Per biocida si intende una sostanza (chimica o biologica), singola o miscelata con altre, utilizzata come disinfettante per l'igiene umana, animale, alimentare e ambientale, per preservare il deterioramento di materiali vari (legno, fibre, tessuti, materiali da costruzioni, materie plastiche, carta, oggetti d'arte, ecc.), per il controllo degli animali nocivi (roditori, uccelli, insetti, acari, molluschi, crostacei, ecc.), per la disinfezione dell'aria, dell'acqua, la conservazione di liquidi o fluidi vari (sistemi di raffreddamento, impianti industriali, pitture, leganti, acquari, ecc.) e come sostanza contro le incrostazioni o la formazione di alghe.

I biocidi sono prodotti che contengono sostanze o microrganismi attivi (principi attivi) efficaci contro organismi (compresi i microrganismi) nocivi allo scopo di:

Molti biocidi sono pesticidi ma non sono utilizzabili per le coltivazioni o le piante in genere, per le quali si impiegano invece i prodotti fitosanitari.

Alcuni biocidi presentano caratteristiche tali da essere considerati sostanze o preparati pericolosi, oppure inquinanti organici persistenti.

Definizione

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La definizione di biocida è stata data chiaramente dall'Unione Europea con un regolamento relativo alla loro messa a disposizione sul mercato e all'uso.[1]

Per «principio attivo», va intesa una sostanza o un microrganismo che agisce su o contro gli organismi nocivi.

Sono considerati biocidi anche gli articoli (prodotti o dispositivi) trattati con, oppure contenenti intenzionalmente, uno o più biocidi, che abbiano una funzione primaria biocida.

Classificazione

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I biocidi si possono classificare in 4 gruppi:[1]

  1. Disinfettanti
  2. Preservanti
  3. Prodotti per il controllo degli animali nocivi
  4. Altri biocidi

Disinfettanti

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Igiene umana

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Disinfettanti e alghicidi non destinati all’applicazione diretta sull’uomo o animali

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I settori di impiego comprendono, tra l’altro, piscine, acquari, acque di balneazione e altre; sistemi di condizionamento e muri e pavimenti in aree private, pubbliche e industriali e in altre aree per attività professionali.

Igiene veterinaria

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Settore dell’alimentazione umana e animale

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Acqua potabile

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Da tali tipi di prodotti sono esclusi i detergenti non destinati ad avere effetti biocidi, compresi i detersivi liquidi e in polvere e prodotti analoghi.

Preservanti

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Preservanti per i prodotti durante lo stoccaggio

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Preservanti per pellicole

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Preservanti del legno

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Preservanti per fibre, cuoio, gomma e materiali polimerizzati

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Preservanti per i materiali da costruzione

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Preservanti per liquidi nei sistemi di raffreddamento e trattamento industriale

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Preservanti contro la formazione di sostanze viscide (slimicidi)

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Preservanti per i fluidi utilizzati nella lavorazione o il taglio

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Prodotti per il controllo degli animali nocivi

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Rodenticidi

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Avicidi

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Pescicidi

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Molluschicidi, vermicidi e prodotti destinati al controllo degli altri invertebrati

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Insetticidi, acaricidi e prodotti destinati al controllo degli altri artropodi

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Repellenti e attrattivi

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Controllo di altri vertebrati

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Altri biocidi

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Prodotti antincrostazione

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Fluidi usati nell’imbalsamazione e nella tassidermia

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Non sono considerati biocidi:

  1. i prodotti utilizzati come repellenti o attrattivi negli alimenti o nei mangimi;
  2. i prodotti con azione biocida utilizzati come coadiuvanti tecnologici (utilizzati nell'industria di trasformazione alimentare)
  3. I prodotti con azione biocida meramente fisica o meccanica.

I biocidi devono essere prodotti ben distinti dai:

Alcune sostanze sono cosiddette borderline perché possono presentare sia caratteristiche biocide che altre. Per esempio, alcune creme solari proteggono la pelle (effetto cosmetico) e respingono gli insetti (effetto biocida).

I topicidi, essendo pesticidi, possono classificarsi sia biocidi che prodotti fitosanitari. Quando l'impiego è fuori dalle aree di coltivazioni oppure all'interno di esse ma non per proteggere i vegetali o i prodotti vegetali, essi sono da considerarsi biocidi. Viceversa quando sono impiegati nelle aree di coltivazioni per proteggere i vegetali o i prodotti vegetali, essi sono da considerarsi prodotti fitosanitari.

