudio Villa fanno parte anche brani mai pubblicati ufficialmente, interpretazioni alternative, esibizioni dal vivo (inesistenti su supporti di qualsiasi tipo) e brani tratti dalle colonne sonore dei suoi film. Esempio: Walzer delle candele, Ragnatela e Mandulinata a Napule (registrate da Claudio per i suoi film, ma mai pubblicate), Giamaica e Romagna mia (eseguite in alcuni concerti dal vivo), e poi Finisce qui, Ol' man river, Oh mia bella Madunina, Il walzer del buonumore e diverse altre che ha eseguito in noti programmi televisivi italiani.

Filmografia

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Televisione

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Programmi radiofonici Rai

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Doppiatori

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Per la parte dialogata dei suoi film, Claudio Villa è stato doppiato dai seguenti attori:

Note

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  1. ^ Tra le tante, fu autore, ad esempio, del testo (da solo) e della musica (insieme a Costante Falpo) di Binario
  2. ^ Archivio Siae
  3. ^ Claudio Villa, su storiaradiotv.it. URL consultato il 13 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2011).
  4. ^ Cinquant’anni fa a OvadaClaudio Villa divenne “reuccio” - La Stampa, su lastampa.it, 18 novembre 2016. URL consultato il 29 gennaio 2020.
  5. ^ Storia di Reuccio
  6. ^ https://ilgiornaledelriccio.wordpress.com/2017/02/07/claudio-villa-e-pier-paolo-pasolini-stima-e-citazioni-di-due-personaggi-allapparenza-distanti/
  7. ^ Musica e dischi, n° 160, ottobre 1959, pag. 46
  8. ^ CLAUDIO VILLA HA UN INFARTO MENTRE AVVIA LA SUA MOTO - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 17 maggio 2021.
  9. ^ Claudio Villa, Una vita stupenda, Mondadori 1987.
  10. ^ L'ultimo acuto di Claudio Villa, "Il Piccolo", 17 gennaio 2017

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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