Beata Ignoranza: manifestazione contro la legge 133. 30 ottobre 2008

L'espressione "Onda" (o "Onda Anomala") è stata usata per designare complessivamente il movimento di studenti universitari e medi sviluppatosi negli atenei e nelle scuole superiori italiane nell'autunno del 2008.[1]

La nascita di tale onda di proteste è legata all'approvazione, sotto il governo Berlusconi IV, dei decreti-legge n° 112/2008 e n° 137/2008, adottati durante l'estate e successivamente convertiti in legge (rispettivamente legge n° 133 del 6 agosto 2008 e legge n° 169 del 29 ottobre 2008), con cui è stato fortemente ridotto il Fondo per il Finanziamento Ordinario.

Tematiche di interesse del movimento

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Assemblea di fronte al rettorato della Sapienza Università di Roma.

Le critiche che l'Onda ha mosso ai suddetti provvedimenti legislativi sono state principalmente di due ordini, giuridico e socio-economico.[2]

Inoltre, i tagli sono stati presentati dal governo come un mezzo per combattere gli sprechi, ma è stato obiettato da un lato che il carattere indiscriminato dei tagli non colpisce gli sprechi in alcun modo, dall'altro che, nello stesso tempo, vengono varate dal Governo decisioni che comportano spese giudicate inopportune e inutili, come per esempio l'acquisto di lavagne multimediali per le scuole per un ammontare di 20 milioni di euro[3]. Questa critica è stata esposta in maniera sempre più viva in particolare in relazione al panorama di degrado dell'edilizia pubblica scolastica che, nel periodo delle contestazioni, ha portato alla morte di uno studente di 17 anni durante un crollo del soffitto del Liceo Scientifico Statale "Charles Darwin" di Rivoli.[4] Le reazioni del movimento hanno portato a cortei spontanei e al blocco del Torino Film Festival che si svolgeva proprio in quei giorni nel capoluogo piemontese.[5]

Inoltre, è stato rilevato che nei momenti di crisi economica è sconsigliabile tagliare sui settori della formazione, che sono considerati assolutamente necessari per il funzionamento di una società, delle sue istituzioni e della sua economia.

Da queste accuse il Presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi, il ministro dell'economia e delle finanze Giulio Tremonti e il ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca Maria Stella Gelmini si sono sempre difesi, anche se gli esponenti del movimento si sono dichiarati sempre insoddisfatti da queste risposte.

In un'occasione, Berlusconi manifestò l'intenzione di inviare le forze dell'ordine nelle scuole e negli atenei a sedare la proteste.[6]

D'altro canto, il 23 ottobre 2008 il Presidente emerito della Repubblica Italiana Francesco Cossiga, in un'intervista al Quotidiano Nazionale, propose al ministro dell'interno Roberto Maroni la sua soluzione per contenere il dissenso universitario nei confronti della Legge n° 133/2008: evitare di chiamare in causa la polizia, ma screditare il movimento studentesco infiltrando agenti provocatori, e solo allora, dopo i prevedibili disordini, "le forze dell'ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale". Nell'affermare ciò Cossiga sosteneva che il terrorismo degli anni di piombo fosse partito proprio dalle università, e confermava implicitamente di avere già attuato una strategia simile quando egli stesso era stato ministro dell'interno.[7]

Estensione territoriale e sociale dell'adesione al movimento

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Le proteste all'interno delle scuole (elementari e medie inferiori e superiori) sono state estese sostanzialmente a tutto il territorio italiano.[8] Proteste universitarie sono sorte in numerose città italiane, mentre in varie capitali e città europee sono state organizzate, solitamente da studenti italiani in Erasmus, iniziative di solidarietà agli studenti italiani.[9][10][11]

Frascati, 23 ottobre 2008: manifestazione studentesca del collettivo studentesco dei Castelli Romani in piazza San Pietro.

