Shimazu
Emblema (mon) del clan Shimazu
Statoancora esistente
Casata di derivazioneSeiwa Genji (Clan Minamoto)
Titolivari
FondatoreShimazu Tadahisa
Ultimo sovranoShimazu Tadashige
Attuale capoShimazu Nobuhisa
Data di fondazione1196 circa
Data di estinzionefiorente
Data di deposizione1947, titolo reso obsoleto dalla Costituzione del Giappone

Il Clan Shimazu (島津氏?, Shimazu-shi) era il nome della famiglia cui appartenevano i daimyō dello han di Satsuma, che si estendeva sulle province di Satsuma, Ōsumi e Hyūga, in Giappone.

Storia

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Tomba della famiglia Shimazu sul Monte Kōya

La famiglia Shimazu discendeva dal ramo Seiwa Genji del clan Minamoto. Il capostipite, Shimazu Tadahisa (m. 1227), era figlio dello shōgun Minamoto no Yoritomo (1147-1199) e della sorella di Hiki Yoshikazu. La moglie di Tadahisa era una figlia di Koremune Hironobu, discendente del clan Hata, di cui inizialmente Tadahisa prese il cognome.

Tadahisa ricevette il dominio di Shioda nella provincia di Shinano nel 1186 e venne nominato shugo della provincia di Satsuma. Inviò Honda Sadachika a prendere possesso della provincia in suo nome e accompagnò Yoritomo nella sua spedizione nella provincia di Mutsu nel 1189. Andò a Satsuma nel 1196, sottomise le provincie di Hyūga e Ōsumi, fece costruire e si insediò nel castello di Hyuga, all'interno del dominio di Shimazu, da cui il clan prese il nome. Sarebbe divenuto uno dei daimyō del Periodo Edo ad aver mantenuto il controllo sul proprio territorio sin dal periodo Kamakura, e sarebbe inoltre diventato, all'apice della sua potenza, il clan più facoltoso, con una rendita di oltre 700.000 koku.

Il diciannovesimo capoclan, Yoshihiro (15351619), fu daimyō all'epoca della battaglia di Sekigahara, evento che avrebbe portato alla fondazione dello shogunato Tokugawa e all'assedio di Osaka. Il successore, il nipote Shimazu Tadatsune, detenne il potere durante i due primi decenni del diciassettesimo secolo, e organizzò l'invasione del Regno delle Ryūkyū (nell'odierna Prefettura di Okinawa) nel 1609. Lo shogun Tokugawa permise tale operazione militare poiché era suo desiderio placare gli Shimazu e prevenire la loro potenziale ostilità, dopo averli sconfitti nella battaglia di Sekigahara[1].

Il commercio del clan beneficiò della conquista delle Ryukyu e si espanse ulteriormente; il prestigio di costituire l'unica dinastia daimyō che controllava un'intera nazione straniera consolidò la fama di essere una tra le più forti famiglie del Giappone feudale. Il Regno delle Ryūkyū divenne una colonia del clan Shimazu, ma già negli anni successivi all'invasione giapponese riprese a versare tributi alla Cina,[2] che fin dalla creazione del regno aveva imposto tale obbligo in cambio del benestare sull'investitura reale. Sarebbe stato annesso al Giappone solo nel 1879.

Il clan Shimazu è noto per la lealtà dei suoi uomini e dei suoi alleati, in particolare durante l'epoca Sengoku. Alcune famiglie affiliate, come il clan Ijuin e il clan Shirakawa, furono determinate a vincere ogni opposizione per aiutare il clan Shimazu ad espandere il proprio potere. Gli Shimazu sono anche famosi per essere stati i primi ad utilizzare armi da fuoco (archibugi) sui campi di battaglia giapponesi e diventarono inoltre produttori di tali armi. Le tattiche belliche degli Shimazu ebbero successo contro armate nemiche più numerose, in particolare durante la campagna per conquistare Kyūshū negli anni 1580. Le loro strategie comprendevano l'attrazione del nemico in imboscate dove, su ambo i fianchi della colonna nemica, truppe di archibugieri creavano il panico nelle file avversarie mentre venivano accerchiate dal grosso dell'armata, che tagliava ogni via di fuga. Fu grazie a questi stratagemmi che gli Shimazu sconfissero clan molto più numerosi, come quelli degli Itō, dei Ryūzōji e degli Ōtomo. Soprattutto, la famiglia Shimazu costituiva un clan molto numeroso e forte, grazie alla loro robusta economia dovuta sia alla produzione dei loro territori che al commercio, ad una buona organizzazione governativa e militare, alla sicura lealtà degli alleati e all'isolamento di Honshū.

Il 31° capoclan Shimazu, Hisamitsu (18171887) fu il daimyō di Satsuma-han e svolse un ruolo importante durante la vittoriosa guerra Boshin e la successiva Restaurazione Meiji.

Albero genealogico

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Personaggi del clan

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  1. Shimazu Tadahisa
  2. Shimazu Tadatoki
  3. Shimazu Hisatsune
  4. Shimazu Tadamune
  5. Shimazu Sadahisa
  6. Shimazu Morohisa
  7. Shimazu Ujihisa
  8. Shimazu Yuihisa
  9. Shimazu Motohisa
  10. Shimazu Hisatoyo
  11. Shimazu Tadakuni
  12. Shimazu Tachihisa
  13. Shimazu Tadamasa
  14. Shimazu Tadaosa
  15. Shimazu Tadataka
  16. Shimazu Katsuhisa
  17. Shimazu Takahisa
  18. Shimazu Yoshihisa
  19. Shimazu Yoshihiro
  20. Shimazu Tadatsune
  21. Shimazu Mitsuhisa
  22. Shimazu Tsunataka
  23. Shimazu Yoshitaka
  24. Shimazu Tsugutoyo
  25. Shimazu Munenobu
  26. Shimazu Shigetoshi
  27. Shimazu Shigego
  28. Shimazu Narinobu
  29. Shimazu Nariaki
  30. Shimazu Nariakira
  31. Shimazu Hisamitsu
  32. Shimazu Tadayoshi
  33. Shimazu Tadashige

Altri membri

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Seguaci famosi

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Note

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  1. ^ Kerr, George H. (2000). Okinawa: the History of an Island People. (revised ed.) Boston: Tuttle Publishing. p158.
  2. ^ (EN) Kiyoshi Inoue: Japanese Militarism & Diaoyutai (Senkaku) Island - A Japanese Historian's View, su skycitygallery.com

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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