20th Century Boys
20世紀少年
(Nijū seiki shōnen)
Copertina del primo volume dell'edizione italiana
Generefantascienza, thriller
Manga
AutoreNaoki Urasawa
EditoreShogakukan
RivistaBig Comic Spirits
Targetseinen
1ª edizione1999 – 2006
Tankōbon22 (completa)
Editore it.Panini Comics - Planet Manga
1ª edizione it.2002 – 2007
Volumi it.22 (completa)
Testi it.Roberto Pesci traduzione (1-18), Estudio Fenix adattamento (1-18), Raffaele Manzo traduzione (19-22), Mayumi Kobayashi traduzione (19-22), Monica Rossi adattamento (19-22)
Manga
21st Century Boys
AutoreNaoki Urasawa
EditoreShogakukan
RivistaBig Comic Spirits
Targetseinen
1ª edizionegennaio – luglio 2007
Tankōbon2 (completa)
Editore it.Panini Comics - Planet Manga
1ª edizione it.giugno – ottobre 2008
Volumi it.2 (completa)

20th Century Boys (20世紀少年?, Nijū seiki shōnen, lett. "I ragazzi del XX secolo") è un manga di Naoki Urasawa pubblicato in Giappone sulla rivista Big Comic Spirits della casa editrice Shogakukan a partire dal 1999 e conclusa nel 2006 con 249 capitoli raccolti in 22 tankōbon. Si tratta di un manga di ampio respiro con un'atmosfera cupa[1], che mescola elementi di teoria della cospirazione alla fantascienza[2]; numerosi sono i riferimenti alla cultura popolare giapponese e internazionale, in particolare al mondo dei fumetti e della musica rock. La trama include altresì richiami al problema delle sette che affligge la società giapponese e al terrorismo internazionale[2][3].

La narrazione è non-sequenziale e contiene parecchi flashback, coprendo eventi che vanno dal 1969, quando i protagonisti erano dei ragazzini che sognavano di "salvare il mondo", al 1997, quando parte la narrazione "lineare" della storia, al 2001, quando l'Assemblea generale delle Nazioni Unite celebra una serie di personaggi che hanno "salvato il mondo", per poi passare al 2014, quando la pace mondiale sembra nuovamente in pericolo e ancora oltre, all'"Era dell'Amico", dal 2016 in poi[3].

La serie ha goduto di una trasposizione in una trilogia di film live-action, diretti da Yukihiko Tsutsumi, prodotti da Dentsu e proiettati nelle sale giapponesi tra il 2008 ed il 2009. Da gennaio a luglio 2007 è stata pubblicata su Big Comic Spirits una serie sequel intitolata 21st Century Boys (21世紀少年?, Nijūichi seiki shōnen); composto da 16 capitoli, il manga è stato poi raccolto in due volumi.

Il fumetto ha ricevuto un'ottima accoglienza da parte della critica e ha vinto importanti riconoscimenti come il Premio Kodansha per i manga nel 2001, il Premio Shogakukan per i manga nel 2003 ed il Premio Seiun nel 2008 e la sua traduzione in inglese ha ottenuto un Eisner Award come miglior fumetto asiatico pubblicato negli Stati Uniti nel 2011 e nel 2013. Durante l'assegnazione del Grand Prize del 37º Japan Cartoonist Award, nel 2008, è stato definito un «capolavoro che è riuscito a stabilire un nuovo livello di qualità per i manga successivi alla seconda guerra mondiale»[4].

Trama

Logo di 20th Century Boys

Nel 1969 un gruppo di bambini composto da Kenji, Occho, Yoshitsune, Maruo, Yukiji e Donkey costruiscono un nascondiglio in un campo da utilizzare come base segreta e dove nascondersi per scambiarsi manga e ascoltare la radio. Per celebrare l'evento Occho disegna un simbolo che rappresenti la loro amicizia, composto da un occhio ed una mano che punta verso l'alto. Iniziano anche a fantasticare su uno scenario apocalittico, in cui dei cattivi tentano di distruggere il mondo mentre loro tentano di fermarli, trascrivendolo in un libro che chiamano Libro delle profezie.