Nella maggior parte dei casi non si sono limitate agli studenti ma hanno coinvolto, in misura diversa, le altre categorie che si considerano socialmente colpite dai decreti, ovvero personale tecnico-amministrativo, ricercatori, professori.[12] Simmetricamente, sono sorti anche diversi piccoli gruppi di studenti che si sono schierati, invece, in difesa dei decreti in questione; i rappresentanti di questa fazione hanno sostenuto di rappresentare una maggioranza silenziosa, il che è stato fortemente messo in dubbio sia da altri studenti che da alcuni giornalisti, a cominciare da Michele Santoro nella sua trasmissione Annozero. Oltre ad innumerevoli manifestazioni locali, cortei autorizzati e non, che hanno percorso tutte le città d'Italia dall'inizio di ottobre 2008, ha dato luogo a varie manifestazione nazionali con centinaia di migliaia di persone in occasione degli scioperi convocati da diversi sindacati:

Una settimana prima del 3º NO GELMINI DAY (14 novembre) si è tenuta la prima assemblea nazionale dell'Onda nel plesso didattico occupato di Viale Morgagni a Firenze[13], seguita poi 15 e 16 novembre da una seconda assemblea nazionale nelle aule dell'Università La Sapienza occupate dagli studenti.

Il movimento ha raggiunto il suo culmine alla fine di ottobre 2008, in concomitanza con l'approvazione in Parlamento della riforma Gelmini, mentre nelle settimane successive il seguito delle proteste è andato diminuendo. Le manifestazioni di protesta contro la riforma, e in generale contro il governo Berlusconi, sono tuttavia proseguite anche nei mesi successivi.

Il Movimento Studentesco dell'Onda Anomala è stato esplicitamente appoggiato da intellettuali come Ezio Mauro, Umberto Eco, Massimiliano Fuksas, Stefano Rodotà, Adriano Prosperi[senza fonte] e Salvatore Settis.

Proteste e ordine pubblico

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Manifestazione a Livorno del 20 ottobre
Manifestazione a Milano del 30 ottobre
Manifestazione No Gelmini del 14 novembre 2008 a Roma

Le pratiche politiche del movimento dell'Onda rispecchiano generalmente quelle tradizionali dei movimenti studenteschi della seconda metà del ’900: cortei, manifestazioni stanziali (sit-in) e occupazioni di università e scuole. In particolare quest'ultima pratica ha fatto registrare la più grande ondata di occupazioni di facoltà universitarie dal 1977. Il movimento ha poi presentato una tendenza ad estendere le agitazioni studentesche quanto più possibile nel tessuto sociale metropolitano, utilizzando frequentemente la pratica della “manif-sauvage”: cortei spontanei, estemporanei e non autorizzati, che tendono a coinvolgere nel loro tragitto la circolazione stradale e la mobilità in generale fino ad arrivare al completo blocco stradale. Questi cortei spesso sono prima “interni”, ossia nascono negli spazi universitari nel cui itinerario sovente interrompono le lezioni che si svolgono nelle aule delle varie facoltà nell'ottica del blocco della didattica come forma di protesta. Spesso la pratica della "manif-sauvage" viene utilizzata anche in occasione di cortei autorizzati deviando dal percorso prestabilito e forzando i blocchi di polizia per proseguire oltre la destinazione autorizzata.

Questa tendenza si è via via generalizzata fino a comprendere in questa pratica anche azioni di disturbo e contestazione in occasione di eventi pubblici di rilievo (festival del cinema, incontri istituzionali di personalità politiche...) e di appuntamenti formali della vita universitaria (in particolare le inaugurazioni dell'anno accademico). Da qui l'apparizione di un altro slogan che sarebbe diventato un cavallo di battaglia degli studenti universitari: “Bloccheremo tutto!”. È in particolare con queste manifestazioni che l'Onda ha cominciato a muoversi fuori dalle università e dalle scuole e a creare l'attenzione mediatica attorno a sé. Di seguito una cronologia degli episodi più significativi[14]:

Gli scontri

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Non sono mancati durante il periodo delle proteste degli episodi relativi a problemi di ordine pubblico. Si sono infatti verificati tafferugli e confronti fisici con le forze dell'ordine che sono più volte intervenute per arginare le contestazioni, in particolare durante gli episodi di protesta non autorizzati.

