Sutura della palpebra superiore
Sutura della cute con clip

Per sutura (dal latino sūtūra, "cucitura") si intende la procedura chirurgica che permette di avvicinare stabilmente i lembi di una ferita favorendone la cicatrizzazione.

Parte generale

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Consiste nella applicazione di uno o più punti con strumenti tradizionali quali gli aghi e i fili da sutura, serrati e fissati con nodi particolari, o con mezzi meccanici quali le più moderne suturatrici automatiche.

Nella chirurgia laparoscopica e robotica vengono per lo più impiegati punti metallici, le clip. Clip e agrafes trovano utilizzo anche nelle suture cutanee per le quali si va sempre più diffondendo l'uso di cerotti particolari, steri strip, particolarmente graditi dai pazienti perché applicabili senza manovre cruente.

Grande interesse hanno suscitato recentemente le colle sintetiche (cianoacrilati) o biologiche (colla di fibrina) sperimentate nelle più diverse situazioni che vanno dalla sutura delle ferite cutanee al trattamento delle lesioni emorragiche di alcuni parenchimi, fegato e milza, al rinforzo e alla protezione di anastomosi tradizionali.

La sutura, manovra decisamente manuale, si identifica con lo stesso atto chirurgico, parola che etimologicamente indica appunto un lavoro eseguito con le mani (dal greco χείρ, χειρός, "mano", e ἔργον, "lavoro") e rappresenta il fondamento della tecnica operatoria, la disciplina che tratta gli interventi descrivendone i momenti, le procedure, le varianti.

Il termine anastomosi, considerato da alcuni un sinonimo di sutura, indica invece una sutura specifica, quella finalizzata all'abboccamento di due visceri cavi (il termine deriva dal greco ἀνὰ e στόμα, imboccatura).

Sutura del pollice

Scopi di una sutura

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Ogni operazione chirurgica prevede una serie di modalità tecniche codificate tra le quali assume particolare rilievo la fase di ricostruzione dei tessuti e delle strutture interrotte. La sutura ne rappresenta l'aspetto peculiare ed è determinante per il buon esito dell'intervento. I suoi scopi principali possono essere così sintetizzati:

Requisiti

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Cause di cedimento di una sutura

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Il cedimento di una sutura è un'evenienza possibile e tutt'altro che rara. Prende il nome di deiscenza, termine che indica la riapertura parziale o completa della ferita, e può dipendere da diversi fattori:

Si tratta di una complicazione grave che può risultare fatale in alcuni casi: se determina emorragie imponenti per cedimento di una legatura su un vaso arterioso importante o se è causa di peritoniti diffuse per deiscenza di una sutura anastomotica sull'intestino.

Meno gravi sotto l'aspetto prognostico quoad vitam possono essere considerate le deiscenze delle suture cutanee che comunque determinano rallentamento del processo di guarigione della ferita con esiti cicatriziali a volte deturpanti.

Quando la deiscenza interessa le suture maggiori, come quelle della parete addominale dopo gli interventi laparatomici, le conseguenze variano a seconda della sua entità e dello strato interessato. Se infatti cede uno o più punti dello strato cutaneo i danni saranno minimi, ma se è coinvolto lo strato muscolo-fasciale si possono creare soluzioni di continuità responsabili della formazione, anche a distanza di tempo, di un laparocele.

Tra le cause di deiscenza vengono ipotizzate anche: la rottura dei fili chirurgici, l'apertura dei nodi di fissaggio, la lacerazione del tessuto. Sono evenienze possibili soprattutto a carico delle suture muscolo-cutanee dove la contrazione dei muscoli per sforzi eccessivi o ripetuti, come i colpi di tosse o il singhiozzo o conati di vomito, può determinare stiramenti eccessivi. Si ritiene tuttavia che questo tipo di deiscenza sia possibile solo in presenza di errori di tecnica.

Strumentario

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La confezione di una sutura richiede strumenti particolari:

Tecnica delle suture

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Classificazione

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Le suture possono essere inquadrate in due gruppi:

Rispetto alla modalità del passaggio del punto nel tessuto e alla quantità di stoffa afferrata le suture possono essere:

Relativamente al tipo di affrontamento dei margini le suture possono risultare (fig. 7):

Suture continue

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Possono essere confezionate con modalità diverse:

Suture interrotte

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Anche le suture interrotte possono essere di vari tipi:

Suture particolari

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Storia

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L'antropologia e l'etnoiatria fissano la nascita della medicina, intesa come capacità di riconoscere determinate condizioni come eventi patologici, agli albori della storia dell'umanità.

