Amonet

Amonet è una divinità egizia appartenente alla religione dell'antico Egitto. Era la forma femminile, o paredra, del dio Amon che era la parte maschile.

Genesi

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La coppia rappresentava l'ignoto e faceva parte dell'Ogdoade ermopolitana. Questa era formata in origine dalle seguenti coppie:

Niau e Niaunet, nominati nei "Testi delle piramidi" ed in particolare nei testi della piramide di Huni (V dinastia), furono sostituiti successivamente da Amon e Amonet. Quest'ultima fu, a sua volta, sostituita dalla dea Mut, durante il Medio Regno. Amonet, tuttavia, continuò ad essere adorata anche in altri ruoli.

Natura divina e culto

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Particolare dei piedi della Statua di Amonet

Entrambi i nomi di Amon e Amonet sono menzionati spesso nei "Testi delle piramidi" ed il significato del nome Amonet è "colei che è nascosta". Dalla fusione di questo significato con quello di "aria e vento", Amonet personificava l'aria ignota e il vento impetuoso che agitavano il Caos primigenio da cui sarebbe stato, poi, creato il mondo.

La dea Amonet risale all'Antico Regno ed è citata sempre in unione con Amon. È raffigurata con corpo di donna e testa di ureo così come Amon è raffigurato con corpo di uomo e testa di rana. Spesso però la dea veniva raffigurata anche con la testa di gatto.

Nel Nuovo Regno, il clero tebano, che era il più potente, ebbe la necessità di crearsi una propria Cosmogonia e attinse alle dottrine più antiche appropriandosi della coppia Amon/Amonet, che rappresentò come una coppia di serpenti e negando la loro origine ermopolitana.

Gli aspetti e le caratteristiche di un dio, erano stabiliti dal clero più influente in quel dato contesto storico. Così a Tebe, Amonet, era solo la parte femminile di Amon mentre a Karnak rimase la sposa di Amon, non meno adorata della successiva sposa Mut che ebbe, a differenza di Amonet, il figlio Khonsu da Amon, facendola, di conseguenza, crescere d'importanza.

Il culto di Amonet già estremamente diffuso nella XVIII dinastia era officiato da sacerdoti di alto rango quali i "profeti" , proseguì almeno fino alla XXVI dinastia dove troviamo citato sempre nel tempio di Karnak, Horakhbit Primo sacerdote di Amon e profeta di Amonet e continuò ad essere officiato fino al periodo tolemaico.

Iconografia

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Statua della dea Amonet, nel tempio di Karnak

Amonet è raffigurata:

Accanto vi sono due statue: Amon ed Amonet. Quest'ultima è rappresentata in forma umana e con la corona rossa del delta del Nilo. Le statue risalgono a Tutankhamon che fece erigere per la coppia divina un grande tempio. In questa statua l'aspetto della dea è reso in maniera perfetta.

Nell'iconografia, Amonet, è anche raffigurata come figura femminile:

Tra i disegni di Ippolito Rosellini, da Monumenti dell'Egitto e della Nubia, uno rappresenta Seti I davanti ad Osiride e alle spalle di quest'ultimo vi è Amonet rappresentata come la dea dell'Occidente con sopra la testa il geroglifico dell'occidente e il falco. Tiene in mano l'ankh ed abbraccia il dio Osiride nel familiare gesto di molte coppie egizie.

Forme sincretiche

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Statua della dea Amonet, a sinistra si intravede la statua di Amon

Man mano che il dio Amon cresceva d'importanza per il clero egizio, Amonet venne traslata in altre figure mitologiche, dai vari aspetti divini, che ne hanno reso spesso dubbia l'identità.
Inoltre la confusione tra nomi di etimologia egizia, egiziana e greca, reinterpretati poi nelle varie lingue moderne, non ne favorisce il processo identificativo. Per esempio, altri nomi di Amonet sono Amenet, Amentet, Amentit, Amonia, Amunet, Imentet, Imenti etc.

Per completezza, indichiamo che Amonet è stata identificata con:

R14t
t
N25B1

imntt

Il geroglifico dell'occidente è disegnato con mezzo cerchio sorretto su due aste di lunghezze diverse, la più lunga delle quali è legata alla testa di Amonet con una fascia. Se così rappresentata prendeva appunto il nome di Imentet.
In un dipinto della tomba di Seti I, Amonet è raffigurata come la dea Hathor ma si differenzia da quest'ultima perché sopra la testa della dea, vi è il geroglifico dell'occidente.
Nella tomba di Menna è raffigurata con un falco sulla testa.
Nella seconda sala ipostila del tempio di Seti I, ad Abido, gli stupendi rilievi della parete, di squisita fattura, raffigurano Osiride assiso di fronte a Maat e Renpet con alle spalle Iside, Imentet e Nefti.
Anche nella tomba di Nefertari, Amonet è raffigurata, nel vestibolo, come Imentet/Hathor.

D54G43O34
O29
D36
O34
B1

iw.s ˁ.s (essa (è) grande)

Quest'ultimo epiteto significherebbe che questa dea si sia autogenerata come il dio Atum ed era anche il titolo della Divina Sposa di Amon. Similmente ad Amonet era la forma femminile di Atum e partecipò alla creazione del mondo. Iusaas, Nebethetepet e Temet erano le figure femminili affiancate ad Atum.[1] Dea di Eliopoli aveva anche un tempio a lei dedicato. È raffigurata con uno scarabeo in testa.

La dea Amonet era anche la dea tutelare sia dei faraoni che a lei si rivolgevano nelle feste Sed che dei periodi temporali nella successione faraonica. Ne consegue che, come dea protettrice dei sovrani, lo fosse anche dell'Egitto che essi rappresentavano.

Note

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  1. ^ a b Claude Traunecker, Gli dei dell'Egitto, pagg. 80 e 81
  2. ^ F. Dunand, C. Zivie-Coche, Dei e uomini nell'Egitto antico, pag.262

Bibliografia

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Altri progetti

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