Trent'anni dopo, negli anni novanta, Kenji gestisce un minimarket insieme alla madre e prendendosi cura della figlia della sorella scomparsa. Dopo aver ricevuto la notizia che Donkey si è suicidato, Kenji viene a conoscenza di una setta comandata da una persona mascherata che si fa chiamare "L'Amico", che utilizza lo stesso simbolo che i bambini crearono trent'anni prima e compiendo eventi simili a quelli descritti nel Libro delle profezie. Kenji radunerà così i vecchi compagni per capire chi si nasconda dietro la maschera dell'Amico e fermarlo prima che distrugga il genere umano.

Personaggi

Media

Manga

Lo stesso argomento in dettaglio: Capitoli di 20th Century Boys.

Copertina del primo volume dell'edizione italiana di 21st Century Boys

Il manga è stato originariamente pubblicato sulla rivista Big Comic Spirits di Shogakukan dal 1999 al 2006 in 22 volumi[6], pubblicati dal 29 gennaio 2000 al 30 novembre 2006. Nell'aprile 2006 Urasawa ha pubblicato, a sorpresa, l'ultimo capitolo del manga (inserito poi nel volume 22, pubblicato il 30 novembre 2006 in Giappone). Nonostante questo ha dato appuntamento alla primavera 2007, e già dal Natale 2006 è iniziata la pubblicazione su rivista della seconda serie (sempre su Big Comic Spirits) col nuovo titolo 21st Century Boys (21世紀少年?, Nijūichi seiki shōnen); la serie si è conclusa nel luglio successivo, ed è stata raccolta in due volumi, l'ultimo dei quali edito in patria il 30 settembre 2007. Uno spin-off intitolato Aozora Chu-Ihō è stato pubblicato su Big Comic Spirits nel febbraio 2009 dove l'autore accreditato è Ujiko-Ujio, il duo di mangaka fittizio presente in 20th Century Boys[7].

In America il manga è licenziato da Viz Media[8] e pubblicato tra il 17 febbraio 2009[9] ed il 18 settembre 2012[10]. In Spagna il manga è edito da Planeta DeAgostini[11], in Francia, Portogallo e Brasile da Panini Comics[12][13]. L'edizione italiana è curata da Planet Manga che l'ha pubblicato tra il 2002 ed il 2007[6], mentre i due volumi di 21st Century Boys sono stati pubblicati rispettivamente il 19 giugno 2008[14] ed il 9 ottobre 2008[15]. A partire dal dicembre 2021 è stata pubblicata, sempre da Planet Manga, la ristampa Ultimate Deluxe Edition, che consta di 11 volumi[16].

Trilogia live-action

La regia del film è affidata a Yukihiko Tsutsumi[17], la colonna sonora è stata scritta dal gruppo T. Rex[18], autore anche della canzone 20th Century Boy che Kenji canta nel manga[19] ed il film è prodotto dalla compagnia Dentsu Inc.[20]. Kenji è interpretato da Toshiaki Karasawa, Occio da Etsushi Toyokawa e Yukiji da Takako Tokiwa[18]. Urasawa, durante la scrittura del film, ha controllato i copioni ma senza poter apportare modifiche a causa dei diritti di proprietà del regista[21]. La trasposizione cinematografica ha avuto un budget totale di 60 miliardi di yen[18] (circa 60 milioni di dollari) ed è stato girato in 7 diversi paesi[22].

La première mondiale del primo film della trilogia è stata tenuta a Parigi[23], mentre il 30 agosto 2008 viene mandato nelle sale giapponesi[24] intitolato 20 seiki shônen: Honkaku kagaku bôken eiga[25]. Il secondo ed il terzo film, intitolati rispettivamente 20-seiki shonen: Dai 2 shô - Saigo no kibô e 20-seiki shonen: Saishu-sho - Bokura no hata, sono entrambi usciti nel 2009[26][27]: il secondo il 31 gennaio[28] mentre il terzo il 29 agosto[29].

