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Armillaria tabescens
Armillaria tabescens
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Basidiomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Marasmiaceae
Genere Armillaria
Specie A. tabescens
Nomenclatura binomiale
Armillaria tabescens
(Scop.) Emel, 1921
Armillaria tabescens
Caratteristiche morfologiche
Cappello
convesso
Imenio
Lamelle
decorrenti
Sporata
bianca
Velo
nudo
Carne
immutabile
Ecologia
Commestibilità
commestibile dopo cottura

L'Armillaria tabescens (Scop. Emel 1921) è un fungo autunnale molto popolare in alcune zone d'Italia e pressoché sconosciuto in altre; è noto ai più come chiodino o famigliola, appellativi che divide equamente con Armillaria mellea, da cui però differisce per molte caratteristiche, in primis per via delle dimensioni dei chiodi che sono notevolmente più ridotte in A. tabescens.

Come per A. mellea questo fungo andrebbe consumato in quantità modiche in quanto piuttosto pesante da digerire e comunque va ben cotto dato che è tossico da crudo; poco cotto può dare luogo a problemi gastro-intestinali, se pur di lieve entità.

A volte viene erroneamente appellato "chiodino" anche Agrocybe aegerita che in realtà è noto per l'appellativo di "pioppino".

Descrizione della specie

Cappello

Carnoso, convesso, poi appianato-depresso, umbonato; orlo sottile, involuto e lobato; bruno-rossastro o bruno-giallo, ricoperto da squamette più scure; 2–8 cm di diametro.

Lamelle

Fitte, appena decorrenti al gambo, da biancastre a rosa-bruno, o con colore al cappello.

Gambo

Pieno, alto, cilindrico, fibrilloso, liscio, colore ocra-bruno o rossiccio pallido, attenuato alla base, per compressione, con altri gambi dello stesso ceppo. Tipicamente privo di anello.

Carne

Biancastra, fragile nei cappelli, elastica e più coriacea nei gambi. A volte quasi legnosa alla base dei cespi.

Spore

Ellittico-ovoidali, bianche o crema pallido in massa.

Habitat

Specie cespitosa, fruttifica in autunno nei boschi di latifoglie, in gruppi sulle radici o sulle ceppaie. Un singolo cespo può arrivare a contenere centinaia di cappelli.

Commestibilità

Questo fungo è tossico da crudo. Da cotto è commestibile molto buono e piuttosto ricercato, previa cottura (con eliminazione dell'acqua di prebollitura, come per Armillaria mellea).

Attenzione
Possibili intolleranze individuali, che possono insorgere anche successivamente a precedenti utilizzi alimentari.

Astenersi dal consumo di esemplari troppo vecchi in quanto spesso possiedono un sapore sgradevole e la carne piuttosto viscida.

Etimologia

Nomi comuni

Specie simili

Sinonimi e binomi obsoleti

Note

  1. ^ G. Ghirlanda, I funghi della Toscana, Il Tirreno, agosto 1988.

Bibliografia

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