Thomas Paine
Ritratto di Thomas Paine di Laurent Dabos

Deputato della Convenzione nazionale della Prima Repubblica francese
Durata mandato6 settembre 1792 –
26 ottobre 1795
CoalizioneGirondini, Pianura

Dati generali
Partito politicoIndipendente, Pianura
Professionefilosofo
FirmaFirma di Thomas Paine
(EN)

«My country is the world… and my religion is to do good.»

(IT)

«La mia nazione è il mondo… e la mia religione è fare il bene.»

Thomas Paine (Thetford, 29 gennaio 1737New York, 8 giugno 1809) è stato un rivoluzionario, politico, intellettuale, filosofo illuminista e studioso britannico, considerato uno dei Padri fondatori degli Stati Uniti d'America.

Partecipò anche alla guerra d'indipendenza americana e alla rivoluzione francese, e finì incarcerato durante il Regime del Terrore. Tra le sue opere più famose, I diritti dell'uomo (contro Edmund Burke e le sue Riflessioni sulla rivoluzione in Francia), e L'età della ragione, in favore del deismo.

Biografia

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Nato in una famiglia di artigiani di religione quacchera, ma con madre anglicana,[1] si recò nel 1774 in America, con alle spalle diversi licenziamenti, numerose perdite di lavoro, due denunce da parte del governo e con ben due matrimoni falliti (l'ultima separazione gli diede i mezzi finanziari per espatriare)[1]. Nel nuovo mondo frequentò Benjamin Franklin a Filadelfia, facendosi conoscere nell'ambiente dei giornalisti e opinionisti con libelli quali Senso comune (Common Sense) (gennaio 1776, uscito anonimo) e The American Crisis (1776-83), scritto durante la Guerra d'indipendenza americana, quando combatté a fianco di George Washington.

La figura di Thomas Paine è legata, tra l'altro, alla Constitutional Society e alla Revolution Society, due associazioni radicali sostenute da gruppi religiosi non conformisti, i cui membri si ritenevano infatti discendenti della Rivoluzione inglese seicentesca. Partecipò alla stesura della costituzione della Pennsylvania, ma i libri dello scrittore che danno aperto sostegno alla rivoluzione americana (durante la quale criticò l'Inghilterra dicendo che era assurdo pensare che un continente potesse essere governato in eterno da un'isola) e francese vengono bruciati pubblicamente. Fu anche un membro della Pennsylvania Abolition Society e dell'American Philosophical Society.

Nel 1787 fu costretto a rifugiarsi a Parigi, dove fu presto conosciuto come l'autore de I diritti dell'uomo (Rights of Man) (1791), un'opera letta da centinaia di migliaia di lettori, gravitanti attorno alle associazioni libertarie radicali britanniche e irlandesi filo-francesi. Nel trattato, contrario al pensiero di Edmund Burke, Paine dichiara la non superiorità dei nobili rispetto alla gente comune, perché ogni uomo ha dei diritti naturali che non sono basati sulla ricchezza o sulla nascita.[2] A causa di The rights of man (1791), pubblicato dopo il suo ritorno in Inghilterra, fu costretto a riparare in Francia (1792), dove gli fu conferito un seggio alla Convenzione nazionale assieme alla cittadinanza francese, sebbene parlasse la lingua molto poco fluentemente.[3] Arrestato in seguito al suo voto e alle sue proteste contro l'esecuzione di Luigi XVI (21 gennaio 1793), avviò in carcere la stesura di L'età della ragione (The Age of Reason), la sua testimonianza più famosa, pubblicata tra il 1794 e il 1796. D'ispirazione fortemente laica, questa ultima opera fu alla base dell'ostracismo che incontrò Paine al suo ritorno a New York (1802). L'autore rifiuta ogni forma di religione consolidata e demolisce l'autorità dei testi sacri: the word of God is the creation we behold ("la parola di Dio è la creazione che guardiamo"), Dio stesso è verità morale e non mistero o oscurità. Nostro compito è doing justice, loving mercy, and endeavouring to make our fellow-creatures happy ("compiere la giustizia, amare la misericordia e cercare di rendere felici i nostri simili"). Fu liberato e reintegrato nelle sue funzioni di convenzionale francese dopo il colpo di Stato del 9 termidoro.

Paine per certi versi fu il precursore del pensiero libertario che proseguì con Godwin, Stuart Mill e Spencer.

Nel 1802 tornò in America e visse gli ultimi anni in povertà, anche se poi venne riconosciuto come uno dei più appassionati costituzionalisti, oltre che buon prosatore. Si trova raffigurato su un francobollo negli Stati Uniti e in una statua dorata a Parigi.

Film e Canzoni

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«Just then Tom Paine, himself / Came running from across the field / Shouting at this lovely girl / And commanding her to yield / And as she was letting go her grip Up Tom Paine did run / I'm sorry, sir, he said to me / I'm sorry for what she's done

Opere

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L'elenco seguente è preso dall'indice di Collected Writings, a cura di Eric Foner, Library of America, 1995.

Note

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  1. ^ a b Mario del Pero, Libertà e impero. Gli Stati Uniti e il mondo 1776-2016, Editori Laterza, p. 6, ISBN 978-88-581-2827-5.
  2. ^ Voce Thomas Paine su Enciclopedia online Treccani
  3. ^ J.C.D. Clarke, Thomas Paine: Britain, America, and France in the Age of Enlightenment and Revolution, capitolo 5: The Unexpected Revolution: France, 1787–1802
  4. ^ http://www.songlyrics.com/the-men-they-couldn-t-hang/the-colours-lyrics/
  5. ^ archive.org

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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