Il Centro di documentazione Matteo Lanzoni / Polimoda Library, ha sede a Firenze, Villa Favard.
Nato per coadiuvare gli studenti di Polimoda nel loro percorso formativo, si rivolge anche ai creativi che abbiano necessità di documentarsi nel proprio ambito lavorativo.
Istituito da Polimoda[1] nel 1986, è stato aperto al pubblico esterno nel 1993, previo pagamento di una quota. Da gennaio 2012 si è trasferito dalla storica sede di Villa Strozzi a quella di Villa Favard.
Il patrimonio del Centro di Documentazione[2] è composto da:
Biblioteca della moda e dei creativi: circa 22.000 volumi (il 66% circa in lingua inglese, il 30% in lingua italiana) sulla storia e sui fenomeni di costume e moda, con particolare riferimento al design della moda, alla tecnologia del settore tessile e abbigliamento, nonché su marketing ed economia;
Emeroteca di Polimoda: oltre 500 testate di riviste, di cui 115 in abbonamento corrente per una copertura cronologica che spazia dalla fine del XIX secolo[3] ad oggi.
Integrano e completano la collezione circa 1000 lookbook[4] e cataloghi commerciali, la Cineteca della moda[5], e Vogue Archive[6].
La collezione testimonia le tre distinte accezioni della parola Moda[7], ovvero:
Moda come Vestiti e acconciature legate ad un determinato periodo storico e al gusto di quella società;
Moda come Area produttiva, industria e commercio degli articoli di vestiario;
Moda come Modus vivendi, come fenomeno al di là del capriccio passeggero, ma in sintonia con un vero e proprio costume sociale[8].
Allo stesso tempo, la biblioteca si è accresciuta comprendendo quelle discipline che concorrono a sviluppare il processo creativo in tutte le sue possibili forme.
Per questo, la biblioteca è organizzata in 4 aree[9]:
Tessile e abbigliamento, anima originaria della biblioteca;
Arti, in tutte le sue declinazioni: storia dell'arte, arti, sport, teatro, cinema, musica...
Fotografia, da quella di natura a quella di moda, da quella di viaggio a quella etnografica e antropologica;
Innovation management, come alimentare la creatività e gestire l'innovazione.
L'Emeroteca è composta dall'archivio storico, ad accesso riservato e su appuntamento, e dai periodici correnti esposti nell'area reference del Centro di Documentazione[10].
Rappresenta il punto di forza del Centro di Documentazione: le testate conservate in archivio “fotografano” lo sviluppo del mercato editoriale a partire dai giornali specializzati nel costume e nella moda femminile, seguendone lo sviluppo nelle società di massa e postmoderne attraverso l'esplosione del mercato giovanile e dello street fashion.
Le testate in abbonamento corrente a loro volta testimoniano l'ulteriore cambiamento che sta vivendo il “sistema della moda”[11] e il mutamento del “senso della moda”[12].
La biblioteca è organizzata a scaffale aperto ovvero è ordinata secondo la 20 ed. della Classificazione decimale Dewey, per determinare la collocazione dei libri sugli scaffali.
Il catalogo on-line della Biblioteca[13] raccoglie le notizie relative al patrimonio documentale: monografie, periodici, video, DVD, non-book material.
È possibile interrogare l'OPAC su argomenti specifici, con varie modalità di ricerca sia in lingua italiana che inglese.
La specificità della raccolta e le esigenze informative dell'utenza hanno richiesto un tipo di indicizzazione particolarmente dettagliato, che si avvale per la classificazione della Classificazione decimale Dewey, e per la soggettazione dei Polimoda Authorities[15]: soggetti (Thesaurus Polimoda in italiano e in inglese) e nomi (Nomi-Autori e Nomi-Soggetto).
Da subito è stato sviluppato uno strumento di lavoro - il Lessico strutturato su abbigliamento e costume[16], che è stato il primo passo per la costruzione del Thesaurus Polimoda[17].
La fonte di riferimento per le faccette, è stata l'Art and Architecture Thesaurus[18] del Getty Research Institute.
L'edizione in uso è costituita da 8 faccette (Abbigliamento, Attività, Attributi fisici, Concetti associati, Materiali, Oggetti, Persone, Stili e Periodi) e 13 gerarchie. I descrittori accettati sono circa 1850[19], ed è in corso un costante aggiornamento per accogliere le nuove parole[20] della moda[21].
Il Thesaurus Polimoda, lavoro pionieristico in questo ambito d'uso, è oggi una delle fonti[22] per il settore moda del Nuovo Soggettario Italiano[23] realizzato a cura della BNCF.
^Michael Gorman, L'authority control nel contesto del controllo bibliografico in ambiente elettronico, in «International Conference Authority Control: Definition and International Expediences, Firenze, 10-12 febbraio 2003», Firenze, Firenze University Press, 2003 (http://www.sba.unifi.it/ac/relazioni/gorman_ita.pdf) (ultima visita 12/02/2014).
^Lessico strutturato su abbigliamento e costume, a cura di Tiziana Marchi e Fabio Valtancoli, revis. dei termini in lingua inglese a cura di Francine De Luca, [Firenze], marzo 1992 [Dattilloscritto].
^Art and Architecture Thesaurus, New York, Oxford University Press, 1990.
^Centro di documentazione di Polimoda, Thesaurus Polimoda. Ed. aggiornata al marzo 2005, a cura di Fabio Valtancoli e Marcella Mazzetti, con la collaborazione di Paola Capitani, Firenze, stampa 2005.
^Irene Danelli, Lessico della moda in Enciclopedia della moda, volume Universo Moda, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, 2005, pp. 469-479.
Marcella Mazzetti, Un centro di eccellenza per la moda: il Centro di Documentazione Matteo Lanzoni [Tesi di diploma Università degli Studi di Roma La Sapienza, Scuola speciale per Archivisti e Bibliotecari], AA. 2003-2004.
Tiziana Marchi, Le centre de documentation de Polimoda, Florence in Huguette Rouit, Jean-Marcel Humbert (a cura di), A la recherche de la mémoire, le patrimoine culturel: actes du colloque, München; New York, K.G. Saur, 1992 (IFLA publications, 62.), pp. 198ss.
Tiziana Marchi, The documentation centre of Polimoda in Art Libraries Journal, 14/4/1989, pp. 28–29.