I fatti di Piazza Navona

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Tra gli incidenti più gravi avvenuti nell'ambito delle proteste studentesche vi sono gli scontri avvenuti a Roma il 29 ottobre 2008, giorno dell'approvazione della legge Gelmini, a Piazza Navona, questa volta tra studenti di opposta fazione e non tra studenti e forze dell'ordine. Durante il sit-in organizzato dagli studenti medi fin dalla mattina si verificano degli scontri verbali tra studenti di sinistra e la componente minoritaria di estrema destra organizzata nel gruppo Blocco Studentesco, che aveva sposato la causa della protesta e si era inserita nel movimento (alcune sigle studentesche dicono nel tentativo di egemonizzarlo[111]). Già nei giorni immediatamente precedenti si erano verificate frizioni nei cortei degli studenti medi a causa della volontà degli studenti neofascisti di conquistare a tutti i costi la testa dei cortei e per il lancio di slogan inneggianti al Duce.[112] La mattina del 29 il confronto verbale diventa fisico quando un gruppo di militanti di Blocco Studentesco aggredisce a colpi di cinghie un folto gruppo di studenti medi inermi e si rende autore di veri e propri pestaggi.[113][114][115][116][117][118][119] Le aggressioni verranno poi documentate dalle immagini trasmesse dal programma "Chi l'ha visto?" in onda su Raitre il successivo 3 novembre.

A seguito di questi fatti gli studenti antifascisti grazie ad un tam-tam di telefonate fa arrivare la notizia al corteo degli universitari de La Sapienza tramite la stazione radiofonica Radio Onda Rossa e il sito Indymedia[120] Il corteo degli universitari, che aveva in programma di raggiungere il sit-in nelle ore successive, anticipa la partenza e circa 500 studenti, di cui molti equipaggiati di caschi, raggiungono Piazza Navona gridando slogan antifascisti e intonando la canzone partigiana "Bella Ciao". Ne nasce un fronteggiamento a distanza che degenera velocemente in scontri fisici. Si assiste al lancio di sedie dei caffè all'aperto della piazza da parte degli studenti antifascisti contro gli studenti neofascisti che nel frattempo si erano armati di caschi e mazze (manici di piccone) avvolte in bandiere tricolori.[121][122] Gli scontri si estinguono con l'intervento degli agenti di polizia che disperdono la folla ed effettuano numerosi fermi. A seguito degli scontri viene arrestato e poi denunciato a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni un uomo di 33 anni impiegato del settore organizzazione del Partito della Rifondazione Comunista[123][124] e un ragazzo di 19 anni di Blocco Studentesco che viene successivamente rilasciato.[125] In seguito vengono iscritti nell'albo degli indagati 37 persone, 21 appartenenti al Blocco Studentesco[126] e 15 appartenenti all'estrema sinistra. Quest'evento segna la fine della presenza, seppur marginale, dell'estrema destra nel movimento dell'Onda, che si posizionerà su un'impostazione esplicitamente antifascista, facendo proprio lo slogan "Siamo tutti antifascisti!", che verrà più volte ripetuto nei cortei dei giorni successivi.

La figura di "Anna Adamolo"

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Il 14 novembre 2008 da una iniziativa del movimento studentesco dell'Onda Anomala fa la sua prima apparizione su internet "Anna Adamolo",[127] una figura virtuale ("Anna Adamolo" è un'anagramma di "Onda Anomala"), ed usata come rappresentazione di tutte le voci dell'Onda. Viene presentata come nuovo ministro Onda (riferimento sarcastico ai ministri ombra del Partito Democratico) dell'istruzione, dell'università e della ricerca, "sostituendo" Maria Stella Gelmini.

Da quella data, la figura di "Anna Adamolo" è comparsa in diverse manifestazioni del movimento, a personificare le rivendicazioni portate avanti dai vari componenti.

Il movimento nella prospettiva storica

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Roma, 1968: manifestanti in protesta davanti alla facoltà di lettere e filosofia dell'Università La Sapienza.
Milano, anni settanta: un gruppo del Movimento Studentesco nella Galleria Vittorio Emanuele II.

