Oleguer | ||
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Nazionalità | Spagna | |
Altezza | 187 cm | |
Peso | 82 kg | |
Calcio | ||
Ruolo | Difensore | |
Termine carriera | 2011 | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1997-1999 | Gramenet | |
Squadre di club1 | ||
1999-2001 | Gramenet | 41 (2) |
2001-2002 | Barcellona B | 34 (0) |
2002-2008 | Barcellona | 127 (1) |
2008-2011 | Ajax | 36 (2) |
Nazionale | ||
2004-2009 | Catalogna | 6 (0) |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
Oleguer Presas Renom, noto semplicemente come Oleguer (Sabadell, 2 febbraio 1980), è un ex calciatore spagnolo, di ruolo difensore.
Era un difensore centrale, che poteva giocare anche da terzino, aggressivo, forte fisicamente e atleticamente e bravo in marcatura.[1]
Oleguer ha più volte affermato di essere politicamente schierato a sinistra e di appoggiare l'indipendentismo catalano[2][3][4]. Ha inoltre espresso ammirazione per il Subcomandante Marcos e l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale[5].
Nel 2006 si è laureato in economia all'Università autonoma di Barcellona[6]. Nello stesso anno ha pubblicato il suo primo libro, Camí d'Itaca ("La strada verso Itaca"), in cui ha parlato di vari argomenti extracalcistici come l'anoressia, la lotta antifascista e il coinvolgimento della Spagna in entrambe le guerre del Golfo[7].
Non ha accettato la convocazione in Nazionale, offertagli poco prima dei Mondiali tedeschi dal CT delle Furie Rosse Luis Aragonés, proprio in virtù del suo sostegno alla causa della Catalogna libera[1][8].
Nel 2007 pubblica sul giornale basco Berria un articolo molto critico nei confronti del sistema giudiziario spagnolo, prendendo come esempio Iñaki de Juana Chaos, militante del gruppo terroristico basco ETA accusato di venticinque omicidi e condannato a diversi anni di carcere.[1] Il pezzo di Oleguer suscita scalpore: il presidente dei blaugrana Joan Laporta affermò pubblicamente che il calciatore «aveva fatto un errore»[1] mentre l'attaccante del Malaga Salvador Ballesta, neofascista e vicino al franchismo, affermò che rispettava più «una cacca di cane» che Oleguer[1][9][10][11].
In seguito al dibattito suscitato dall'articolo, la Kelme decise di annullare la sponsorizzazione che aveva firmato col giocatore[12] (Oleguer la citò in giudizio, ma perse la causa[1]); di conseguenza, firmò un accordo con la Diadora[13], devolendo l’intera somma ricavata in beneficenza[1].
Attualmente[quando?] lavora come impiegato presso un’azienda che si occupa di energie rinnovabili[1].