In America i primi due film sono stati proiettati a Philadelphia durante il Cinefest 2009[30] ed il terzo il 27 settembre 2009 al New York Anime Fest[31], mentre i diritti per i DVD sono stati acquistati da Viz Media[32]. Il primo film della trilogia è stato proiettato in Italia durante il Future Film Festival 2009 tra il 29 gennaio ed il 1º febbraio[33] mentre il secondo ed il terzo film sono stati proiettati durante lo stesso evento il 29 gennaio 2010[34]. Inoltre la trilogia è stata portata anche in altri paesi come Francia, Cina, Taiwan, Thailandia, Singapore, Malaysia, Brunei ed Indonesia[30].

Accoglienza

Il manga ha vinto il premio Kodansha per i manga nel 2001 nella categoria generale[35], lo Shogakukan Manga Award nel 2003[36], ed il premio al miglior fumetto al Festival international de la bande dessinée d'Angoulême nel 2004[37] ed il Grand Prize del 37º Japan Cartoonist Award del 2008[4], nello stesso anno ha vinto anche il premio al miglior manga durante la 46ª "Convention Giapponese della Fantascienza"[38]. Il film è al 18º posto tra i live-action più amati dai giapponesi[39]. Il primo film ha raggiunto 2 miliardi di yen di incassi nelle prime tre settimane[40] e raggiungendo i 3,9 miliardi di yen entro fine anno[41], mentre il DVD ha venduto 88.018[42] copie e 15 915 copie rispettivamente per l'edizione normale e per l'edizione deluxe[43]. Il secondo film ha raggiunto, dopo 6 settimane, l'equivalente di 28 milioni di dollari[44] e 47 750 copie per l'edizione DVD[45], il terzo film ha raggiunto 4,34 miliardi di yen di incassi risultando il 7º che ha guadagnato di più in Giappone nel 2009[46] e l'edizione DVD 57 848 copie vendute nel primo semestre 2010[47].

All'estero, il manga è stato premiato nel 2011 al Comic-con di San Diego con l'Eisner Award per il miglior edizione americana di un fumetto asiatico[48]. Il manga è stato premiato nel 2012 con l'Eagle Award come miglior manga[49]. Nello stesso anno ottiene una nomination per l'Eisner Award nella categoria per la miglior serie in corso[50] mentre l'anno successivo vincerà lo stesso premio nella categoria miglior fumetto asiatico[51], replicando il successo ottenuto nel 2011, ed ottenendo una nomination all'Harvey Awards nel 2010[52] e nel 2013[53].

Anche in Italia il manga ha avuto notevole successo, risultando all'8º posto tra i migliori seinen degli anni novanta sul sito AnimeClick.it[54] ed al terzo posto come manga da leggere più consigliato dagli utenti[55], mentre il primo film è stato candidato al "Lancia Platinum Grand Prize" durante il Future Film Festival 2009 di Bologna[56].