Negli ultimi decenni in Italia si sono succeduti movimenti studenteschi di grande portata. In alcuni casi essi erano contemporanei ad altri movimenti di protesta sollevatisi nel resto d'Europa e del mondo come il Sessantotto, in altri casi invece erano solo sintomo di un disagio tutto italiano come il movimento del Settantasette e la "Pantera" del 1989/1990. A volte, soprattutto negli anni sessanta, i movimenti studenteschi si sono accompagnati a importanti cambiamenti sociali.

In Italia come nel resto del mondo, sono diversi i precedente storici dell'Onda. Fin dai primi anni sessanta, anni di crescita economica e di accumulo di tensioni sociali e politiche, maturarono le basi di quel movimento che ebbe il suo culmine nel Sessantotto. Tutto il mondo subì una forte scossa nel 1968: dal movimento per i diritti civili negli Stati Uniti d'America all'assassinio di Ernesto Che Guevara in Bolivia, dalla mobilitazione contro la guerra del Vietnam in tutto il mondo occidentale alla grande rivoluzione culturale nella Repubblica Popolare Cinese, dalla Primavera di Praga in Cecoslovacchia al maggio francese in Francia, dalle mobilitazioni popolari e studentesche in Polonia, Giappone, Messico, Jugoslavia, Repubblica Federale Tedesca al sodalizio "studenti-braccianti-operai" che animò le proteste in Italia. In Italia il '68 produsse un'onda lunga che si sviluppò grazie all'attività di associazioni come il Movimento Studentesco e le organizzazioni della sinistra extraparlamentare che proseguirono le lotte politiche all'interno delle università e delle scuole per tutti gli anni settanta. Una nuova protesta studentesca, questa volta prettamente italiana e caratterizzata da un rifiuto rivoluzionario del sistema dei partiti e dei sindacati, scoppiò tra il 1976 ed il 1978 ed è nota come movimento del Settantasette e coincise con l'anno di fuoco del periodo dei cosiddetti "anni di piombo". Alla fine degli anni ottanta, alla vigilia del crollo del muro di Berlino e dell'inizio della cosiddetta era post-moderna, esplose in Italia il movimento studentesco della Pantera. Nuove proteste organizzate scoppiarono diffusamente, a livello solo italiano, in occasione della pubblicazione della riforma Berlinguer (1997) e maggiormente per la contestata riforma Moratti nel periodo 2003/2005.

Il movimento dell'Onda si inserisce, a partire dal suo slogan più diffuso e caratterizzante: "Noi la crisi non la paghiamo", nel contesto internazionale della grande recessione e di una scarsa credibilità del mondo politico, oltre che di un disagio sociale sempre maggiore, quantomeno in tutta Europa. L'Unione Europea degli Studenti è la cassa di risonanza delle proteste studentesche che si verificano nel continente, e condivide la lotta degli studenti italiani che si oppongo al piano di riforma del governo Berlusconi IV.[128] Si parla già di una sorta di una European Anomalous Wave ("onda anomala europea"), dopo le manifestazioni studentesche davanti alle sedi diplomatiche italiane in Francia, nel Regno Unito, in Spagna, in Belgio, nei Paesi Bassi ed in Germania[129] ma soprattutto dopo le altre rivolte studentesche e giovanili che si sono sviluppate in Europa: in Grecia, le manifestazioni universitarie sono esplose in un vortice di violenza provocato dall'assassinio di Alexandros Grigoropoulos, un giovane anarchico di 15 anni da parte delle forze dell'ordine;[130][131] in Francia a seguito delle proposte di riforma della scuola secondaria avanzate dal governo di Nicolas Sarkozy, poi ritirate.[132]

L'Onda si definiva come movimento apartitico. Da più parti all'interno del movimento, è stata espressa la volontà di prendere le distanze dalle forze politiche istituzionali, siano esse di sinistra, di centro o di destra (rappresentativo è stato di Beppe Grillo dal corteo studentesco del 30 ottobre 2008 a Bologna, al grido di "Non vogliamo le primedonne!").[133] Tuttavia, non sono mancate manifestazioni di chiara appartenenza politica durante le manifestazioni, soprattutto dovuta all'intervento nelle manifestazioni di formazioni di estrema destra, che pur sforzandosi di celare la loro identità, hanno finito per generare contrapposizioni tra studenti: proprio questi sono stati i fattori scatenanti dei famigerati scontri tra studenti di destra e sinistra a piazza Navona a Roma il 29 ottobre.[134] Nel corso della protesta infatti la maggioranza degli studenti si è dimostrata decisa sostenitrice dei valori dell'antifascismo: frequenti sono stati i riferimenti alla resistenza italiana contro il nazi-fascismo ed alla tradizione democratica della società italiana: è stato frequentemente citato nei cortei il celebre discorso a difesa della scuola nazionale di Piero Calamandrei, pronunciato a Roma l'11 febbraio 1950.

