Plutone Sistema di Plutone Parametri orbitali Formazione Atmosfera SuperficieFormazioni geologicheNomenclatura Struttura interna Satelliti naturaliCaronteNotte · Idra Osservazione EsplorazioneNew Horizons Nella fantascienza In astrologia Questo box:  v. · d. · m.

In astronomia, si suole indicare come sistema di Plutone la regione di spazio del sistema solare dominata dall'influenza gravitazionale del pianeta nano Plutone, ed occupata dai suoi satelliti naturali e da eventuali sonde spaziali che si trovassero ad orbitare attorno all'oggetto.

Dimensioni

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Le dimensioni della sfera d'influenza gravitazionale plutoniana sono date dal raggio di Hill del sistema Plutone-Sole, secondo la formula

Si osservi che nella formula è stata inclusa la massa di Caronte, che aumenta significativamente l'estensione della sfera d'influenza gravitazionale del sistema.

Entro le incertezze dovute alla presenza degli altri oggetti principali del sistema solare, e segnatamente di Nettuno, questo raggio delimita la regione di spazio entro la quale l'attrazione gravitazionale esercitata da Plutone risulta predominante rispetto a quella del Sole. Tutti i corpi celesti che si trovano stabilmente all'interno della sfera di Hill di Plutone sono in orbita adeocentrica.

Struttura

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Il sistema di Plutone quasi al completo, da sinistra abbiamo Plutone, il suo satellite principale Caronte e i due piccoli satelliti più lontani, Notte e Idra.

Il sistema di Plutone si compone di:

Plutone

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Satelliti naturali di Plutone

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I satelliti naturali di Plutone sono 5: Caronte, Stige, Idra, Cerbero e Notte.

Altri oggetti possono intersecare periodicamente o meno il sistema di Plutone, senza tuttavia rimanere gravitazionalmente legati al pianeta nano per via della loro elevata velocità iniziale; può essere questo il caso di comete o asteroidi collocati su orbite particolarmente ellittiche.

Caronte

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Il satellite maggiore, e secondo corpo del sistema scoperto dopo lo stesso Plutone, nel 1978, è Caronte, che prende il nome dal personaggio mitologico omonimo.[1] Questo satellite è grande circa la metà di Plutone, è circa un nono della sua massa ed è molto vicino al pianeta nano (meno di 20 000 km), così che tutto il sistema, Plutone compreso, ruotino in realtà attorno al baricentro del sistema stesso. Il sistema Plutone-Caronte è l'unico esempio di pianeta doppio all'interno del Sistema solare finora scoperto.[2]

Notte e Idra

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Quasi 30 anni dopo la scoperta di Caronte, attraverso il telescopio Hubble nel giugno 2005 sono stati scoperti altri due satelliti di Plutone: Notte[3] e Idra.[4] I nomi provengono dalle due figure mitologiche greche[1], e il 14 luglio 2015 la sonda New Horizons è riuscita a prendere immagini abbastanza ravvicinate dei due satelliti.[5]

Stige e Cerbero

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Questi due satelliti[6][7]sono stati scoperti solo di recente, nel 2011 e nel 2012, e anche il loro nome deriva da figure mitologiche.[1] Nel 2015 sono stati confermati con il passaggio della sonda New Horizons.[5]

Oggetti principali

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Segue un prospetto degli oggetti appartenenti al sistema di Plutone, in ordine di massa.

Oggetto Distanza da Plutone Diametro Massa Scoperta
134340 Plutone - 2 306 km 13,05 × 1021 kg[8] 1000 1930
134340 Pluto I Caronte 19 571 km 1 207 km 1,52 × 1021 kg[9] 116,92 1978
134340 Pluto V Stige 45 000 km 3,5-2,5 km[6] ??? ???? 2012
134340 Pluto III Idra 64 780 km 110-160 km 5 × 1018 kg[10] 0,3846 2005
134340 Pluto IV Cerbero 59 000 km 13-34 km[7] ? ? 2011
134340 Pluto II Notte 48 675 km 44-130 km 5 × 1018 kg[3] 0,3846 2005

Esplorazione

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La sonda interplanetaria statunitense New Horizons ha visitato il sistema plutoniano il 14 luglio 2015. La sonda ha attraversato il sistema riprendendo da vicino le superfici di Plutone, Caronte, Notte e Idra, e individuando anche i due satelliti di recente scoperta, Cerbero e Stige. Ora si sta addentrando ulteriormente nella fascia di Edgeworth-Kuiper e dirigersi verso lo spazio interstellare.[5]

Note

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  1. ^ a b c Planetary Names: Planet and Satellite Names and Discoverers, su planetarynames.wr.usgs.gov. URL consultato il 13 febbraio 2019.
  2. ^ https://www.spacetelescope.org/images/opo9014a/, su spacetelescope.org.
  3. ^ a b In Depth | Nix, su Solar System Exploration: NASA Science. URL consultato il 13 febbraio 2019.
  4. ^ In Depth | Hydra, su Solar System Exploration: NASA Science. URL consultato il 13 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 10 aprile 2020).
  5. ^ a b c NASA - NSSDCA - Spacecraft - Details, su nssdc.gsfc.nasa.gov. URL consultato il 13 febbraio 2019.
  6. ^ a b In Depth | Styx, su Solar System Exploration: NASA Science. URL consultato il 13 febbraio 2019.
  7. ^ a b In Depth | Kerberos, su Solar System Exploration: NASA Science. URL consultato il 13 febbraio 2019.
  8. ^ Pluto fact sheet, su nssdc.gsfc.nasa.gov.
  9. ^ By the Numbers | Charon, su Solar System Exploration: NASA Science. URL consultato il 13 febbraio 2019.
  10. ^ By the Numbers | Hydra, su Solar System Exploration: NASA Science. URL consultato il 13 febbraio 2019.

Voci correlate

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