Shades of Deep Purple album in studio | |
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Artista | Deep Purple |
Pubblicazione | 17 luglio 1968 pubblicato in |
Durata | 43:36 (LP) 64:08 (CD del 2000) |
Dischi | 1 |
Tracce | 8 |
Genere | Rock progressivo Rock psichedelico |
Etichetta | Tetragrammaton () (5-102) Parlophone () (PCS 7055) |
Produttore | Derek Lawrence |
Arrangiamenti | Deep Purple |
Registrazione | Londra al Pye Studios, 11-13 maggio 1968[1][2] |
Formati | LP, MC |
Altri formati | CD |
Deep Purple - cronologia | |
Album precedente
— |
Recensione | Giudizio |
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AllMusic | [3] |
Sputnikmusic | 2.5 (Average)[4] |
Piero Scaruffi | [5] |
Dizionario del Pop-Rock | [6] |
24.000 dischi | [7] |
Shades of Deep Purple è il primo album in studio del gruppo musicale inglese Deep Purple, pubblicato nel luglio del 1968 dalla Tetragrammaton negli USA[8] e nel settembre 1968 dalla Parlophone nel Regno Unito[9][10].
Il gruppo inizialmente chiamato Roundabout, venne fondato da Chris Curtis, già membro dei The Searchers, che reclutò Jon Lord e Ritchie Blackmore prima di abbandonare il progetto che continuò gestito da Lord e Blackmore; la formazione originaria del gruppo (nota come Mark I), venne completata con l'arrivo del cantante Rod Evans, del bassista Nick Simper e al batterista Ian Paice nel marzo 1968.
Le prove iniziarono con due brani strumentali scritti da Blackmore e Lord all'inizio dell'anno: And the Address e Mandrake Root[11][12]; quest'ultimo era anche il nome di un gruppo che Blackmore aveva provato a formare in Germania prima di essere contattato dal manager dei Roundabout[13]. Poi il gruppo si mise a lavorare sull'arrangiamento di Help! dei Beatles che Chris Curtis avrebbe voluto inserire in un eventuale album[11][12]. Evans scrisse poi un testo Mandrake Root[12]. Dopo aver provato e arrangiato i primi tre pezzi, il gruppo si concentrò su I'm So Glad", scritta da Skip James.[14] Il pezzo successivo fu una versione di Hey Joe, canzone originariamente attribuita a Billy Roberts ed erroneamente accreditata al gruppo nell'edizione originale dell'album[15]; l'ispirazione principale per il nuovo arrangiamento era la versione del 1966 di Jimi Hendrix, ma la lunghezza del brano venne dilatata con l'inclusione di parti strumentali di influenza classica[16]. Il gruppo poi scelse un brano pop rock intitolato Hush e scritto da Joe South per Billy Joe Royal l'anno prima e che Blackmore aveva scoperto in Germania[17].
Dopo circa due mesi di prove, l'album venne registrato in tre giorni dall'11 al 13 maggio 1968 presso i Pye Studios di Londra e comprendeva quattro brani originali e quattro cover accuratamente riarrangiate in modo da includere intermezzi classici e sonorità psichedeliche. Stilisticamente l'album tende al rock psichedelico e a quello progressivo, due generi in auge alla fine del decennio. Fra le cover si nota la rivisitazione di Hey Joe, una versione lenta di Help! dei Beatles e soprattutto Hush che negli Stati Uniti come singolo raggiunse la quarta posizione in classifica[18].
Inizialmente l'album non ebbe un buon riscontro nel Regno Unito ma negli Stati Uniti raggiunse la posizione nº 24 nella classifica Billboard's Pop Album charts negli USA[19] anche lanciato dal successo del singolo Hush che raggiunse la quarta posizione nella classifica The Hot 100)[18]. Le buone vendite dell'album e i frequenti passaggi nelle radio del singolo Hush contribuì in gran parte all'attenzione tributata al gruppo nei suoi primi concerti negli USA e durante il decennio successivo. Recensioni successive sono generalmente positive e reputano l'album un importante lavoro all'interno della discografia dei Deep Purple.
Elenco delle tracce della versione originale del long playing a 33 giri;[10][20]Hey Joe venne accreditata agli stessi Deep Purple ma nelle successive pubblicazioni su CD l'errore venne corretto indicando Billy Roberts, vero autore del brano.
Anno | Classifica | Posizione raggiunta |
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1968 | Billboard 200 | 24[21] |
Anno | Titolo del brano | Classifica | Posizione raggiunta |
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1968 | Hush | Billboard Hot 100 | 4[22] |