Polemiche e la questione delle occupazioni

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Sul movimento studentesco sono nate numerose polemiche riguardo alle accuse di strumentalizzazione degli studenti mosse dal centrodestra in particolare alle forze politiche di sinistra.[135][136] Non sono mancate anche posizioni apertamente critiche rispetto al movimento dell'Onda. È il caso ad esempio di Ernesto Galli della Loggia, noto editorialista del Corriere della Sera, che dopo aver considerato la necessità di una riforma della scuola in senso maggiormente autoritario e semplificativo,[137] si è schierato assieme al ministro Mariastella Gelmini in un dibattito pubblico tenutosi il 1º agosto 2008 a Capalbio,[138] criticando la protesta studentesca fin dal suo esordio.[139]

Roma, 30 ottobre 2008: il tratto finale di via Sistina presso piazza Barberini al passaggio del ramo principale del corteo contro la politica scolastica del governo.

Anche l'economista ed editorialista del Corriere della Sera Francesco Giavazzi ha reso pubblico il suo appoggio alle scelte governative in merito all'università pubblica[140] e ha espresso la sua critica alla protesta studentesca,[141] venendo sottoposto a dure critiche da parte del movimento.[142][143]

Mario Giordano, direttore de Il Giornale, quotidiano di proprietà della famiglia Berlusconi schierato in prima fila nella critica alla protesta studentesca, ha scritto una lettera aperta agli studenti in protesta,[144] dopo aver criticato lo stato attuale dell'università pubblica[145] ed aver espresso il proprio parere negativo sugli scioperi.[146]

Un altro argomento che ha suscitato molte polemiche è stato l'atteggiamento del governo rispetto alla questione delle occupazioni delle scuole superiori e delle università che si sono verificate su tutto il territorio nazionale. In quanto invasione di terreno o edificio ed interruzione di pubblico servizio[147] -i n caso di presenza di un custode all'interno dell'edificio, anche sequestro di persona -, come è prassi il dirigente scolastico, il rettore o qualsiasi lavoratore della scuola che sia nell'edificio in veste di pubblico ufficiale può chiamare le forze dell'ordine non appena l'edificio venga occupato in caso di mancata soluzione pacifica della questione. In seguito al proliferare delle occupazioni il Presidente del Consiglio Berlusconi dichiarò:[148]

«Non permetteremo che vengano occupate scuole e università. [...] È una violenza, convoco Maroni per dargli indicazioni su come devono intervenire le forze dell'ordine. Lo Stato deve fare il suo ruolo garantendo il diritto degli studenti che vogliono studiare di entrare nelle classi e nelle aule.»

La dichiarazione ha suscitato forti reazioni, specie in relazione con quanto dichiarato dal Presidente emerito della Repubblica Italiana Francesco Cossiga il giorno seguente sul Quotidiano Nazionale:[149]

«Maroni dovrebbe fare quel che feci io quando ero ministro dell'interno. [...] Lasciarli fare [gli universitari], ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco le macchine e mettano a ferro e fuoco le città. [...] Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto dei carabinieri.»

Così il giorno seguente alla dichiarazione sopra riportata, il presidente Berlusconi - in visita di stato nella Repubblica Popolare Cinese - corresse la mira della sua precedente affermazione[150]:

«Non ho mai detto né pensato che servisse mandare la polizia nelle scuole. I titoli dei giornali che ho potuto scorrere sono lontani dalla realtà.»

