Gaetano Domenichini (Ferrara, 1786 – Ferrara, 18 giugno 1864) è stato un pittore e incisore italiano.
Nato nel 1786[1] e allievo di Alberto Mucchiatti (1744-1828)[2] e di Giuseppe Santi a Ferrara, frequentò poi le accademie di Venezia e di Roma. Succedendo a Giuseppe Saroli (1779-1873), dal 1828 insegnò ornato e figura alla scuola di Ferrara, ove si formò anche il suo primogenito Girolamo (1812-1891). Si dedicò anche al restauro e tra i suoi allievi contò Alessandro Mantovani, divenuto restauratore in Vaticano.
Trasse incisioni da dipinti degli antichi artisti ferraresi, come l’Adorazione dei Magi e la Identificazione della Vera Croce del Garofalo ed il Giudizio universale del Bastianino. Con il figlio Girolamo, Francesco Migliari e la sua numerosa bottega, decorò il Teatro comunale di Ferrara e i palazzi Camerini, Giglioli e Finotti a Ferrara.
Pittore di gusto accademico, esempio tipico della sua maniera è la tela La preghiera (1840) conservata nella Galleria d'arte moderna e contemporanea di Ferrara. «Di un manzonismo impeccabile», figura e accordi cromatici derivano da Guido Reni e dal Domenichino, rivisti sotto una luce romantica edulcorata da un certo «neoguelfismo purista».[3]