Il segnale orario è un servizio radiotelevisivo utilitario. Veniva diffuso dalla Rai sulle emittenti televisive (ora trasmesso solo durante problemi tecnici) e attualmente (agosto 2024) viene diffuso sulle reti radiofoniche. Fino al 31 dicembre 2016 è stato gestito dall' Istituto elettrotecnico nazionale Galileo Ferraris e Istituto nazionale di ricerca metrologica di Torino, mentre dal 1º gennaio 2017 l'azienda pubblica radiotelevisiva si autoproduce il segnale dagli studi di Via Asiago a Roma[1].

Storia

[modifica | modifica wikitesto]

L'attività di disseminazione di segnali di tempo campione, è iniziata nel 1942 con l'invio alla Rai dei segnali orari ed è stata successivamente estesa con le trasmissioni di tempo e frequenza campione su onde corte (IBF, 1951), con l'esecuzione di misure giornaliere sui segnali di sincronismo di quadro televisivi per il confronto di oscillatori remoti (1970), con l'aggiunta del codice di data sui segnali orari Rai (1979), con la generazione di un codice telefonico di data distribuito via modem (1991), ottenibile selezionando i numeri +39 011 3919 263/264, e con quella di un servizio NTP (Network Time Protocol) di disseminazione su rete informatica (indirizzi ntp.inrim.it, ntp1.inrim.it, ntp2.inrim.it).

Radio

[modifica | modifica wikitesto]

Nelle trasmissioni radio della Rai il segnale orario è costituito da una serie di impulsi sonori preceduta da una sequenza di toni audio a variazione di frequenza contenenti varie informazioni sulla data, l'ora, eventuale ora estiva ed altro. La sequenza di codici che precede la lettura dell'ora esatta è un segnale orario codificato Segnale orario Rai codificato (SRC) che viene generato dalla Rai stessa ed è utilizzato per diffondere capillarmente in tempo reale in Italia la scala di tempo nazionale UTC. Questo segnale viene generato ogni minuto partendo da uno strumento atomico (al cesio) nella sede Rai di Roma. Dalla sede stessa il segnale di tempo viene quindi trasmesso quando è ritenuto opportuno (solitamente ogni ora o alla mezz'ora o prima dei giornali radio al minuto 45, salvo eccezioni soprattutto in concomitanza con radiocronache dirette di eventi sportivi o di avvenimenti di grande importanza).

Il segnale è costituito da due segmenti di codice generati a partire dal secondo 52 e 53 di ogni minuto, la cui durata è rispettivamente di 960 e 480 millisecondi. Il codice prevede l'impiego di due toni in banda audio: un tono a 2 kHz ed uno a 2,5 kHz; ogni tono ha una durata di 30 millisecondi[2][3]. La serie di impulsi che segue è costituita da sei impulsi di riferimento della durata di 100 millisecondi, emessi ogni secondo partendo dal 54 e saltando quello che dovrebbe stare al secondo 59. Ciascun impulso è costituito da 100 cicli di una sinusoide alla frequenza di 1000 Hz.

Dal 1998 il segnale orario radiofonico potrebbe essere seguito da annunci commerciali.

Negli ultimi giorni del 2016 era stata annunciata la sospensione del servizio del segnale orario in radio dal 1º gennaio 2017. Il contratto tra Rai e INRIM si sarebbe estinto il 31 dicembre 2016. Con l'avvento della TV digitale infatti, il segnale SRC (Segnale orario Rai Codificato) radiotrasmesso non è più idoneo a garantire un'accurata precisione del tempo, pertanto la Rai decise di eliminarlo[4][5]. In realtà la sua trasmissione continuò anche nel 2017. Pur terminato il contratto con l'INRIM la Rai continua a inviare il segnale, autoproducendolo dai suoi studi di via Asiago a Roma. In questo modo la Rai, pur non garantendo più la precisione al secondo dell'ora esatta, ha mantenuto in diffusione il caratteristico trillo e il relativo annuncio dell'ora[6].

Televisione

[modifica | modifica wikitesto]

Sulle reti televisive Rai il segnale orario andava in onda abitualmente prima delle edizioni principali dei telegiornali (ad es. il TG1 delle 20:00, pratica ormai in disuso), ma il suo uso principale era ed è tuttora quello di riempitivo in caso di un problema tecnico, durante qualche sciopero e per colmare i tempi morti. Spesso allo scoccare dell'ora si può udire il medesimo segnale sonoro-vocale diffuso alla radio. Negli ultimi anni, a causa dell'affollamento pubblicitario, il segnale orario è stato sempre meno usato.

