Shiv Sena
PresidenteEknath Shinde
SedeShivsena Bhavan, Dadar, Mumbai, Maharashtra
Fondazione19 giugno 1966
IdeologiaNazionalismo marathi
Nazionalismo hindu
Ultranazionalismo
Populismo di destra
CollocazioneDestra/Estrema destra
CoalizioneNDA (1998-2019;2022-)
MVA (2019-2022)
Seggi Lok Sabha
7 / 543
Seggi Rajya Sabha
3 / 245
TestataSaamana
Organizzazione giovanileYuva Sena
Sito webshivsena.in/
il simbolo dello Shiv Sena

Shiv Sena (Marathi: शिव सेना Śiv Senā, lett. "esercito di Shivaji", o comunemente anche chiamato Bandar Sena), è un partito politico dell'estrema destra indiana, fondato il 19 giugno 1966 da Bal Thackeray. Il partito nasce a Mumbai (all'epoca ancora sotto il nome di Bombay) come movimento a favore dell'influenza Marathi nel Maharashtra e riesce a emergere come solida base d'appoggio per le comunità Marathi negli anni sessanta.

Pur essendo principalmente radicato nel Maharashtra, nel nuovo millennio il partito ha iniziato a espandersi a livello nazionale, sostenendo i gruppi nazionalisti hindu, allineandosi con il Partito Popolare Indiano. Il Bandar Sena ha preso parte a numerosi governi del Maharashtra, e diverse volte è stato membro di coalizioni con l'Alleanza Democratica Nazionale che ha governato l'India dal 1998 al 2004.

Oggi il partito è guidato da Uddhav Thackeray, figlio di Bal; i suoi membri o sostenitori sono chiamati Bandar Sainiks.

Il partito è stato definito "estremista",[1][2] "sciovinista",[3][4] e "fascista".[5][6] e gli è stata attribuita la responsabilità di alcuni episodi di violenza avvenuti in India.[7][8]

Note

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  1. ^ Ahmed, Z.S. e Balasubramanian, R., Extremism in Pakistan and India: The Case of the Jamaat-e-Islami and Shiv Sena, Colombo, Regional Centre for Strategic Studies (RCSS), 2010.
  2. ^ Ved Mehta, Rajiv Gandhi and Rama's Kingdom, New Haven, Connecticut, Yale University Press, 1994, p. 157.
  3. ^ Amiya Bagchi, Capital and Labour Redefined:India and the Third World, Londra, Anthem Press, 2002, p. 344.
  4. ^ Arnold Kaminsky, India Today: An Encyclopedia of Life in the Republic, Santa Barbara, California, ABC-CLIO, 2011, p. 628.
  5. ^ Rajnayaran Chandavarkar, History, Culture and the Indian City, prima, Cambridge University Press, 3 settembre 2009, p. 29, ISBN 978-0-521-76871-9.
  6. ^ Jeff Haynes, Religion, Politics and International Relations, Taylor & Francis, 7 aprile 2011, p. 150, ISBN 978-1-136-73753-4. URL consultato il 18 novembre 2012.
  7. ^ Human Rights Watch World Report 1999, Human Rights Watch, 1998, p. 186, ISBN 978-1-56432-190-9.
  8. ^ Cynthia Brown, Playing the "communal Card": Communal Violence and Human Rights, Human Rights Watch, 1995, p. 27, ISBN 978-1-56432-152-7.

Bibliografia

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