Con il termine voicing si indica la strumentazione, la disposizione verticale e l'ordine delle note che compongono un accordo (quali note stanno nella parte più alta e nelle parti intermedie, quali note sono raddoppiate, in quale ottava si trova ciascuna nota, quale strumento o voce esegue ciascuna nota). La nota che si trova nella parte più bassa determina il rivolto.

Nella musica jazz, ogni voicing è una combinazione di suoni, raddoppi di note, omissioni di funzioni, spostamenti di note, e quindi presenta un numero di parti (di solito l'accordo è triade o tetrade, cioè è a 3 o a 4 parti, ma teoricamente raggiunge le 7 note della scala cui è riferibile). Ogni voicing nel jazz rappresenta una disposizione particolare, specifica e personale dei tipi di accordi esistenti, e una selezione delle note dell'accordo (teorico) cui si riferisce; è pertanto un insieme di voci disposte con libertà e anche svincolate dalla fondamentale.

Caratteristiche

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Ogni pianista nel jazz ha sviluppato un proprio sistema di voicing e i pianisti più famosi avevano un vasto vocabolario di voicing personali, ma anche comuni. Ad esempio Bill Evans è considerato l'inventore (forse è più un pioniere) di un certo tipo di voicing a tre note derivanti da rivolti di accordi a quattro parti con omissioni di note rispetto all'accordo teorico. In realtà Evans, cresciuto tra Debussy e Ravel, pensava più al pianismo classico impressionista nell'esecuzione di melodie jazz che non conoscevano se non solo di vista questo tipo di voicing o forme. Inoltre Evans usava tali voicing in un certo range di riferimento nell'ottava centrale e più sopra.

Il voicing, è bene ricordarlo, fa sempre riferimento ad un accordo teorico, il quale (accordo teorico) ordina gerarchicamente le note sempre in ordine crescente, dalla fondamentale (prima nota) alla tredicesima (sesta ad ottava), mentre il vocing le dispone in un altro ordine, non di certo crescente, ma combinando tali note tra loro, non senza raddoppi, omissioni, "abbassamenti" (in inglese "drop"), innalzamenti ("axis"), ecc. il tutto con riferimenti sempre alle scale musicali. L'accordo teorico infatti fa sempre riferimento a una o più scale e ne rappresenta il suo naturale sviluppo nell'armonia tradizionale per terze.

Costruzione dei voicing base

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I voicing base si formano a 4 note, con qualche differenza rispetto agli accordi: questi invece delle toniche usano le tensioni oltre il settimo grado, quindi le none, undicesime e tredicesime. Molto spesso viene omessa anche la quinta. Per praticità dividiamo per famiglie di accordi. degli aggregati più utilizzati (ma ne ce ne sono molti altri) che sovrapponiamo in determinati punti all'accordo teorico: Esistono due posizioni fondamentali per ogni famiglia di voicing:

  1. dal terzo grado
  2. dal settimo grado

L'eccezione è data dall'accordo semidiminuito (sul 1° e sulla 5b) della scala locria, dall'accordo del modo frigio (sulla 2b° e sulla 5) e dagli accordi di sesta.

Accordo Maggiore (I)

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(accordo con terza maggiore e con settima maggiore)

in sigla: Maj7

7 9 3 5 ( 7 9 3 6)
3 5 7 9

N.B. è molto usato anche il terzo rivolto dell'accordo a quattro parti, anche con omissione della quinta: 7 1 3 (5)

Accordo Maggiore Sesta (I)

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(accordo con terza maggiore e con sesta)

in sigla: Maj 6

6 1 3 5
3 5 6 9

Accordo Dominante (V)

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(accordo con terza maggiore e con settima minore)

in sigla: 7 o 9 o 13

7- 9 3 6
3 6 7- 9

N.B. per il V7alt la posizione che era propria della settima si usa invece sulla terza, e viceversa, questo per la regola delle sostituzioni di tritono sui dominanti. (Il V7alt rappresenta un VII della scala minore melodica).

N.B. per il V7b9 si usa la stessa posizione del diminuito sul settimo grado.

Accordo Minore settima (II o VI)

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(accordo con terza minore e con settima minore)

in sigla: - 7

7- 9 3- 5
3- 5 7- 9

Accordo Minore Sesta (VI)

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(accordo con terza minore e con sesta)

in sigla: - 6

6 9 3- 5
3- 5 6 9

Accordo Minore (minore melodica, I- o VI)

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(accordo con terza minore e con settima maggiore)

in sigla: -Maj 7

7 9 3- 5
3- 5 7 9

N.B. Il frammento qui usato è un accordo maggiore aumentato col suo rivolto.

Accordo semidiminuito (VII)

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(accordo con terza minore, settima minore e quinta bemolle)

in sigla: -7 b5 oppure con un cerchio barrato

1 3 5b 7-
5b 7- 1 3

Accordo del modo frigio (III)

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(accordo "sus" con settima minore, nona minore e sesta minore) L'accordo "sus" deriva dalla parola inglese suspended (sospeso),ovvero mancante della 3 (modale) maggiore o minore. Tale peculiarità lo rende non appartenente né alla famiglia degli accordi maggiori, né minori.

in sigla: sus 7 b9 b13

9- 4 5 1
5 1 2- 4

Accordo diminuito

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(accordo con terza minore, quinta diminuita e settima diminuita).

in sigla: 0

È un caso particolare perché composto interamente da terze minori e tritoni.

1 3- 5b 7bb (o 6)

Può applicarsi su uno dei quattro gradi, essendo un accordo speculare e simmetrico.

Considerazioni

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Utilizzo pratico

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N.B. La settima dell'accordo costruito sul II grado va sempre sotto di un semitono, per aver il successivo dominante.

Tecniche applicabili

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Tali voicing possono essere usati in diverse circostanze e modi:

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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