Immagina l'Homo Sapiens Sapiens che istintivamente, o forse imitando le azioni che aveva osservato negli animali (David Livingstone nelle sue memorie racconta di aver visto un gorilla colpito da una lancia strapparsela via stipando poi la ferita con delle foglie[1]), deterge le proprie ferite leccandole o lavandole nell'acqua di un ruscello o che le ricopre di muschio o di neve. Semplici atti che si dimostrano efficaci nel lenire il dolore, ridurre l'edema, spesso evitare la temibile infezione e che insieme a tanti altri rimedi, scoperti e sperimentati nel corso di migliaia di anni, contribuiscono a formare un patrimonio di conoscenze degne di essere tramandate da padre a figlio, da tribù a tribù.

Con lo scorrere del tempo l'uomo del neolitico o forse dell'età del ferro capirà che accostandone i lembi le ferite guariscono meglio e comincerà a utilizzare, a questo scopo, lische di pesce o spine vegetali e poi passerà all'impiego dei lunghi peli prelevati dalla coda o dalla criniera degli animali, applicando ai tegumenti le tecniche acquisite per cucire insieme le pelli degli abiti e dei guanti o le stuoie.
E questi fili richiederanno aghi che l'uomo cercherà prima tra ciò che gli offre la natura e che poi si fabbricherà, sempre più sottili e maneggevoli e appuntiti, dotandoli di una cruna capace di accogliere fibre diverse come quelle di cotone o di lino.

Jules Péan opera a Parigi nel 1887 in abito da passeggio e attorniato da studenti

Così nasce la medicina e con essa la figura di chi è deputato, guaritore o sciamano o stregone che sia, a praticarla tra superstizioni, e magie, tra cure empiriche e interventi manuali. E sarà proprio nella capacità di curare con le mani che si identificherà il chirurgo (gr.: Cheir, mano ed Ergon, lavoro; cheirergon, colui che lavora con le mani).

I chirurghi del mondo classico conoscevano l'arte della sutura che nel corso dell'alto e per tutto il Basso Medioevo fu abbandonata per l'impiego del cauterio, caro sia alla medicina araba che europea. Ma non furono rare le eccezioni perché eminenti maestri di chirurgia ripresero l'usanza della sutura: così Rogerio Frugardi a Salerno, Henri de Mondeville a Parigi o l'arabo Abulcasis. Risale al medioevo e si attribuisce al Maestro Lanfranco da Milano, considerato uno dei fondatori della scuola chirurgica di Parigi, il metodo di annodare il punto di sutura utilizzando le dita di una sola mano. All'antichità appartiene la tecnica di fabbricare corde di vario spessore, ricavandole dalla sotto-mucosa dell'intestino di alcuni animali, da utilizzare negli strumenti musicali o per tendere gli archi. Questo stesso procedimento consentirà di ottenere il catgut, un materiale di sutura che sarà di largo impiego fino ai giorni nostri. Impiego che troverà anche la seta, introdotta da Marco Polo nel ‘300, e che si proporrà come filo di eccellenza per la sua capacità tensile e per la sua duttilità. Saranno questi fili di origine animale insieme alle minugie, ben incerate per renderle scorrevoli, che il chirurgo utilizzerà tenendole infilate in un'asola della sua giacca, per averle pronte sotto mano.

Tutto ciò fino alla fine del XIX secolo, quando con la scoperta dell'anestesia da parte di Horace Wells e William Green Morton e dell'antisepsi per le straordinarie intuizioni di Semmelweis e di Joseph Lister si aprirà quello che è stato definito il secolo della chirurgia. Finalmente sarà possibile l'accesso chirurgico alle grandi cavità del corpo umano e saranno messe a punto innovative tecniche operatorie. La complessa chirurgia addominale, toracica, e cranica richiederà l'elaborazione di sempre nuove suture da impiegare per le anastomosi e stimolerà la ricerca di materiali più adeguati alle nuove esigenze.

Così sarà il XX secolo a portare la novità dell'ago atraumatico, della sterilizzazione del catgut, dell'impiego del nylon, scoperto nel 1935, e dei fili metallici. Intorno agli anni '70 inizierà la produzione di monofilamenti assorbibili e non assorbibili che finiranno col soppiantare i fili tradizionali come il catgut o il lino, più irritanti e dalla superficie più irregolare.

Con l'avvento di questi fili di ultima generazione e con l'impiego sempre più diffuso delle suturatrici meccaniche sembrava che il capitolo delle suture fosse chiuso perché in effetti questi dispositivi erano in grado di soddisfare ogni esigenza anche delle chirurgie più sofisticate. Poi sono apparse le colle chirurgiche biocompatibili che, sperimentate in diverse situazioni, si sono dimostrate in grado di garantire l'emostasi su parenchimi particolari, quali quello epatico o splenico, ove l'apposizione di punti risulta problematica, di offrire una buona protezione delle suture anastomotiche, di poter sostituire egregiamente le suture cutanee tradizionali con aghi e fili, certamente più invasive e dolorose.

Note

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  1. ^ E.Contieri in G.Zannini Chirurgia Generale I vol. Uses 1985.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàThesaurus BNCF 41869 · LCCN (ENsh85130917 · BNF (FRcb11965056x (data) · J9U (ENHE987007551010605171
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