Nella terminologia musicale, l'agogica[1] di una composizione è una qualificazione dell'espressione musicale per quanto riguarda l'impostazione della velocità di un brano e delle sue transizioni. Le variazioni agogiche sono distinte da quelle dinamiche, che consistono nelle variazioni delle intensità sonore. Tuttavia, i due parametri sono spesso abbinati e interagiscono variamente, tanto nella pagina scritta, quanto nel momento dell'esecuzione. Le indicazioni agogiche si dividono in:

Storia

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Il termine fu introdotto nella moderna terminologia musicale da Hugo Riemann, dove sta ad indicare anche la disciplina che studia il fenomeno. In diversa accezione, il vocabolo fu utilizzato già nel Medioevo da Marziano Capella per indicare il movimento ascendente della melodia. Nella musica occidentale dell'era moderna buona parte dei termini musicali (non solo quelli relativi all'agogica) sono indicati in lingua italiana, in conformità con le origini italiane di molte convenzioni musicali europee. Altri termini sono tratti dal francese e dal tedesco, ed in parte minore anche dal latino e dallo spagnolo.

Note

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  1. ^ Il termine deriva dal greco ἀγωγή (agōgḗ) 'impulso'. Il Devoto-Oli. Vocabolario della lingua italiana, fornisce come data di prima attestazione l'anno 1955. Lo Zingarelli, invece, attesta la voce nel 1940.
  2. ^ a b Manuale di teoria musicale, volume secondo. Mario Fulgoni, Anna Sorrento
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