Cronologia della grafica

[modifica | modifica wikitesto]
Il segnale orario del 2010

Stazioni del servizio internazionale dell'ora

[modifica | modifica wikitesto]

Stazione radioelettrica con nominativo IBF

[modifica | modifica wikitesto]

La stazione dell'Istituto elettrotecnico nazionale Galileo Ferraris trasmetteva da Torino (45° 2' N 7° 42' E) dei segnali di tempo e frequenza campioni provenienti dal laboratorio dell'istituto con il nominativo radiotelegrafico IBF in onde corte, sulla frequenza di 5,000 MHz. La potenza del trasmettitore era di 5 kW. Le emissioni iniziarono nel 1951[12][13] e terminarono il 1º novembre 1991[14][15]. Un impulso di 5 cicli (periodi) sinusoidali di una nota a frequenza di 1000 Hz veniva diffuso ad intervalli di 1 secondo UTC; sette di questi impulsi della durata di 5 ms marcavano il minuto intero. Ai minuti 50 e 60 dell'ora veniva emesso, in codice internazionale Morse, il nominativo e l'ora in tempo medio dell'Europa Centrale (Orario A). Un annuncio in fonia in lingua italiana, francese e inglese veniva diffuso all'inizio e alla fine di ciascuna trasmissione.
Gli orari delle emissioni erano della durata di 15 minuti ognuna: 6:45 - 7:00, 8:45 - 9:00, 9:45 - 10:00, 10:45 - 11:00, 11:45 - 12:00, 12:45 - 13:00, 13:45 - 14:00, 14:45 - 15:00, 15:45 - 16:00, 16:45 - 17:00, 17:45 - 18:00[16].

Stazione radioelettrica con nominativo IAM

[modifica | modifica wikitesto]

La stazione IAM di Roma era operata dall'ex Istituto Superiore delle Poste e delle Telecomunicazioni con trasmissione di segnali di tempo sulla frequenza standard di 5000 kHz con una potenza irradiata di circa 1 kW solo durante le ore diurne dei giorni feriali e a orari differenti della IBF di Torino. Fu spenta intorno al 1997.

Stazioni non facenti parti del servizio internazionale dell'ora

[modifica | modifica wikitesto]

Stazione della Associazione ITALCABLE

[modifica | modifica wikitesto]

È attiva una emittente amatoriale non riconosciuta dalla ITU, dal BIPM, e dal Radiocommunication Bureau RB) ma con autorizzazione del Ministero dello sviluppo economico, n.354616/LOR[senza fonte]. Le stazioni trasmittenti dell'associazione ITALCABLE di Viareggio (LU), diffondono da giugno 2012 i segnali di tempo[senza fonte], sulla frequenza di 10000 kHz e 15000 kHz in modulazione di ampiezza, con una potenza irradiata di 90 watt[senza fonte], l'orario è trasmesso in modalità SRC a partire dal 52º secondo 24 ore su 24 su entrambe le frequenze, e annunciato a voce dopo il minuto esatto, inoltre ad ogni minuto 00-15-30-45 viene annunciato il nominativo di stazione e il sito internet in codice Morse[17].

Radio Reloj

[modifica | modifica wikitesto]
Aiuto
Radio Reloj (info file)
start=
Campione audio registrato il 28 febbraio 2017

Radio Reloj è una stazione radio cubana che oltre a trasmettere notizie, irradia in continuazione un segnale orario costituito da un impulso al secondo che cambia di tono allo scoccare del minuto intero a cui fa seguito l'annuncio in voce seguito dalle lettere RR in codice Morse (•-• •-•) e infine dall'annuncio in voce dell'ora e dei minuti. Particolare attenzione è posta dagli speaker affinché il segnale audio che marca lo scoccare del minuto intero non si sovrapponga alla voce.

Disseminazione Segnale Orario via linea telefonica

Codice Telefonico di Data (CTD)

Dal dicembre 1991, lo IEN (ora INRIM) genera di un codice di data (CTD), distribuito mediante modem su rete telefonica commutata, che può essere utilizzato per sincronizzare orologi di calcolatori o di sistemi automatici per l'acquisizione di dati.

Il messaggio, inviato una volta al secondo, consiste in una sequenza di 80 caratteri ASCII che forniscono la data, l'ora ed ulteriori informazioni riguardanti la datazione e le operazioni effettuate sulla scala di tempo legale. In figura 1 è riportata la stampa di una successione di linee di codice ricevute mediante un modem ed un calcolatore.

