The New York Post | |
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Stato | Stati Uniti |
Lingua | inglese |
Periodicità | quotidiano |
Genere | stampa nazionale |
Formato | tabloid |
Fondatore | Alexander Hamilton |
Fondazione | 1801 |
Sede | New York |
Editore | NYP Holdings, Inc. |
Diffusione cartacea | 299.950[1] (Marzo 2013) |
Diffusione digitale | 200.571 (Marzo 2013) |
ISSN | 1090-3321 | e 2641-4139
Sito web | nypost.com |
Il New York Post è un quotidiano statunitense fondato nel 1801. Dal 1993 appartiene al gruppo News Corp di Rupert Murdoch, ed è il sesto giornale USA per tiratura[1]. Gestisce anche il nypost.com, il sito di gossip di celebrità PageSix.com e il sito di intrattenimento Decider.com.
Il quotidiano fu fondato nel 1801 come broadsheet dal titolo New-York Evening Post, da parte di Alexander Hamilton e con 10.000 dollari di un gruppo di investitori, tra i quali i membri del Partito Federalista Robert Troup e Oliver Wolcott[2]. Il primo direttore fu William Coleman[3], ed il primo numero uscì il 16 novembre 1801[4]. Sotto la direzione di William Cullen Bryant, nel 1864, il Post ricevette le lodi del filosofo ed economista John Stuart Mill[2].
Nel 1881 il giornale passò in mano di Henry Villard[2], nel 1897 al figlio Oswald Garrison Villard[5], membro fondatore sia della National Association for the Advancement of Colored People (NAACP) sia della American Civil Liberties Union (ACLU). Nel 1918 venne acquisito da Thomas Lamont[4], socio anziano della J.P. Morgan & Co., che incapace di far fronte ai problemi finanziari, lo cedette ad un consorzio di 31 investitori, guidati dal professore di Harvard Edwin F. Gay[4]. Nel 1924 la proprietà passò a Cyrus H. K. Curtis, che fece tornare il giornale a supporto del Partito Repubblicano[4]; nel 1934 il nuovo editore, J. David Stern, cambiò il titolo della testata in New York Post[6].
Dorothy Schiff acquisì il giornale nel 1939, con direttore il marito George Backer; dopo di lui vi fu James Wechsler nel 1949 e Paul Sann nel 1961[senza fonte].
Nel 1976 ne divenne proprietario la News Corporation di Rupert Murdoch per 30 milioni di dollari, che lo adattò a tabloid sensazionalistico. A causa delle limitazioni federali alle proprietà di mass media, Murdoch fu costrettò a vendere il Post nel 1988, per 37,6 milioni di dollari, a Peter S. Kalikow che nel 1993 dichiarò bancarotta[7]; il giornale passò allora a Steven Hoffenberg[7], poi ad Abe Hirschfeld per due settimane[7], ed infine il Post tornò di proprietà della News Corp.