Con il termine astronomia multi-messaggio[1] (anche detta astronomia multimessaggera[2] o multi-messaggero[3]) ci si riferisce all'astronomia basata sull'osservazione e l'interpretazione coordinata di diversi tipi di segnali "messaggeri".

Poiché la radiazione elettromagnetica, le onde gravitazionali, i neutrini e i raggi cosmici sono generati da processi astrofisici diversi, essi possono rivelare informazioni diverse riguardo alle loro sorgenti. Tra le varie sorgenti, le principali in grado di fornire tutti questi diversi segnali ci si aspetta che siano sistemi binari di oggetti particolarmente compatti (quindi sistemi di buchi neri e stelle di neutroni), supernovae, stelle di neutroni irregolari, nuclei galattici attivi e getti relativistici.[4][5][6]

Anche il rilevamento di uno di questi segnali e il mancato rilevamento di un altro da parte del rilevatore dedicato può essere fonte di informazione sull'evento sorgente.[7]

Reti

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Il Supernova Early Warning System (SNEWS), creato nel 1999 presso il Brookhaven National Laboratory e automatizzato sin dal 2005, combina una serie di rivelatori di neutrini al fine di dare agli astronomi un veloce allarme della presenza di una supernova nella Via Lattea o nelle galassie vicine, come la galassia nana ellittica del Cane Maggiore.

L'Astrophysical Multimessenger Observatory Network (AMON),[8] sviluppato nel 2013 presso l'università statale della Pennsylvania,[9] è invece un più ampio e ambizioso progetto atto a facilitare la condivisione di osservazioni preliminari e a favorire la ricerca di eventi a bassa energia che non sarebbero riscontrabili con un solo singolo strumento.

Eventi importanti

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Note

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  1. ^ Enzo Brocato, Stefano Covino, Silvia Masi, Francesca Matteucci, Stefano Orsini, Bianca Poggianti e Pietro Schipani, La Visione Strategica dell'INAF per l'Astronomia Italiana 2015-2024 (PDF), INAF, p. 22.
  2. ^ La nuova astronomia è “multimessaggera”, su accademiadellacrusca.it. URL consultato il 16 ottobre 2018.
  3. ^ Perché l'ultima scoperta di LIGO e Virgo segna una nuova era dell'astronomia, in Focus, Mondadori Scienza, 16 ottobre 2017. URL consultato il 20 ottobre 2017.
  4. ^ Imre Bartos e Marek Kowalski, Multimessenger Astronomy, IOP Publishing, 2017, DOI:10.1088/978-0-7503-1369-8.
  5. ^ Anna Franckowiak, Multimessenger Astronomy with Neutrinos, in Journal of Physics: Conference Series, vol. 888, n. 012009, 2017, DOI:10.1088/1742-6596/888/1/012009.
  6. ^ Marica Branchesi, Multi-messenger astronomy: gravitational waves, neutrinos, photons, and cosmic rays, in Journal of Physics: Conference Series, vol. 718, n. 022004, 2016, DOI:10.1088/1742-6596/718/2/022004.
  7. ^ J. Abadie, Implications for the origins of GRB 051103 from the LIGO observations, in The Astrophysical Journal, vol. 755, n. 1, 2012, DOI:10.1088/0004-637X/755/1/2.
  8. ^ Il sito dell'AMON., su amon.gravity.psu.edu. URL consultato il 20 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2018).
  9. ^ M.W.E. Smith et al., The Astrophysical Multimessenger Observatory Network (AMON) (PDF), in Astroparticle Physics, vol. 45, maggio 2013, pp. 56-70, DOI:10.1016/j.astropartphys.2013.03.003.
  10. ^ M. R. Drout et al., Light curves of the neutron star merger GW170817/SSS17a: Implications for r-process nucleosynthesis, in Science, 2017, DOI:10.1126/science.aaq0049.
  11. ^ a b Adrian Cho, Merging neutron stars generate gravitational waves and a celestial light show, Science, 16 ottobre 2017. URL consultato il 16 ottobre 2017.
  12. ^ Elizabeth Landau, Felicia Chou, Dewayne Washington e Molly Porter, NASA Missions Catch First Light from a Gravitational-Wave Event, NASA, 16 ottobre 2017. URL consultato il 20 October 2017.
  13. ^ A. Albert et al., Search for high-energy neutrinos from binary neutron star merger GW170817 with ANTARES, IceCube, and the Pierre Auger Observatory, Cornell University Library, 16 ottobre 2017.

Bibliografia

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