La correzione ha suscitato altre polemiche circa la coerenza delle affermazioni del capo del governo.[151]

Note

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  1. ^ Prima attestazione sul quotidiano "la Repubblica"
  2. ^ Vedi il dossier Archiviato il 16 settembre 2009 in Internet Archive. sulla 133 preparato a Pisa:
  3. ^ Sito del MIUR Archiviato il 23 dicembre 2008 in Internet Archive.
  4. ^ Crolla soffitto del liceo, muore diciassettenne, su lastampa.it, 22 novembre 2008. URL consultato il 30 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2009).
  5. ^ Uniriot Network - "Di scuola e di lavoro non si può morire!", su uniriot.org. URL consultato il 30 giugno 2009.
  6. ^ Berlusconi: "Polizia negli atenei" Veltroni: "Premier soffia su fuoco" - Scuola&Giovani, su repubblica.it. URL consultato il 30 giugno 2009.
  7. ^ Rassegna stampa del Governo italiano
  8. ^ Silvio Magnozzi, La protesta contro Gelmini dilaga in tutt'Italia, su carta.org, Carta. URL consultato il 30 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2009).
  9. ^ Istruzione in estinzione: L'Onda arriva anche in Europa La protesta da Bruxelles a Siviglia, su istruzioneinestinzione.blogspot.com. URL consultato il 30 giugno 2009.
  10. ^ Repubblica.it: Voci e volti dell'Onda
  11. ^ Messaggio dell'European Anomalous Wawe all'Onda italiana Archiviato il 13 novembre 2010 in Internet Archive.
  12. ^ Si veda ad esempio la posizione di critica della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane sulle politiche governative: Copia archiviata, su crui.it. URL consultato il 29 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2008).
  13. ^ SkyTG24: Firenze, studenti riuniti contro la Gelmini, su tg24.sky.it. URL consultato il 4 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  14. ^ Cronistoria mobilitazioni su Uniriot.org
  15. ^ Comunicato stampa: Polo Scientifico Sesto Fiorentino Occupato[collegamento interrotto]
  16. ^ Comunicato stampa dal rettorato occupato
  17. ^ Comunicato degli studenti di lettere
  18. ^ Video da La Repubblica, su napoli.repubblica.it. URL consultato il 20 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2009).
  19. ^ Video della Agenzia Ami, su agenziami.it. URL consultato il 20 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2011).
  20. ^ Video da repubblica.it
  21. ^ Video servizio da repubblica.it
  22. ^ Video della Agenzia Ami, su agenziami.it. URL consultato il 20 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2008).
  23. ^ La Repubblica Archiviato il 12 febbraio 2009 in Internet Archive. Migliaia in corteo contro la nuova riforma
  24. ^ La Repubblica Archiviato il 2 dicembre 2008 in Internet Archive. Università, la marcia dei 12.000 tornano gli slogan del Sessantotto
  25. ^ In ottomila in piazza a Livorno per protestare contro la riforma ammazza-scuola. Le foto, in Senza Soste, 20 ottobre 2008.
  26. ^ Studenti in piazza contro la Gelmini, in Il Tirreno, 20 ottobre 2008.
  27. ^ Comunicato del Collettivo Universitario Autonomo
  28. ^ Comunicato dell'Assemblea Stop Gelmini
  29. ^ La Repubblica Archiviato il 21 dicembre 2008 in Internet Archive. Gli studenti occupano la stazione
  30. ^ Foto da La Repubblica, su bologna.repubblica.it. URL consultato il 20 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2008).
  31. ^ Foto dalla Agenzia EIDON, su eidonpress.com. URL consultato il 20 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2008).
  32. ^ Video del corteo della Agenzia Ami
  33. ^ Comunicato degli studenti veneziani
  34. ^ La Repubblica, su roma.repubblica.it. URL consultato il 20 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2008).
  35. ^ Corriere della Sera
  36. ^ Corriere della Sera Al Senato la protesta anti-Gelmini
  37. ^ La Stampa Archiviato il 5 febbraio 2009 in Internet Archive. Scuola nel caos, cortei di protesta davanti al Senato
  38. ^ Rainews24 Archiviato il 31 ottobre 2008 in Internet Archive. Bagarre al Senato e ancora manifestazioni. Al voto il decreto Gelmini
