Si definisce specie a rischio, o in via di estinzione, una specie vegetale o animale che, a causa dell'esiguità della popolazione ed in virtù di sopravvenuti mutamenti nel suo habitat usuale, è a rischio di estinzione.
Il fenomeno naturale dell'estinzione di una specie è un fenomeno biologico molto lento. In un ecosistema equilibrato viene compensato dalla comparsa di specie nuove; si tratta quindi di un fenomeno che non impoverisce la varietà degli organismi viventi.
Diversa, e per molti versi allarmante, è invece la situazione creatasi negli ultimi 150 anni, a partire dalla Rivoluzione industriale: molte specie sono scomparse e altre rischiano l'estinzione non in seguito a fattori naturali ma per effetto della pressione dell'uomo sull'ecosistema. Il numero di specie che si sono estinte in questi anni non ha precedenti nella storia biologica. Se la frequenza delle estinzioni dovesse procedere con l'attuale velocità (circa 30.000 specie per anno secondo alcune stime[1]), o se addirittura, come sembra stia avvenendo, dovesse accelerare, il numero delle specie estinte nella prossima decade potrebbe eguagliare e superare quello osservato in occasione delle grandi estinzioni di massa, l'ultima delle quali, risalente a 65 milioni di anni fa, provocò la scomparsa dei Dinosauri.
Si teme in sostanza che sia in corso la sesta estinzione di massa nella storia del pianeta. Gli scienziati ritengono inoltre che tutti gli stessi fattori che estinguono gli animali estingueranno lo stesso genere umano.
Secondo i dati della Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN)[senza fonte], un quarto delle specie di mammiferi e un ottavo di quelle di uccelli sono oggi a rischio di estinzione, così come il 25% dei rettili, il 20% degli anfibi e il 30% dei pesci. Tra i paesi in cui vi sono più uccelli e mammiferi minacciati figurano la Cina, il Brasile, l'India e il Perù. La percentuale di specie minacciate è minore negli artropodi, nei molluschi e negli altri gruppi di invertebrati. Gli anfibi soffrono molto i danni all'ambiente e per questo il loro declino è una delle dimostrazioni dell'incapacità del pianeta di mantenere gli attuali livelli di biodiversità.
In tutto il mondo sono in atto numerosi tentativi per cercare di evitare l'estinzione dei nostri parenti più prossimi, le scimmie antropomorfe: secondo le Nazioni Unite, infatti, a Gorilla, Oranghi, Scimpanzé e Bonobo resterebbero pochi decenni prima dell'estinzione, in natura o totale.
La classificazione delle specie in pericolo è fatta dagli esperti IUCN (l'organizzazione che si occupa di catalogare le specie in pericolo) dividendo le specie in 8 gruppi. 6 di essi fanno capire che la specie è molto minacciata:
Estinto (EX): una specie è estinta quando non si può dubitare che l'ultimo individuo sia morto
Probabile estinto (PE): non si avvistano da tempo individui della specie nel suo areale storico (non ufficiale IUCN)
Estinto in natura (EW): una specie è estinta in natura quando sopravvive solo con individui coltivati (vegetali), allevati in cattività o con popolazioni al di fuori dell'areale originale.
In pericolo critico (CR): una specie è in pericolo critico quando uno dei seguenti criteri è soddisfatto:
Riduzione significativa della specie (nell'ordine dell'80%)
Distribuzione del 1600 ridotta di più dell'85% o con pochissimi (2-5) nuclei all'interno dell'areale originario tutti a potenziale rischio di estinzione
Consistenza della popolazione inferiore a 250 individui adulti ma fortemente fluttuante o in rapido declino
Consistenza della popolazione inferiore a 100 individui adulti
Probabilità di estinzione del 50% nelle prossime tre generazioni.
In pericolo (EN) una specie è in pericolo quando uno dei seguenti criteri è soddisfatto:
Riduzione della specie del 55-79%
Distribuzione del 1600 ridotta del 50-84% o con pochi gruppi (6-10) tutti a rischio di estinzione
Consistenza della popolazione inferiore ai 2500 individui ma fortemente fluttuante o in rapido declino
Popolazione al di sotto dei 1000 individui maturi
Probabilità di estinzione del 20% nelle prossime cinque generazioni.
Vulnerabile (VU) Una specie è vulnerabile quando uno dei seguenti criteri è soddisfatto:
Riduzione della specie del 25-54%
Distribuzione del 1600 ridotta del 40% circa
Consistenza della popolazione inferiore agli 11000 individui ma fortemente fluttuante o in rapido declino
Popolazione al di sotto dei 2500 individui maturi
Probabilità di estinzione del 10% nei prossimi 100 anni.
Una specie è controversa quando la sua posizione è incerta: il suo stato di conservazione la fa rientrare tra le specie minacciate ma le conoscenze sulla specie sono frammentarie e servono ricerche sul campo. Ad esempio, si può scoprire che la specie ha un areale più ampio ma si può scoprire che è scomparsa dal suo areale storico. Un famoso esempio è la quaglia dell'Himalaya (Ophrysia superciliosa), storicamente diffusa nel nord dell'India himalayano, ma non più avvistata in essa dal 1996 o il rospo dorato (Incilius periglenes), non più avvistato nella foresta costaricana in cui viveva, dal 1989. Per considerare queste specie si usa lo status Probabilmente Estinto (PE)
Le organizzazioni internazionali hanno elaborato dei progetti per la salvaguardia dell'ambiente. Ecco alcune organizzazioni:
IUCN (1948):(Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) L'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, meglio conosciuta con il suo acronimo IUCN, è una organizzazione non governativa (ONG) internazionale con sede in Svizzera.
WWF (1962):(World Wide Fund for Nature), spesso abbreviato in World Wildlife Fund (Fondo Mondiale per la Fauna) o con l'acronimo WWF, è un'organizzazione internazionale non governativa di protezione ambientale con sede nella città di Gland (Svizzera).
UNEP (1972): (United Nations Environment Programme) L’UNEP, con sede a Nairobi (Kenya), opera in coordinamento con programmi e agenzie delle Nazioni Unite, con altre organizzazioni internazionali, con gli Stati nazionali, con Organizzazioni Non Governative (ONG) e con esponenti del settore privato e della società civile
CITES (1973): (Convention on International Trade in Endangered Species of wild fauna and flora) è una convenzione internazionale firmata a Washington nel 1973. Ha lo scopo di regolamentare il commercio internazionale di fauna e flora selvatiche in pericolo di estinzione.