Angela Bianchini con Carlo Di Stefano e Umberto Ceriani (1972)

Angela Bianchini (Roma, 21 aprile 1921Roma, 27 ottobre 2018[1]) è stata una scrittrice, ispanista e traduttrice italiana.

Biografia

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Il padre Angelo Levi Bianchini, appartenente a un'importante famiglia della borghesia ebraica, era ufficiale di marina quando fu inviato in Palestina per conto del governo italiano per affiancare il generale inglese Edmund Allenby.[2] Si distinse per i suoi tentativi di sedare conflitti tra le comunità in Palestina. Fu assassinato in circostanze poco chiare quando Angela ancora non era stata partorita.

Con l'entrata in vigore delle leggi razziali fasciste, Angela Bianchini si trovò a dover abbandonare l'Italia nel 1941, rifugiandosi negli Stati Uniti d'America. Qui poté intraprendere gli studi universitari che le erano stati vietati dal regime fascista. A Baltimora si iscrisse alla Johns Hopkins University avendo come professore Leo Spitzer che insegnava filologia romanza[2]: vi si laureò e conseguì anche il dottorato. Nel 1955 rientrò definitivamente in Italia, cominciando quindi a collaborare con Il Mondo di Mario Pannunzio[2] e inoltre scrivendo per programmi culturali della Rai.[3] Fu a lungo critica di letteratura spagnola e latino-americana per La Stampa, concentrandosi in particolare sulla letteratura dell'esilio a seguito della guerra civile spagnola (fu lei ad esempio ad annunciare in "terza pagina" il conferimento del premio Nobel a Vicente Aleixandre nel 1977[4]).

Il suo debutto nella narrativa risale al 1962 con la raccolta di racconti Lungo equinozio, seguito da Le nostre distanze (1965). Pubblicò poi vari romanzi, tra cui La ragazza in nero (1989), Capo d'Europa (1991), Le labbra tue sincere (1995), Un amore sconveniente (1999), Nevada (2002), Gli oleandri (2006), e fu altresì autrice di una ragguardevole produzione saggistica[5], con i volumi Cent'anni di romanzo spagnolo 1868-1962 (1973), La luce a gas e il feuilleton: due invenzioni dell'Ottocento, (1988), Voce donna (1996), Alessandra e Lucrezia (2005), Amare è scrivere: tre scrittrici spagnole (2013). Nel 1997 firmò il radiodramma Una crociera di sogno.

Opere

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Narrativa

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Saggi

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Traduzioni

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Note

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  1. ^ Amare e scrivere, addio a Angela Bianchini
  2. ^ a b c Antonio Gnoli, Bianchini: "Sono una profuga sempre in esilio, solo i libri mi fanno sentire a casa", in Repubblica.it, 26 gennaio 2015.
  3. ^ Angela Bianchini, su railibri.rai.it. URL consultato il 28 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2020).
  4. ^ Angela Bianchini, Premio Nobel al poeta Aleixandre, in La Stampa, 7 ottobre 1977, p. 3.
  5. ^ Omaggio ad Angela Bianchini, su ojs.unito.it. URL consultato il 28 gennaio 2020.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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