  39. ^ Globalproject Milano - Gli studenti bloccano la città con manifestazioni selvagge ed incontrollabili (foto, video e cronistoria della giornata)
  40. ^ La Repubblica Archiviato il 1º dicembre 2008 in Internet Archive. Contro la Gelmini, cortei in tutta la Campania
  41. ^ Foto da La Repubblica, su napoli.repubblica.it. URL consultato il 20 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2008).
  42. ^ La Repubblica Archiviato l'8 dicembre 2010 in Internet Archive. Gli studenti contro la Gelmini: bloccato il traffico nel centro
  43. ^ Panorama.it Archiviato il 1º febbraio 2009 in Internet Archive. Il decreto Gelmini è legge, studenti ancora in piazza
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  45. ^ La cronaca di La Repubblica on-line
  46. ^ Servizio di Repubblica.tv
  47. ^ Foto dal Corriere della Sera
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  49. ^ La Repubblica Archiviato il 22 marzo 2021 in Internet Archive. Scuola, in centro è tornata la protesta
  50. ^ Video del Corriere della Sera
  51. ^ Corriere della Sera Pisa, gli studenti bloccano i treni per 2 ore
  52. ^ Il Resto del Carlino La protesta degli studenti blocca i viali Vernice contro la sede dell'Unicredit
  53. ^ Il Resto del Carlino Lettere in movimento, sit-in pacifico davanti al rettorato
  54. ^ La Repubblica Archiviato il 5 marzo 2016 in Internet Archive. Santa Croce, traffico in tilt per la protesta degli universitari
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  62. ^ La Repubblica Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive. Tremila fiaccole per ricordare Vito Il dramma irrompe al Film Festival
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  67. ^ La Repubblica Repubblica - Cortei in molte città: 80.000 a Milano, 30.000 a Torino e Bari, 40.000 a Napoli
  68. ^ La Repubblica Studenti occupano consolati greci a Padova 'sigillato' ufficio della Cisl
  69. ^ a b Torna l'Onda in tutta Italia A Roma cariche della polizia - Scuola&Giovani, su repubblica.it. URL consultato il 30 giugno 2009.
  70. ^ Istruzione Scuola: Manifestazione Cgil Contro Tagli Davanti Al Ministero [collegamento interrotto], su universita-oggi.it, 10 aprile 2008. URL consultato il 30 giugno 2009.
  71. ^ Roma, Cobas e Onda in piazza: «No G8» - Corriere della Sera, su corriere.it, 28 marzo 2009. URL consultato il 30 giugno 2009.
  72. ^ Corteo dell'Onda: "Ridateci Roma", su lastampa.it, 28 marzo 2009. URL consultato il 30 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2009).
  73. ^ Copia archiviata, su ansa.it. URL consultato il 5 aprile 2009 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2009).
  74. ^ L'Onda è tornata. Manif Sauvage per le strade di Roma. Lancio di scarpe contro il ministero, su uniriot.org, 4 aprile 2009. URL consultato il 30 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2009).
  75. ^ Comunicato degli studenti della rete contro il g8
  76. ^ 19 maggio - Torino: L'Onda perfetta. In 10.000 contro il G8 Archiviato l'11 aprile 2011 in Internet Archive. da Uniriot.org
  77. ^ I ministri non vengono e l'Onda festeggia Archiviato l'8 ottobre 2009 in Internet Archive.
  78. ^ Corriere della Sera Archiviato il 4 marzo 2009 in Internet Archive. Corteo non autorizzato, scontri a Cadorna
  79. ^ La Stampa Archiviato il 24 ottobre 2008 in Internet Archive. Continua la protesta anti-Gelmini, A Milano scontri tra studenti e polizia
  80. ^ [1][2] "Milano, tafferugli tra studenti e polizia", video dal Corriere della Sera
  81. ^ Video da La Repubblica, su milano.repubblica.it. URL consultato il 20 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2008).
  82. ^ Le foto degli scontri da La Repubblica
  83. ^ La Repubblica Archiviato il 25 aprile 2009 in Internet Archive. Scuola, scontri in centro fra studenti e polizia
  84. ^ Foto da La Repubblica
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Bibliografia

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Voci correlate

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