Note

  1. ^ 20th Century Boys - Recensione, su everyeye.it, Everyeye, 31 marzo 2005. URL consultato il 26 settembre 2014.
  2. ^ a b 20th Century Boys - La trilogia - Recensione, su everyeye.it, Everyeye, 29 gennaio 2013. URL consultato il 26 settembre 2014.
  3. ^ a b (EN) Jason Thompson's House of 1000 Manga - 20th Century Boys, su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 28 marzo 2013. URL consultato il 26 settembre 2014.
  4. ^ a b 20th Century Boys vince il 37º Japan Cartoonist Award, su animeclick.it, AnimeClick.it, 11 maggio 2008. URL consultato il 25 settembre 2014.
  5. ^ Citazione dal protagonista di Rocky Joe.
  6. ^ a b Manga » 20th Century Boys, su jigoku.it. URL consultato il 25 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 23 novembre 2014).
  7. ^ (EN) 20th Century Boys' Fictional Ujiko-Ujio Draws Spinoff, su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 15 febbraio 2009. URL consultato il 26 settembre 2014.
  8. ^ (EN) Viz Adds 20th Century Boys, Pluto Manga, su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 25 luglio 2008. URL consultato il 26 settembre 2014.
  9. ^ (EN) 20th Century Boys (GN 1), su animenewsnetwork.com, Anime News Network. URL consultato il 26 settembre 2014.
  10. ^ (EN) 20th Century Boys (GN 22), su animenewsnetwork.com, Anime News Network. URL consultato il 26 settembre 2014.
  11. ^ (ES) 20TH CENTURY BOYS 01, su normacomics.com. URL consultato il 26 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2014).
  12. ^ (FR) 20th CENTURY BOYS, su paninicomics.fr, Panini Comics. URL consultato il 26 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2014).
  13. ^ (PT) 20th CENTURY BOYS - ED. 1, su paninicomics.com.br, Panini Comics. URL consultato il 26 settembre 2014.
  14. ^ 21ST CENTURY BOYS 1, su paninicomics.it, Panini Comics. URL consultato il 26 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  15. ^ 21ST CENTURY BOYS 2, su paninicomics.it, Panini Comics. URL consultato il 26 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  16. ^ La Ultimate Deluxe Edition del manga “20th Century Boys”, su Fumettologica, 14 dicembre 2021. URL consultato il 9 agosto 2023.
  17. ^ Trailer per il live action di 20th Century Boys, su animeclick.it, AnimeClick.it, 28 aprile 2008. URL consultato il 25 settembre 2014.
  18. ^ a b c Nuove informazioni sul live action di 20th Century Boys, su animeclick.it, AnimeClick.it, 5 febbraio 2008. URL consultato il 25 settembre 2014.
  19. ^ Naoki Urasawa, 20th Century Boys, vol. 1, Shogakukan.
  20. ^ Daisuki: da aprile gli anime in diretta dal Giappone, su animeclick.it, AnimeClick.it, 17 marzo 2013. URL consultato il 25 settembre 2014.
  21. ^ Intervista a Naoki Urasawa, su mangaforever.net, 22 agosto 2012. URL consultato il 25 settembre 2014.
  22. ^ Nuove info sul Live-action di 20th Century Boys, su everyeye.it, Everyeye, 4 febbraio 2008. URL consultato il 25 settembre 2014.
  23. ^ (EN) 20th Century Boys Film's World Premiere Held in Paris, su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 22 agosto 2008. URL consultato il 26 settembre 2014.
  24. ^ Trailer del Live-action di 20th Century Boys, su everyeye.it, Everyeye, 24 aprile 2008. URL consultato il 25 settembre 2014.
  25. ^ 20th Century Boys 1: Beginning of the End, su animeclick.it, AnimeClick.it. URL consultato il 25 settembre 2014.
  26. ^ 20th Century Boys 2: The Last Hope, su animeclick.it. URL consultato il 25 settembre 2014.
  27. ^ 20th Century Boys 3: Redemption, su animeclick.it, AnimeClick.it. URL consultato il 25 settembre 2014.
  28. ^ 20th Century Boys, trailer per il secondo live action, su animeclick.it, AnimeClick.it, 4 dicembre 2008. URL consultato il 25 settembre 2014.
  29. ^ 20th Century Boys Final Chapter: trailer ultimo film della trilogia, su animeclick.it, AnimeClick.it, 10 giugno 2009. URL consultato il 25 settembre 2014.
  30. ^ a b (EN) 1st Two 20th Century Boys Films to Run in Philadelphia, su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 28 febbraio 2009. URL consultato il 26 settembre 2014.
  31. ^ (EN) Full 20th Century Boys Trilogy at New York Anime Fest, su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 12 luglio 2009. URL consultato il 26 settembre 2014.