1996-01-08 12:43:00 CET  10200803310219960108114350090+5+00070 CTD IEN TORINO*
1996-01-08 12:43:01 CET  10200803310219960108114350090+5+00070 CTD IEN TORINO*
1996-01-08 12:43:02 CET  10200803310219960108114350090+5+00070 CTD IEN TORINO*
1996-01-08 12:43:03 CET  10200803310219960108114350090+5+00070 CTD IEN TORINO*
1996-01-08 12:43:04 CET  10200803310219960108114350090+5+00070 CTD IEN TORINO*
1996-01-08 12:43:05 CET  10200803310219960108114350090+5+00070 CTD IEN TORINO*

Fig. 1 - Esempio di una successione di linee di codice telefonico di data.

Il formato del codice è stato concordato con i laboratori europei di Austria, Svezia e Olanda ed è stato anche consigliato come standard europeo dall'Ufficio per le Radiocomunicazioni (ex Comitato Consultivo Internazionale per le Radiocomunicazioni (CCIR)). Nella figura 2 vengono indicate nel dettaglio le informazioni contenute nel codice stesso.

Fig. 2 - Diagramma del codice telefonico di data.

S1 : informazioni relative al tempo in vigore in Italia

S2 : informazioni in Tempo Universale Coordinato (UTC)

S3 : altre informazioni

Il sistema di orologi che genera il codice di data e' anticipato di 70 millisecondi rispetto all'unita' di tempo campione dello IEN, per compensare il ritardo medio di ricezione dei segnali che dipende dalla lunghezza del collegamento telefonico ed dai modem utilizzati.

L'utente puo' ricevere questo messaggio configurando il proprio modem telefonico V.22 a 1200 baud, 8 bit di dato, 1 bit di stop e nessuna parita'. Il servizio CTD è accessibile chiamando il numero Audiotel 166.11.46.15

Il Tempo di Internet - Codice Telefonico di Data (inrim.it)

Note

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Approfondimento TiCB - Perché il Segnale Orario è ancora in onda su Radio 1, su tuttoilcalcioblog.blogspot.nl. URL consultato il 14 gennaio 2018 (archiviato il 1º marzo 2020).
  2. ^ Pagina di spiegazione dei codici sul sito ufficiale di INRIM, su inrim.it (archiviato il 30 ottobre 2013).
  3. ^ Orologio sincronizzato da segnali di tempo campione IEN/RAI con decodificatore realizzato mediante DSP.[collegamento interrotto]
  4. ^ INRIM, su inrim.it (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2016).
  5. ^ Dal 31 dicembre addio al segnale orario Rai, lo manda in pensione il digitale, in la Repubblica, 18 dicembre 2016. URL consultato il 14 gennaio 2018 (archiviato il 15 gennaio 2018).
  6. ^ Segnale orario ancora in radio ma fatto in casa, su portale.italradio.org. URL consultato il 1º marzo 2020 (archiviato il 15 gennaio 2018).
  7. ^ segnale orario. URL consultato il 27 agosto 2021.
  8. ^ Segnale orario RAI 1980. URL consultato il 27 agosto 2021.
  9. ^ rai segnale orario (con le frasi vicino) - anno 1997. URL consultato il 27 agosto 2021.
  10. ^ Segnale Orario Rai Introduzione dell'Euro. URL consultato il 27 agosto 2021.
  11. ^ Segnale Orario RAI 2008. URL consultato il 27 agosto 2021.
  12. ^ Così come riportato a pagina 5 di un documento nel sito ufficiale INRIM[collegamento interrotto]
  13. ^ (EN) SRC (Segnale RAI Codificato), su Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica. URL consultato il 1º marzo 2020 (archiviato il 17 gennaio 2018).
  14. ^ IBF - Torino - Stazione di tempo e frequenza, su mediasuk.org. URL consultato il 14 gennaio 2018 (archiviato il 6 gennaio 2018).
  15. ^ IBF & IAM AUDIOCLIP E QSL CARD su radioascolto, in radioascolto. URL consultato il 14 gennaio 2018.
  16. ^ ENAV AIP-Italia GEN2-1 2011
  17. ^ ASSOCIAZIONE AMICI di ITALCABLE, su associazioneitalcable.it. URL consultato il 1º marzo 2020 (archiviato il 27 maggio 2018).

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàThesaurus BNCF 27670