Carlo Perogalli (Milano, 25 giugno 1921Milano, 25 novembre 2005) è stato un architetto e storico dell'architettura italiano.

Vita e opere

[modifica | modifica wikitesto]

Iscrittosi alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano nel 1940, si laurea nel 1946, nonostante il lungo periodo di servizio militare svolto durante la guerra. Nella stessa università, dal 1946 è assistente volontario di Ambrogio Annoni alle cattedre di Caratteri stilistici e costruttivi dei monumenti e Restauro dei monumenti, diventando assistente incaricato nel 1947 e ordinario nel 1948. Già nel 1946 contribuisce alla raccolta di «quanto di più importante e conclusivo»[1] il suo maestro avesse presentato nelle sue lezioni universitarie e alla sua pubblicazione nel volume Scienza ed arte del restauro architettonico. Idee ed esempi. Nel 1954 consegue la libera docenza in Caratteri stilistici e costruttivi dei monumenti e nel 1958 in Restauro dei monumenti.

A partire dal 1960 e fino al 1993 è professore di Storia dell'architettura II alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano (come professore a contratto dopo il pensionamento avvenuto nel 1991). Ha insegnato inoltre per due anni presso la Facoltà di Ingegneria del medesimo ateneo e otto anni presso la Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi di Genova.

Dal 1950 al 1971 svolge attività professionale come architetto, prima in collaborazione con l'ex compagno di corso Attilio Mariani (fino al 1958), poi in forma autonoma, operando nell'ambito culturale del Movimento per l'arte concreta cui aderisce. Molte sue opere sono state pubblicate - all'epoca della realizzazione o in tempi più recenti - in riviste e monografie dedicate all'architettura contemporanea, tra cui i due Palazzi di Viale Beatrice d'Este a Milano del 1951-52 / 1956-57 progettati con Attilio Mariani e il milanese Autosilo meccanizzato di via Gozzi 5, anch'esso progettato con Attilio Mariani (1967-69).

Alle attività didattica e progettuale affianca una copiosa attività di scrittore, pubblicando oltre quaranta monografie - a nome singolo o in collaborazione - principalmente negli ambiti della storia dell'architettura e del restauro[2], caratterizzate in particolare da interessanti e «anticipatori contributi di storia comparata dell'architettura fortificata e della cultura rurale, temi fino ad allora mai entrati ufficialmente nella storia dell'architettura costruita»[3]. Dotato di una rara capacità di sintesi e di un attento sguardo indagatore, Carlo Perogalli è stato anche un ottimo fotografo di architettura. Le immagini scattate in occasione dei suoi innumerevoli viaggi, che spesso accompagnavano le sue pubblicazioni, sono oggi confluite nel fondo fotografico che porta il suo nome custodito dall'Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda (ISAL).

Opere monografiche

[modifica | modifica wikitesto]

Note

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Ambrogio Annoni, Premessa, in Id., Scienza ed arte del restauro architettonico. Idee ed esempi, Edizioni Artistiche Framar, Milano, 1946, p. 7.
  2. ^ Il suo Monumenti e metodi di valorizzazione del 1954 è il primo testo di storia del restauro pubblicato in Italia, «un'opera che, insieme all'intendimento [...] di fornire una esposizione organica di fatti e di posizioni, testimonia anche l'adesione ad un concetto di restauro, peraltro prevalente in quei decenni, cui sono affidate funzioni conservative ma anche rivelative e, in determinate circostanze, persino creative. Un volume infine che ha avuto grande diffusione, soprattutto universitaria, ed ha goduto di un eccellente apprezzamento anche fuori d'Italia. Riconoscimenti, di certo propiziati dalla sua esclusività, ma certamente dovuti anche al valore dell'opera. Infatti essa costituisce ancora oggi specialmente una testimonianza genuina e compiuta di una concezione tipicamente italiana del restauro e delle sue specifiche predilezioni operative. D'altra parte l'impianto generale, conferito da Perogalli alla sua storia, viene sostanzialmente accettato, salvo modesti aggiustamenti, anche da chi scrive dopo di lui così da giungere, pressocché [sic] inalterato, molto vicino a noi» (Gaetano Miarelli Mariani, Storia, restauro, storiografia, in M.P. Sette, Il restauro in architettura. Quadro storico, UTET, Torino, 2001, p. XXVI.
  3. ^ Marco Dezzi Bardeschi, Carlo Perogalli (1921-2005), in 'ANANKE, Alinea, Firenze, n. 47, gennaio 2006, p. 157.

Bibliografia

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN44314517 · ISNI (EN0000 0001 1025 7983 · SBN CFIV035465 · BAV 495/95931 · LCCN (ENn79126870 · GND (DE123352878 · BNF (FRcb12033459j (data) · J9U (ENHE987007276182305171