I biocidi e i presidi medico chirurgici

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L'Italia, al pari di molti stati europei, classificava molti biocidi come presidi medico chirurgici (PMC) secondo la normativa nazionale precedente a quella sui biocidi. Essendo presenti in commercio ancora molti prodotti classificati come PMC, la Commissione europea ha pubblicato un documento di indirizzo[2], allo scopo di regolamentare il periodo di transizione[3] dalla normativa nazionale (PMC) a quella europea (biocida)[4].

La classificazione CLP e il REACH

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I biocidi, come tutte le sostanze chimiche, sottostanno al regolamento CLP, che garantisce che i rischi di tali prodotti siano chiaramente comunicati ai lavoratori e ai consumatori attraverso una corretta classificazione ed etichettatura contenente pittogrammi di pericolo, inseriti in una cornice rossa a forma quadrata posta di punta (di spigolo).

Il regolamento CLP si applica a tutti i biocidi, non solo a quelli direttamente coinvolti nelle procedure del REACH, il regolamento dell'UE adottato per migliorare la protezione della salute dell'uomo e dell'ambiente dai rischi delle sostanze chimiche e per promuovere metodi alternativi per la valutazione dei pericoli delle sostanze, allo scopo di ridurre il numero di test effettuati sugli animali.

Secondo il CLP, i biocidi, una volta correttamente classificati, presentano etichette che recano delle indicazioni di pericolo (frasi H).

I pericoli possono essere:

Per i biocidi con pericoli per la salute di categoria 1A e 1B (cancerogeno, mutageno o tossico per la riproduzione) è vietata la vendita al pubblico; l'uso è solo professionale.

Etichettatura

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Un biocida deve recare in etichetta una serie di informazioni:

Composizione e formulazione

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I biocidi, quando sono disponibili per l'utilizzatore, sono in genere costituiti dal principio attivo (sostanza attiva), più altre sostanze non attive, componenti o dispositivi, che ne potenziano l'azione, oppure ne agevolano o rendono possibile ed efficace l'uso.

Le sostanze non attive (talvolta denominate eccipienti), sono le seguenti:

I coadiuvanti sono sostanze (non dichiarate in etichetta) che servono a stabilizzare, conservare, migliorare l'efficacia del principio attivo, tipo:

I coformulanti sono sostanze inerti (non dichiarate nell'etichetta) che fungono da solventi, diluenti o propellenti (facilitano la fuoruscita del prodotto e la sua dispersione in minutissime gocce).

I sinergizzanti sono sostanze che aumentano l'efficacia dei principi attivi, riducendone nel contempo la quantità impiegata.

Per formulazione si intende invece come si presenta materialmente il prodotto. Essa viene sempre indicata con sigle come le seguenti qui di esempio:

Usi e consumi

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I biocidi sono usati in diversi settori e per risolvere numerosi problemi che attengono alla salute umana, animale e alla sanità e corretta conservazione degli ambienti e dei materiali.

I più Importanti comparto sono l'agroalimentare (industrie di trasformazione, operatori commerciali, ecc.) e l'agroindustriale (es. industria tessile e del legno), nonché quelli che utilizzano materiali o processi produttivi sensibili al deterioramento.

I biocidi possono essere impiegati in agricoltura ma non per la protezione o lo sviluppo delle colture per i quali si utilizzano i pesticidi classificati come prodotti fitosanitari.

A livello di uso domestico (privato) ovvero di prodotti usati comunemente in casa, le principali categorie sono:

Nel 2011, la domanda mondiale di biocidi per uso industriale o prodotti finiti è stata stimata circa al valore di 6 miliardi di €, approssimativamente il 4,2% in più dell'anno precedente. Con la ripresa del settore industriale, soprattutto chimico, ci si aspetta una crescita del 4,3% al 2015, con prospettive di crescita del 5-6,3% nei 2 anni successivi.[5]

Uno studio sull'andamento globale dei mercato dei biocidi attesta un valore di 8,5 miliardi di € nel 2018.[6]

Note

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  1. ^ a b UE - Regolamento n. 528/2012 relativo alla messa a disposizione sul mercato e all’uso dei biocidi [1]
  2. ^ (EN) European Commission - Transition between national schemes and BPR-authorisations following active substance approvals (PDF), su salute.gov.it. URL consultato il 3 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2020).
  3. ^ Min. Salute - Periodo di transizione [2]
  4. ^ Min. Salute - Biocidi e presidi medico-chirurgici [3]
  5. ^ (EN) Market Report: World Biocide Market, Acmite Market Intelligence, 2012.
  6. ^ (EN) Biocides Market - Global Industry Analysis, Size, Share, Growth, Trends and Forecast, 2012 - 2018, su transparencymarketresearch.com, 8 gennaio 2015.

Bioplastics Market, Size, Share, Global Forecast 2022-2027

Altri progetti

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