  32. ^ (EN) Viz Adds Live-Action 20th Century Boys Film Trilogy, su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 7 luglio 2009. URL consultato il 26 settembre 2014.
  33. ^ (EN) Stranger, 20th Century Boys at Italy's Future Film Fest, su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 15 gennaio 2009. URL consultato il 26 settembre 2014.
  34. ^ Future Film Festival, a lezione dai maghi dei pupazzi in plastilina, su ricerca.repubblica.it, Repubblica.it, 29 gennaio 2010. URL consultato il 26 settembre 2014.
  35. ^ (EN) Kodansha Manga Award, su hahnlibrary.net. URL consultato il 26 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2007).
  36. ^ (EN) 53rd Shogakukan Manga Award Winners Announced, su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 30 gennaio 2008. URL consultato il 26 settembre 2014.
  37. ^ (EN) Manga-mania in France, su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 4 febbraio 2004. URL consultato il 26 settembre 2014.
  38. ^ 20th Century Boys, Dennou Coil e Library Wars premiati al Daicon 7, su animeclick.it, AnimeClick.it, 27 agosto 2008. URL consultato il 25 settembre 2014.
  39. ^ (EN) Survey Finds "Death Note" Favorite Live Action Anime/Manga Adaptation, su crunchyroll.com, Crunchyroll, 26 settembre 2011. URL consultato il 26 settembre 2014.
  40. ^ (EN) Japanese Box Office, September 13–14: 20th Stays at #1, su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 16 settembre 2008. URL consultato il 26 settembre 2014.
  41. ^ (EN) 2008's Top Domestic Movies at Japanese Box Office (Updated), su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 5 gennaio 2009. URL consultato il 26 settembre 2014.
  42. ^ (EN) Japanese Animation DVD Ranking, February 17-23, su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 3 marzo 2009. URL consultato il 26 settembre 2014.
  43. ^ (EN) Japanese Animation DVD Ranking, January 27-February 2 (Updated), su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 3 febbraio 2009. URL consultato il 26 settembre 2014.
  44. ^ (EN) Japanese Box Office, March 7-8, su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 16 marzo 2009. URL consultato il 26 settembre 2014.
  45. ^ (EN) Japanese Animation DVD Ranking, September 7-13, su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 16 settembre 2009. URL consultato il 26 settembre 2014.
  46. ^ (EN) 2009's Top Movies at Japanese Box Office, su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 2 gennaio 2010. URL consultato il 26 settembre 2014.
  47. ^ (EN) Top-Selling Animation DVDs/BDs in Japan: 1st Half of 2010, su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 24 giugno 2010. URL consultato il 26 settembre 2014.
  48. ^ Eisner Awards 2011: i vincitori, su mangaforever.net, 23 luglio 2011. URL consultato il 25 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  49. ^ Eagle Awards: ecco tutti i vincitori!, su mangaforever.net, 28 maggio 2012. URL consultato il 25 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  50. ^ “Alla morte miei prodi” di Shigeru Mizuki si aggiudica l'Eisner Award, su mangaforever.net, 16 luglio 2012. URL consultato il 25 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  51. ^ 20th Century Boys di Naoki Urasawa premiato con l'Eisner Award, su animeclick.it, AnimeClick.it, 26 luglio 2013. URL consultato il 25 settembre 2014.
  52. ^ Pluto, 20th Century Boys e Tezuka in Nomination per gli Harvey Awards!, su nanoda.com, Nanodà.com, 22 luglio 2010. URL consultato il 26 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2014).
  53. ^ Harvey Awards 2013: le nomination, su mangaforever.net, 16 luglio 2013. URL consultato il 25 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  54. ^ I migliori seinen anni '90 secondo l'utenza di AnimeClick.it, su animeclick.it, AnimeClick.it, 3 febbraio 2013. URL consultato il 25 settembre 2014.
  55. ^ AnimeClick.it: I manga "Da Leggere" e più consigliati dagli utenti, su animeclick.it, AnimeClick.it, 3 agosto 2013. URL consultato il 25 settembre 2014.
  56. ^ Future Film Festival 2009: 20th Century Boys e Genius Party, su nanoda.com, Nanodà.com, 14 gennaio 2009. URL consultato il 25 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2016).
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